“Tryzub”, la nuova arma laser ucraina per abbattere i droni russi

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 




Il colonnello Vadim Sukharevskyi, comandante della forza dei sistemi senza pilota delle forze armate di Kiev, ha recentemente annunciato che l’Ucraina sta testando un’arma laser in grado di abbattere velivoli senza pilota ad un’altezza di oltre 2 km. “Funziona davvero, esiste davvero”, queste le parole del colonnello, il quale ha altresì dichiarato che le autorità ucraine stanno compiendo sforzi per migliorare le capacità del nuovo sistema d’arma, al quale è stato assegnato il nome “Tryzub”, ossia tridente, in omaggio al simbolo nazionale dell’Ucraina. Tale evento ha sancito l’ingresso di Kiev ristretto gruppi di paesi dotati di armi a tecnologia laser. Patrick Senft, coordinatore di ricerca nell’Armament Research Services, società di consulenza specializzata nella ricerca su nuovi sistemi d’arma, ha indicato come sia assolutamente possibile che l’Ucraina possa sviluppare una simile arma. Egli ha infatti rimarcato come anche la marina statunitense possieda sistemi simili, i quali possono essere facilmente realizzati combinando laser per saldature commerciali con altre tecnologie già in uso.

Le armi del futuro

La Seconda Guerra del Nagorno Karabakh combattuta tra Armenia e Azerbaijan ha visto un impiego senza precedenti di sistemi senza pilota da parte di Baku. Il massiccio utilizzo di droni in grado di combinare funzioni di ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance) con SEAD/DEAD (Suppression and Destruction of Enemy Air Defenses) si è rivelato cruciale nel consentire alle forze armate azere di ottenere la superiorità aerea, nonché di disabilitare la struttura di Command and Control dell’esercito di Eravan. Ciò ha permesso alle truppe di Baku di manovrare pressoché indisturbate, prendendo il controllo dei centri nevralgici della regione. Tale conflitto ha segnato l’inizio delle moderne “guerre dei droni”, dove sistemi senza pilota impiegati su ogni dominio hanno acquisito un’importanza senza precedenti nella determinazione dei risultati delle operazioni belliche. L’ascesa dei droni ha comportato la necessità di adattarsi al nuovo contesto sia investendo nella produzione e nello sviluppo di nuove tipologie di sistemi senza pilota, sia nell’impiego di modalità atte a contrastare queste ultime.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Le operazioni CUAS (Counter-Unmanned Aircraft Systems) sono ormai divenute una componente essenziale delle operazioni belliche. Il contrasto ai droni viene operato soprattutto mediante due categorie di sistemi d’arma: sistemi soft kill e sistemi hard kill. I primi sono progettati per disabilitare il drone interrompendo la comunicazione con il suo centro di pilotaggio. I secondi mirano invece a distruggere fisicamente il sistema senza pilota. Le armi laser fanno parte del secondo gruppo e della famiglia dei sistemi d’arma ad energia diretta (DEW), i quali danneggiano il bersaglio mediante un fascio di energia altamente concentrata, la quale può risultare energia laser, a microonde, o a fasci sonori. Questo tipo di armamenti presenta numerosi vantaggi in ambito militare. Anzitutto, essi attingono le proprie capacità operative da fonti energetiche e non da munizioni. I recenti test britannici del sistema Dragonfly hanno dimostrato come un singolo colpo laser abbia un costo di circa 13 sterline. Tali sistemi d’arma abbattono quindi notevolmente i costi produttivi per la realizzazione di munizioni e consentono di impiegare le scorte esistenti contro altri bersagli. In secondo luogo, essi eliminano gran parte dei costi logistici, non necessitando di complesse catene di approvvigionamento. I DEW laser viaggiano inoltre alla valocità della luce e hanno una gittata estremamente lunga, risultando quindi estremamente rapidi, precisi ed in grado di colpire a grandi distanze. Tuttavia, tali armamenti non possiedono la capacità di ingaggiare più bersagli contemporaneamente, ergo risulterebbero inutilizzabili contro uno sciame di droni nemico. In virtù di ciò, essi non possono costituire da soli la soluzione al contrasto dei sistemi senza piloti nemici, ma vanno inseriti all’interno di una più ampia difesa integrata

Il laboratorio

I conflitti armati hanno storicamente rappresentato un propellente per lo sviluppo di nuovi armamenti e tattiche. L’invasione russa dell’Ucraina è risultata essere un vero e proprio laboratorio per lo sviluppo bellico. Tale conflitto è stato infatti caratterizzato da un vasto uso di software volti a massimizzare l’efficacia di sistemi d’arma tradizionali, nonché un impiego senza precedenti di droni con ogni tipologia di funzione su ogni tipologia di dominio. Di fronte all’ascesa dei sistemi senza pilota, ormai sempre più rilevanti in ambito bellico, la ricerca di contromisure a tali armamenti è divenuta ora un imperativo.

L’eventuale impiego da parte dell’Ucraina del sistema Tryzub contro i sistemi senza piloti russi potrà dire molto sulla reale efficacia dei sistemi laser DEW e sull’effettiva possibilità di impiegarle in conflitti su vasta scala.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Richiedi prestito online

Procedura celere