ecco le società “strategiche” per la Regione Calabria

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LAMEZIA TERME Produzione di un servizio di interesse generale”. E’ questo – in estrema sintesi – il motivo per cui la Regione Calabria, anche per il prossimo triennio, ha deciso il mantenimento della partecipazione in cinque società: quattro sono a partecipazione totalitaria – Fincalabra, Ferrovie della Calabria, Terme Sibarite, Sorical – una a partecipazione maggioritaria – Sacal. Società ritenute dalla Giunta Occhiuto “strategiche” perché svolgono attività ed erogano servizi che hanno immediate ricadute sulla collettività. Anche per il futuro su queste società la Regione scommette secondo le linee indicate nei documenti di bilancio: «Sarà cura dell’amministrazione regionale – si legge infatti nella versione finale del Defr – continuare le azioni intraprese volte al rilancio delle attività assegnate a ciascuna società, al consolidamento dell’equilibrio economico-finanziario, all’efficienza nella gestione, alla tutela e promozione della concorrenza del mercato, nonché alla razionalizzazione e alla riduzione della spesa pubblica. Lo stato dell’arte».

Fincalabra

Per quanto riguarda Fincalabra, in pratica la banca e il “braccio finanziario” della Regione che si occupa delle politiche per il sostegno, lo sviluppo, l’ammodernamento e il finanziamento del sistema imprenditoriale calabrese, per la Giunta «continuerà ad agire, nel prossimo triennio, con il duplice ruolo attribuito dal socio: da un lato come gestore di fondi pubblici, con un’attenzione soprattutto agli strumenti finanziari e con la possibilità di agire in collaborazione con soggetti che gestiscono risorse pubbliche a livello nazionale; dall’altro lato garantendo l’attività istituzionale e di agenzia di sviluppo: la capacità di raggiungere tali obiettivi è ulteriormente rafforzata dalla decisione della Regione di individuare Fincalabra quale Organismo Intermedio per l’attuazione di una quota considerevole degli strumenti di incentivazione dello sviluppo economico regionale». Inoltre Fincalabra, su richiesta del socio Regione Calabria, ha avviato nel primo semestre del 2024 l’analisi dei requisiti giuridico amministrativi per la possibile riacquisizione dell’autorizzazione allo svolgimento delle attività di intermediazione finanziaria.

Ferrovie della Calabria

Per quanto riguarda Ferrovie della Calabria, la Regione «sarà chiamata, nei prossimi anni, a garantire un continuo controllo e monitoraggio della società, imponendo all’organo amministrativo di continuare nell’azione intrapresa di risanamento e di riduzione dei costi di gestione e, al contempo, dovrà procedere alla revisione e riorganizzazione dell’intero sistema di trasporto su terra, al fine di ammodernare il settore e renderlo maggiormente competitivo, con l’impiego di risorse finanziarie afferenti alla programmazione unitaria». FdC ha in programma una serie di investimenti, in parte già intrapresi, che – è previsto – «saranno sviluppati e portati a termine nei prossimi anni»: lavori per il miglioramento della sicurezza sulla linea Cosenza-Catanzaro Lido, interventi di potenziamento e ammodernamento delle linee ferroviarie regionali Cosenza-Catanzaro, realizzazione di un impianto di produzione, stoccaggio e rifornimento di idrogeno nel deposito ferroviario di Vaglio Lise Cosenza, realizzazione della nuova stazione di Catanzaro Città, acquisti di 119 autobus. Investimenti la cui realizzazione «consentirà di completare gli interventi infrastrutturali in corso e di attuare, nel contempo, una effettiva ristrutturazione in termini di un rinnovamento aziendale finalizzato a realizzare un servizio di trasporto efficiente, sostenibile, più moderno e allineato agli standard delle altre regioni d’Italia».

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Terme Sibarite

“Terme Sibarite” – evidenzia la Giunta nel Defr – «è oggi al centro delle strategie di sviluppo del sistema termale regionale, a seguito del riordino complessivo del settore da parte della Regione, avviato con la legge regionale 16/2022. Per completare il percorso di trasformazione e dare forza al disegno strategico regionale della cosiddetta “Rete regionale delle Terme”, nel triennio di previsione 2025-2027 saranno avviati investimenti che consentiranno di sostenere il cammino intrapreso, sia sotto il profilo della sicurezza sia sotto quello della promozione in termini di adeguate politiche di marketing». L’obiettivo è anche quello di definire un Piano strategico per il termalismo regionale nel suo complesso.

