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Che cosa chiediamo ai nostri leader politici? E da cosa li giudichiamo quando non appaiono piĆ¹ come leoni in ascesa, ma sono appena illuminati dalla luce fioca sul viale del tramonto? La doppia uscita di scena di Jimmy ānocciolinaā Carter e di āSleepy Joeā Biden qualcosa, a questo proposito, potrebbe suggerire. Entrambi presidenti democratici da un solo mandato, con analoghi percorsi alla Casa Bianca segnati da difficoltĆ economiche interne e crisi degli ostaggi, pur con tutte le differenze del caso, Carter e Biden sono accomunati da quellāalone di āunderratedā, di sottovalutati, che non rende loro pienamente giustizia e che pone qualche domanda anche a tutti noi.
Si ĆØ detto, e spesso non a torto, che quattro anni alla Casa Bianca siano troppo pochi per deviare in maniera significativa il corso della storia. E che la mancata conferma al termine del primo mandato sia per qualsiasi presidente Usa poco meno di un marchio di infamia. Ma troppo spesso siamo abituati a guardare ai nostri leader politici leggendo il loro mandato con una lente che guarda solo al breve termine. Presi dalle partigianerie, sempre piĆ¹ condizionati dal rumore di fondo dei social, valutiamo sempre meno il contesto generazionale e lo scenario complessivo della Storia, piĆ¹ attenti a capire se a livello personale abbiamo ottenuto qualcosa dallāex leader ormai uscente e bastonato che a riconoscere il suo eventuale impegno per il bene comune.
Di Carter, morto domenica sera alla splendida etĆ di 100 anni, oggi tutti celebrano – e a ragione ā vari traguardi: lāimpegno post-presidenza a favore della pace e dei diritti umani che gli valse un Nobel nel 2002, gli accordi di Camp David tra Israele ed Egitto che durano tuttora, le intese sulla riduzione degli armamenti con lāUnione Sovietica. Eppure, la sua sconfitta contro Ronald Reagan nel 1980 venne quasi salutata con unāovazione: il suo tasso dāapprovazione era crollato fino al 28 per cento, affossato anche dalla crisi energetica, dallāaumento incontrollato dellāinflazione e dei tassi di interesse che avevano sfibrato la classe media. Elementi che siamo tornati a sentire anche nellāultimo biennio e che molto hanno pesato sulla mancata riconferma di Biden. Quasi cinquantāanni piĆ¹ tardi, Carter torna ad apparire allāopinione pubblica americana e ai suoi stessi ex rivali repubblicani sotto una lente diversa. Non siamo piĆ¹ cosƬ sicuri che la stagflazione di quegli anni ā una combinazione di crescita lenta, disoccupazione e alta inflazione ā fosse da imputare alle sue scelte politiche, ne rileggiamo in una chiave diversa lāincoraggiamento al risparmio energetico, comprendiamo maggiormente la sua āostinazioneā per la pace in Medio Oriente.
E se a Biden tutti hanno apertamente rimproverato dopo la sconfitta elettorale la sua testardaggine, per non aver fatto prima quel passo indietro che avrebbe forse consentito a Kamala Harris di costruirsi un profilo piĆ¹ convincente nella corsa alla Casa Bianca, e se non si puĆ² concordare con tutte le scelte compiute dal presidente Usa uscente nel suo quadriennio, allo stesso tempo ĆØ possibile immaginare che si guarderĆ a lui con occhio diverso, quando il passare degli anni avrĆ collocato il vecchio āSleepy Joeā, Joe lāaddormentato, come lo canzonava Trump, in unāottica storica. Il suo solido sostegno allāUcraina fin dal primo giorno dellāinvasione russa ā un sostegno di cui si ĆØ giovata anche lāEuropa ā, lo stimolo economico che ha consentito allāeconomia Usa di crescere a ritmi tripli rispetto allāUe, lāimpegno per la transizione ecologica, e non solo, sono punti fermi di un mandato che probabilmente verrĆ giudicato in futuro con valutazioni migliori di quelle attuali.
Qualche commentatore ha detto che, per essere davvero ricordato, il democratico avrebbe obbligatoriamente dovuto battere Trump e āsalvareā cosƬ la democrazia americana. E noi non sappiamo se Biden avrĆ il tempo e il modo di farsi ricordare, sulla falsariga di Carter, anche dopo la sua uscita dalla Casa Bianca. Certo ĆØ che sembra un poā presto per considerare il suo quadriennio come un incidente della Storia e che il tempo potrebbe porgercelo sotto una luce diversa. Proprio come accaduto al predecessore, un presidente a cui oggi viene riconosciuto di aver guardato piĆ¹ al bene comune che all’immediato tornaconto personale.
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