Ad Anagni il Partito di Salvini serra le fila per provare a recuperare quegli spazi lasciati alle altre forze di maggioranza. Ridisegnato l’organigramma. Sullo sfondo l’importante consiglio comunale del 31 dicembre
Più che un incontro interno, un tentativo di riequilibrare i rapporti di forza nella maggioranza. Un modo per provare a rimettere a posto le cose, in attesa del nuovo anno. Che, almeno ad Anagni, vedrà la Lega impegnata a mettersi in pari con Fratelli d’Italia e Forza Italia. Cercando di non rimanere schiacciata all’interno di una manovra a tenaglia che minaccia di rendere, nei fatti, insignificante il Partito di Salvini in città. C’è tutto questo dietro l’incontro che qualche giorno fa ha portato alla ridefinizione dei quadri locali della Lega.
Il Carroccio da qualche tempo non ha sulle vele il vento che l’aveva spinto qualche anno fa, fino a diventare la prima forza della coalizione di centrodestra. Vale ad Anagni e vale su scala nazionale.
Abbruzzese ha acceso la miccia
Una crisi esplosa in città dopo la decisione presa da alcune liste civiche della maggioranza di spostarsi verso Forza Italia. Rendendo più forte il Partito che esprime il sindaco Daniele Natalia. E siccome Fratelli d’Italia è già forte di suo, potendo esprimere tra gli altri il vicesindaco Riccardo Ambrosetti ed il Presidente del Consiglio Comunale Davide Salvati oltre che il potente consigliere provinciale Alessandro Cardinali, la Lega ha iniziato a sgomitare per farsi sentire.
Non a caso qualche tempo fa Mario Abbruzzese, durante un convegno tenuto proprio ad Anagni, aveva sparato a palle incatenate sul caso Ceccano, parlando di “vergogna”. Aggiungendo che “da noi non potrebbe mai capitare una cosa del genere”. E meritandosi, poche ore dopo, la replica avvelenata del dominus di Fdi in provincia, Massimo Ruspandini: “C’è qualcuno che, evidentemente, sente di avere l’autorità morale, politica, cristiana, tale da poter giudicare”.
A caccia di visibilità
Insomma, quello della Lega sembra proprio l’atteggiamento classico di chi sgomita per farsi vedere. E per farsi vedere va bene tutto. Anche far passare come svolta epocale la riunione tenutasi “alla presenza dell’onorevole Mario Abbruzzese Segretario Organizzativo della Lega nel Lazio, di Antonio Necci capogruppo Lega nonché consigliere comunale e di Vittorio D’Ercole assessore comunale” per affrontare “le problematiche riguardanti il Comune e la provincia di Frosinone nel campo dell’Economia, della Sanità e delle Imprese”.
Un incontro durante il quale i vertici della Lega “hanno ribadito con forza l’impegno profuso per il presidio sanitario della città di Anagni e della difesa occupazionale nel Frusinate che in questo momento sta soffrendo, auspicando l’inclusione nella ZES sostenuta con forza dall’onorevole Nicola Ottaviani”. Auspicio finito come un buco nell’acqua: il Governo di Centrodestra ha varato la Manovra ma il Lazio Sud sta fuori dalle Zes.
Gli annunci non bastano, servono i fatti
Dopodiché si è passati alla riorganizzazione interna. Compiuta “affiancando al segretario cittadino Elvio Giovannelli Protani, Franco Alterio come vicesegretario; Giuseppe Imperia come tesoriere; Simone Osvaldo Mancini come addetto stampa e responsabile dell’organizzazione; Lucio Pirelli come responsabile dei rapporti con altre forze politiche; Ambra Maggi come delegata alle politiche del lavoro”.
Adesso il punto è: riuscirà la Lega a mettere a terra le buone intenzioni? Sarà in grado di realizzare concretamente ciò che viene annunciato? Anche perché, almeno finora, l’assessore D’Ercole non è che abbia brillato molto per attivismo e presenza. Ed anche per quanto riguarda il consigliere Necci, le grandi novità sulla Sanità sono ancora più teoriche che pratiche.
A molti non è sfuggito affatto che la manovra sia arrivata a pochissimi giorni dall’ultimo consiglio comunale che si terrà il prossimo 31 dicembre. Consiglio che vedrà, tra le altre cose, la discussione su Dup e Bilancio di previsione 2025-2027. Un tempismo sospetto. Che induce a credere che tutto sia legato alla volontà di acquisire visibilità e rilievo. Proprio quelle caratteristiche che sembrano essere assenti dal profilo del partito di Salvini nel contesto politico della città di Anagni.
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