Sindaco Sadegholvaad, facciamo il bilancio del 2024. Partiamo dal fondo: dicembre, mese dello ‘scippo’ della sua assessora Roberta Frisoni. C’è rimasto male?
“La nomina di Frisoni in Regione è l’opportunità unica di avere a Bologna una persona che conosce benissimo problemi e opportunità di un nuovo modo di guardare allo sviluppo turistico, più orientato all’hardware e dunque alle scelte strategiche, ormai non più rinviabili.
Ma nel Pd raccontano di malumori dopo l’esito delle ultime regionali.
“Il Pd ha ottenuto un risultato straordinario a Rimini anche per merito dei suoi candidati”.
Quindi tutto tranquillo?
“Non si nega la competizione ma, in questo caso, ha portato a un risultato storico. Per questo dico che la rappresentazione del Pd come eterno campo di battaglia è grottesca e parziale: basta guardare quello che succede nel centrodestra a Riccione e Bellaria. Nel Pd ci possono essere sensibilità differenti. Qualcuno le chiama correnti ma io non mi scandalizzo. Semmai al Pd posso offrire un consiglio: sia meno timido nel rappresentare la propria proposta di sviluppo economico forte e riconoscibile in cui l’impresa sana deve avere un ruolo fondamentale e paritario. Con il primo governo Prodi questo avvenne”.
Però un Prodi all’orizzonte non si vede: Meloni può dormire sonni tranquilli.
“Il centrodestra è una strana creatura in cui convivono uno statalismo accentratore e un liberismo cinico e spietato, che taglia servizi pubblici in ogni direzione. Faccio un esempio: mentre tutti gli enti locali cercano di dare una risposta allo spopolamento delle aree interne, a Rimini i parlamentari del centrodestra giustificano i tagli degli uffici postali nelle periferie”. Viabilità e mobilità. Punto dolente a Rimini
“Ogni città ha lo stesso problema. Non si può pensare di risolverlo costruendo solo nuove strade”.
Come allora?
“Negli ultimi 7 anni il parco veicoli in provincia è cresciuto di 5mila nuovi mezzi. Sono oltre 20 km di spazio coperto da lamiere ad occupare un territorio già fortemente antropizzato. Ogni tanto sento portare paragoni del tipo: bisognerebbe fare come a Singapore. Bene, in Italia per realizzare una nuova opera viaria occorrono almeno 25 anni. Praticamente non esiste Uber o comunque un sistema efficace di trasporto pubblico”.
Non c’è soluzione quindi?
“Nel 2025 saranno in via di conclusione a Rimini i lavori sulla Statale Adriatica, partirà il secondo tratto del Metromare verso la Fiera e adotteremo nuove misure per decongestionare la viabilità interna. Ma la vera soluzione dovrà essere ricercata fuori dai soliti schemi”
Quali?
“I tempi della città. Oggi ci muoviamo tutti simultaneamente: lavoro, scuola, fiere, tempo libero in un arco di 8-10 ore. Forse in futuro bisognerà imparare ad usare le città per un arco temporale più lungo e con una organizzazione diluita”.
Difficile in un Paese anarchico come il nostro.
“Difficile ma non impossibile. Non possiamo pensare di risolvere i problemi della mobilità in modo convenzionale, vale a dire consumando altro territorio per costruire strade che non basteranno mai. Per questo al concetto di ‘smart city’ preferisco quello di ‘città sensibile’. Smart city è un concetto legato alla crescita tecnologica, un elemento molto problematico in un’Italia che pare ritornata essere quella delle corporazioni. Città sensibile è invece quella che si aggiorna e sviluppa cercando di mettere in relazione luoghi e persone”.
Spieghi meglio.
“Nel 2024 è stato abbattuta dopo quasi 20 anni l‘ex questura. Nel 2025 faremo lo stesso per la colonia Enel e l’area Forlani. E’ annunciato il progetto di riqualificazione dello stadio, così come sono stati consegnati i lavori per la rigenerazione del centro sportivo alla Gaiofana. Il progetto del Triangolone a Marina potrebbe comprendere anche il recupero del teatro Novelli. L’idea di fondo è quella di sanare le ferite storiche, togliendo dal paesaggio urbano i monumenti al degrado”.
A proposito di buchi neri, parliamo di aeroporto. Lei sta conducendo una battaglia in solitaria. La vincerà?
“Gli annunci di nuovi voli sono già una vittoria. Dopo almeno 15 anni, ritroviamo l’occasione di far decollare il ‘Fellini’ che per noi è un asset strategico come Ieg. La contrazione del turismo italiano va compensata con l’aumento di quello estero. Ho chiesto l’attivazione di un tavolo per mettere in fila quello che si può fare per supportare l’attrattività internazionale del nostro scalo. Mi spingerei anche oltre con i quattro comuni della riviera: in questo tavolo potremmo proporre le nostre idee per il superamento del problema delle colonie. De Pascale su questo ha detto parole chiare. Non andare in ordine sparso e proporre un organico piano colonie potrebbe aiutare anche la Regione”.
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