nella provincia dati da record

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Imprenditoria femminile, sono da primato i numeri sanniti, con il Mezzogiorno al primo posto nazionale e l’Italia al primo posto in Europa. Lo rivela un report curato dall’ufficio studi della Cgia di Mestre su dati aggiornati allo scorso 30 settembre, dal quale emerge una graduatoria opposta rispetto a una narrazione in via di superamento. Ai primi tre posti in Italia ci sono infatti le province di Cagliari, Benevento e Avellino, mentre agli ultimi tre si piazzano Milano, Trento e Bolzano.

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I numeri

In provincia di Benevento si contano attualmente 9.227 imprese femminili su un totale di 30.233, con una percentuale quindi del 30,5%. In Italia fa meglio solo Cagliari, dove la percentuale di imprese femminili tocca il 40%. Completa il podio l’Irpinia, con un’incidenza di imprese rosa pari al 30%. Mezzogiorno protagonista, dunque, non solo nel podio ma anche nella top ten, piazzando 8 province con solo due realtà del Centro (Frosinone e Grosseto).

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Per trovare una provincia del Nord bisogna invece scorrere la classifica fino alla posizione 18, occupata da La Spezia. E sono settentrionali anche le realtà che si piazzano agli ultimi tre posti: Milano, Trento e Bolzano, territori dove le imprenditrici non arrivano al 20% del totale. È quindi merito del Mezzogiorno in generale e del Sannio in particolare se l’Italia conquista il primo posto in Europa. Le donne italiane in possesso di partita Iva che lavorano come artigiane, commercianti, esercenti o libere professioniste ammontano a 1,6 milioni, a fronte di 1,4 milioni presenti in Francia e 1,3 milioni occupate come autonome in Germania. Un record europeo che evidenzia ulteriormente la notevole propensione degli italiani all’imprenditorialità.

Propensione che a Benevento coinvolge una donna ogni 9 in età lavorativa, incidenza doppia rispetto a quella di Roma o di Milano. Per quanto riguarda i settori caratterizzati dalla maggiore presenza rosa, al primo posto nel Sannio c’è l’agricoltura, che tocca una percentuale del 44%, seconda solo rispetto al dato della provincia di Foggia (45,7%). Seguono i settori dei servizi alla persona (parrucchiere, estetiste, tatuatrici, massaggiatrici, pulitintolavanderie e altro) e dei servizi alle imprese.

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La ditta individuale è la forma di attività più gettonata fra le imprenditrici sannite. Al secondo posto ci sono le società di capitali e al terzo le società di persone. Interessante, inoltre, notare come anche quando la componente è societaria vi siano una forte incidenza delle società imprenditoriali «tutte in rosa»: vi sono infatti solo donne nel 51% delle società di capitali e nel 60% di quelle di persone. Nel resto della Campania le percentuali sono sensibilmente più basse rispetto a Sannio e Irpinia. Salerno occupa la posizione 42 con una percentuale di imprese femminili del 24%, Caserta è rank 48 con una percentuale del 23,8% mentre Napoli è ultima in Campania: posizione 78 a livello nazionale con una percentuale del 21,7%.

Il quadro

Lo studio della Cgia sottolinea come la scelta imprenditoriale consente alle donne di gestire con maggiore flessibilità gli impegni lavorativi insieme a quelli familiari. Il basso tasso di occupazione femminile in Italia è infatti principalmente attribuibile all’elevato carico di lavoro domestico che grava sulle spalle delle donne.

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E qui incide la storica carenza di investimenti nello sviluppo dei servizi sociali e della prima infanzia, penalizzando le donne in modo duplice. In assenza di adeguati investimenti in questi ambiti, non sono stati creati nuovi posti di lavoro che avrebbero potuto essere occupati prevalentemente da donne. Numerosi studi a livello internazionale dimostrano poi come l’imprenditoria femminile possa rappresentare una chiave per incrementare la stessa occupazione femminile; infatti le donne che fanno impresa tendono ad assumere altre donne in misura significativamente maggiore rispetto ai loro colleghi maschi.





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