IN VALLE D’AOSTA DA VENERDÌ 3 GENNAIO SARANNO IN PAGAMENTO LE PENSIONI DEL MESE – Valledaostaglocal.it

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L’inizio di gennaio porta con sé il consueto appuntamento per i pensionati che, a partire da venerdì 3, potranno ritirare la loro pensione in tutti i 71 uffici postali della Valle d’Aosta. Una notizia che, tuttavia, non riguarda solo la disponibilità delle pensioni, ma anche le difficoltà quotidiane di molti pensionati, le cui condizioni economiche sono sempre più precarie a causa delle politiche messe in atto dal governo Meloni-Salvini.

Se da un lato il sistema di pagamento delle pensioni si è evoluto, permettendo anche a chi ha un Libretto di Risparmio, un Conto BancoPosta o una Postepay Evolution di ricevere l’accredito direttamente sui propri conti, dall’altro molti anziani si trovano a fare i conti con un potere d’acquisto che continua a ridursi. Nonostante l’incremento delle pensioni più basse, purtroppo, il ritmo di crescita delle pensioni non ha seguito l’aumento vertiginoso dei prezzi, a partire da quelli dei beni di prima necessità come cibo e medicinali. La situazione economica per molti pensionati è insostenibile, con una pensione che non basta nemmeno a coprire le spese mensili vitali.

In particolare, il governo Meloni-Salvini ha previsto un aumento delle pensioni che risulta assolutamente irrisorio. Nonostante le promesse di interventi a favore delle fasce più deboli, molti pensionati si vedranno aumentare la loro pensione di appena 1 o 3 euro al mese, un incremento che non solo è insufficiente a fronteggiare l’inflazione, ma appare anche offensivo per chi ha passato una vita di lavoro per vedersi riconoscere un tale adeguamento. Questo aumento, che viene definito “risibile”, è ben lontano dal garantire un miglioramento tangibile delle condizioni di vita dei pensionati, che si trovano invece a dover affrontare rincari continui, da quelli alimentari a quelli energetici, senza alcun sostegno adeguato.

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Oltre a questo, molti pensionati si trovano ad affrontare disagi nell’accesso ai servizi postali. Sebbene il sistema di pagamento elettronico tramite carte di debito e Postepay Evolution consenta di evitare la fila agli sportelli, non tutti i pensionati sono in grado di usufruire di questi strumenti. Non tutti hanno dimestichezza con la tecnologia e, per molti, le difficoltà nel gestire operazioni bancarie online o con carta sono insormontabili. Così, coloro che si trovano ad essere più vulnerabili, costretti a recarsi fisicamente agli uffici postali, si ritrovano a dover affrontare lunghe attese, soprattutto nei primi giorni del mese. Questo comporta un altro disagio che si aggiunge alle difficoltà quotidiane.

Poste Italiane, nel tentativo di mitigare il problema, consiglia di evitare le ore di punta e di recarsi a ritirare la pensione nel pomeriggio o nei giorni successivi ai primi, ma questa soluzione non risolve i problemi per chi non ha altre possibilità di recarsi agli sportelli in orari più comodi.

Eppure, l’efficacia di questi interventi è più apparente che concreta. È sotto gli occhi di tutti che i pensionati, con le pensioni che non aumentano in proporzione al costo della vita, sono sempre più costretti a stringere la cinghia. Le politiche economiche del governo Meloni-Salvini non sembrano dare una risposta adeguata alle necessità di chi vive con pensioni minime. Gli aumenti che non coprono l’inflazione, insieme ai costi che non cessano di crescere, costringono una fascia ampia della popolazione a vivere in una condizione di crescente difficoltà, sempre più lontana dalle promesse di benessere e stabilità.

In questo contesto, la possibilità di accedere alla pensione in modo più rapido tramite il prelievo presso gli ATM Postamat e la polizza assicurativa che copre i furti subiti nei pressi degli sportelli, purtroppo, non rappresentano soluzioni sufficienti a garantire serenità a chi è costretto a vivere con una pensione che ormai non basta più nemmeno a garantire i bisogni essenziali. La vera sfida per il governo resta quella di intervenire con decisione per risolvere la crescente disuguaglianza e le difficoltà economiche di una parte importante della popolazione, quella che ha lavorato per una vita intera e che oggi si trova ad affrontare una realtà che non ha risposte adeguate alle sue esigenze quotidiane.

pi.mi.





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