Il 2024 è ormai agli sgoccioli, l’andamento del mercato dell’arte per alcuni era chiaro già dopo le aste primaverili, per altri dopo Art Basel (l’originale), per tutti alla lettura del report UBS/Art Basel. Un 2023 “sottotono” ci ha traghettato verso un 2024 in cui l’incertezza, soprattutto per i lotti migliori, sarebbe continuata.
Un po’ di numeri
La somma in dollari dei 100 lotti più costosi venduti all’asta in questo 2024 è stata poco meno di 1,8 miliardi di dollari, rispetto ai 2,4 miliardi di dollari del 2023 e ai 4,1 miliardi di dollari del 2022.
Sia ben chiaro, i dati del 2022 devono essere presi con le pinze, gonfiati dall’attesa post Covid che ha fatto venire l’acquolina alla stragrande maggioranza dei collezionisti e dalla vendita de “La Collezione” più preziosa di sempre, The Paul G. Allen Collection.
In questa annata solamente un’opera, L’empire des lumières (1954) di René Magritte, è stata venduta per più di 100 milioni di dollari, rispetto ai due lavori dell’anno scorso e ai sei lavori nel 2022 (5 provenienti dalla Collezione Paul Allen).
Circa quattro dei 50 lotti più costosi aggiudicati all’incanto sono di artiste donne – Leonora Carrington, Georgia O’Keeffe e Joan Mitchell (con due opere tra le prime 50) – rispetto ai tre dello scorso anno. La vendita più importante è stata Les Distractions de Dagobert (1945) di Carrington, che ha raggiunto i 28,5 milioni di dollari da Sotheby’s a New York a maggio, un nuovo record d’asta per l’artista.
Come testimoniano le vendite di Carrington e Magritte, questo è stato un anno in cui il Surrealismo ha fatto scalpore attraverso mostre (basti pensare al Centre Pompidou), aste e diverse private sales. È stato anche un anno che ha prodotto numerosi ed emblematici record d’asta per artisti tra loro eterogenei, da Jadé Fadojutimi a Felix Gonzalez-Torres, Lucy Bull e Sarah Sze, tra quelli che hanno ricalibrato al rialzo i loro parametri economici.
Arriviamo al dunque, quali sono stati i top lots di questo 2024?
Qui elenchiamo i 5 migliori lotti all’asta della stagione. Tutti i prezzi d’aggiudicazione sono comprensivi di commissioni.
René Magritte, L’empire des lumières (1954)
$121,160,000
Rockefeller Center, New York City, Novembre 2024. Un secolo dopo la pubblicazione del Manifesto surrealista da parte di André Breton, L’empire des lumières (1954) di René Magritte è diventata l’opera d’arte surrealista più costosa mai passata in asta.
Il dipinto, acclamato dalla casa d’aste Christie’s come il “gioiello della corona” della collezione della designer di interni Mica Ertegun, ha infranto il record d’asta dell’artista, precedentemente stabilito a Sotheby’s Londra nel 2022. Una versione de L’empire des lumières (1961), venduta per £ 59,42 milioni ($ 79,24 milioni).
Questo dipinto è una delle opere più grandi della famosa serie “Impero della luce” di Magritte, che comprende 27 variazioni sul tema surreale delle immagini diurne e notturne giustapposte. Un’altra versione della serie attirò l’attenzione quando fu esposta nel padiglione belga alla Biennale di Venezia del 1954 prima di entrare nella collezione di Peggy Guggenheim. Magritte ha successivamente ampliato il tema in una serie nei successivi 15 anni per soddisfare la domanda dei collezionisti più appassionati.
Ed Ruscha, Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half (1964)
$68,260,000
La vendita che ha eclissato il precedente record di Ruscha di 52,5 milioni di dollari, stabilito nel 2019 da Christie’s con Hurting the Word Radio #2 (1964).
Novembre, da Christie’s a New York, Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half (1964) di Ed Ruscha ha battuto il record d’asta dell’artista. 68,26 milioni di dollari per la raffigurazione di una stazione di servizio della Standard Oil lungo la Route 66 ad Amarillo.
Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half è l’ultimo dei dipinti di grandi dimensioni di Ruscha degli anni ’60 ad essere ancora in mani private. Questa serie di opere è celebrata per l’incorporazione di elementi testuali all’interno di paesaggi minimalisti.
L’artista ha scoperto questa particolare stazione, raffigurata in molti altri dipinti, durante il suo viaggio da Los Angeles per visitare la sua famiglia a Oklahoma City. Il suo significato è stato amplificato dalla sua recente inclusione nella retrospettiva di Ruscha “Ed Ruscha / Now Then” (Museum of Modern Art e Los Angeles County Museum of Art, 2023-24).
Claude Monet, Ninfee (1914–17)
$65,500,000
Le Ninfee (1914-1917) di Claude Monet sono state aggiudicate (dopo 17 minuti di offerte e controfferte) per 65,5 milioni di dollari durante la sessione serale delle aste autunnali di Sotheby’s a New York.
Questo dipinto monumentale, parte della famosa serie “Ninfee” dell’impressionista francese, è una rara opera en plein air proveniente dal giardino di Giverny, dove Monet trovò infinita ispirazione nel suo laghetto di ninfee.
Allontanandosi dalle rappresentazioni più realistiche dello stagno delle ninfee viste nei suoi lavori precedenti, l’attenzione di Monet in questo pezzo si sposta interamente sulla superficie dell’acqua, catturandone i riflessi e l’interazione di luce e colore.
Un’altra opera di questa serie, Nymphéas (1897–99), ha fatto il suo debutto all’asta da Christie’s a Hong Kong in agosto, aggiudicata per 233,3 milioni di HK$ (29,9 milioni di dollari) ha stabilito un nuovo record d’asta per un’opera dell’artista francese in Asia.
Jean-Michel Basquiat, Untitled (ELMAR) (1982)
$46,479,000
Primavera newyorkese, da Phillips il dipinto Untitled (ELMAR) (1982) di Jean-Michel Basquiat passa di mano per 46,48 milioni di dollari.
Esplorando la mitologia e la lotta umana, il dipinto raffigura Icaro che precipita dal cielo mentre un arciere scocca due frecce nella sua direzione. Acquisitato nel 1984 dall’antropologo italiano Francesco Pellizzi presso la prima galleria di Basquiat, Annina Nosei. L’opera è rimasta nella collezione di Pellizzi per quattro decenni.
Untitled (ELMAR) vanta una storia espositiva notevole, essendo stato presentato nel 1998 da Gagosian a Los Angeles in occasione della mostra per commemorare il decimo anniversario della morte dell’artista, e nel 2018 in occasione della mega retrospettiva dedicata all’artista presso la Fondation Louis Vuitton di Parigi.
René Magritte, L’ami intime (1958)
$42,123,969
Ancora surrealismo, ancora Magritte. Tornato all’asta dopo 44 anni, L’ami intime (1958) di René Magritte è stato venduto per 42,12 milioni di dollari, in occasione di un’asta surrealista organizzata da Christie’s a Londra.
Il dipinto è uno dei pochi ritratti di Magritte del suo caratteristico uomo con la bombetta ancora in mani private. Quest’opera raffigura la schiena dell’uomo con la bombetta, una baguette e un bicchiere di vino che fluttuano dietro di lui.
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