Società Risorse Idriche calabresi (Sorical)

Individuata dall’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria (Arrical), quale gestore unico del Servizio idrico integrato, Sorical – si legge ancora nel Defr – «entro la fine della annualità 2024, realizzerà l’Accordo di ristrutturazione del debito con la chiusura a stralcio delle posizioni aperte con i principali creditori (il fondo Fms ed Enel), stante il previsto impiego di risorse per 109 milioni di euro quale aiuto di Stato già assentito dall’Ue. Successivamente, attraverso una operazione di aumento di capitale per 75 milioni di euro in 4 tranche annuali, dal 2024 al 2027, saranno creati i presupposti per l’accesso al mercato finanziario per un ammontare di ben 222 milioni di euro, al fine di garantire la realizzazione dei necessari investimenti finalizzati alla definitiva transizione alla gestione unitaria del Sii della Regione Calabria…In un contesto altamente sfidante, nell’arco del prossimo quinquennio, Sorical sarà chiamata a diventare l’operatore di riferimento per lo sviluppo sostenibile del territorio, attivando un piano di investimenti finalizzato a completare il subentro nella gestione del Servizio idrico integrato dei 404 Comuni calabresi. Il predetto piano di investimenti avrà quale obiettivo strategico la riduzione delle interruzioni idriche e, soprattutto, nel periodo estivo, l’efficientamento negli approvvigionamenti di acqua idropotabile, nonché il miglioramento nella qualità della depurazione in termini di un ampliamento della rete di collettamento degli scarichi fognari, al fine di minimizzare l’impatto ambientale derivante dal convogliamento delle acque reflue».

Sacal

Per la Giunta «la partecipazione nella Sacal in ragione della gestione da parte della stessa dell’intero sistema aeroportuale della Regione, assume una valenza strategica nella realizzazione delle politiche di sviluppo dell’economia calabrese. Nel prossimo triennio, così come previsto dal Piano Industriale deliberato dall’intera compagine sociale, la società sarà chiamata ad effettuare un importante Piano di Investimenti, finanziato dal Contratto Istituzionale di Sviluppo denominato “Cis Volare”, per circa 258 milioni, che – si evidenzia – determinerà un totale cambiamento della fisionomia degli aeroporti calabresi, in termini di adeguamento e potenziamento degli stessi. Il Piano di investimenti ha come obiettivo quello di adeguare i complessi aeroportuali di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone ai requisiti di funzionalità richiesti dalle previsioni di traffico nel breve e medio termine. Lo sviluppo infrastrutturale si prevede che consentirà, in prospettiva, nel corso del prossimo decennio, di arrivare al ragguardevole traguardo di ben 6,2 milioni di passeggeri nel 2033, incrementando la quota incoming; inoltre, si prevede che l’avvio delle operazioni con l’operatore Ryanair e il consolidamento con l’operatore Ita consentiranno di raddoppiare il traffico passeggeri sullo scalo di Reggio Calabria già nel 2028 e di triplicarlo nel 2033. L’incremento preventivato nei flussi di passeggeri avrà un impatto sul Pil regionale e sull’occupazione nel territorio calabrese, con una previsione di circa 3.500 posti di lavoro generati».

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Società a partecipazione minoritaria

A parte le partecipazioni totalitarie/maggioritarie, la Regione Calabria ha anche delle partecipazioni in altre società, partecipazioni minoritarie in forza delle quali la Cittadella può esercitare solo i diritti di socio. Come Banca Popolare Etica, nella quale «la Regione Calabria detiene solo lo 0,12% del capitale sociale e il mantenimento della partecipazione è stabilito per effetto di provvedimento motivato dell’organo politico (Dpgr 99/2017): L’analisi economico-finanziaria – si legge nel Defr – riporta un trend positivo e bilanci in utile, con conseguente assenza di particolari criticità sotto il profilo economico-finanziario». Poi, la società Stretto di Messina nel 2023 uscita dalla fase liquidatoria con la legge che ha previsto la realizzazione del Ponte dello Stretto di Messina e delle connesse opere di adduzione del trasferimento ferroviario e stradale: «Nel corso della annualità 2024 – prosegue il Defr – la quota di partecipazione della Regione Calabria è passata dal 2,58% al 1,16% per via dell’aumento di capitale sociale sottoscritto nella società da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Alla luce degli accadimenti su descritti ed in attesa che il Governo nazionale individui le risorse necessarie per l’esecuzione dell’opera, la Regione non potrà che attenzionare le successive fasi di realizzazione dell’infrastruttura». Infine, la Regione ha una partecipazione minoritaria anche nella società Tech4you , che opera, senza scopo di lucro, per l’integrazione tra il sistema della ricerca, il sistema produttivo e le istituzioni territoriali presenti nella propria compagine sociale: «Nel corso della annualità 2024 – precisa il Defr – la società ha cambiato la sua forma giuridica, trasformandosi da società cooperativa a responsabilità limitata in Consorzio; tale trasformazione è avvenuta con il voto negativo del socio Regione Calabria che ha iniziato la procedura di recesso dalla società». (a. cant.)

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