La Riserva della Biosfera Unesco del Monte Peglia e il 2025. Dialogo con il presidente Francesco Paola. “Una straordinaria opportunità di sviluppo sostenibile per l’Umbria intera”  

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Buongiorno Avvocato, questa è una breve discussione aperta sulla Riserva della Biosfera Unesco del Monte Peglia.
Buongiorno a voi e grazie. Prima di tutto vorrei ringraziare gli oltre dodicimila cittadine e cittadini che in breve tempo hanno aderito alla nostra iniziativa a difesa della tutela climatica e della sicurezza ambientale, gravemente compromessa dalla cosiddetta “autonomia differenziata” che, abbiamo scritto, violava anche gli obblighi climatici dell’Italia, l’Accordo di Parigi, e alimentava frammentazioni gravi proprio nel momento in cui andavano incrementati invece gli strumenti di coordinamento su scala globale, la prevenzione dalle crisi ed emergenze climatiche che sono terribili. Hanno firmato magistrati, professionisti, imprese, molti “millennials”. Senza pubblicità nessuna, praticamente, e in piena autonomia, nei due mesi di agosto e settembre. E siamo ancora emozionati nel constatare che la Corte Costituzionale, con la bellissima sentenza n. 192 del 2024, ha evidenziato, proprio, e voglio trascrivere uno dei passaggi che: “la tutela dell’ambiente è materia in cui predominano le regolamentazioni dell’Unione Europea e le previsioni dei Trattati internazionali, dalle quali scaturiscono obblighi per lo Stato membro che in linea di principio mal si prestano ad adempimenti frammentati sul territorio anche perchè le politiche e gli interventi legislativi in questa materia hanno normalmente effetti di “spill-over” sui territori contigui, rendendo in linea di massima inadeguata la ripartizione su base territoriale delle relative funzioni …”. Vi prego di leggere i nostri interventi, con molta minore efficacia e sapienza abbiamo tentato di dire proprio questo. E’ stata una grande soddisfazione. 

Poi la nota vicenda della legge regionale dell’Umbria detta “motori nei sentieri”. 
Una nota e trista vicenda. Siamo stati costretti a promuovere a tutela del Piano di gestione della Riserva della Biosfera, approvato dall’Unesco, ricorso alla Commissione europea, che ha condiviso le nostre preoccupazioni, e con Legambiente alla Corte EDU. Coinvolgiamo diverse Università e il nostro Comitato scientifico, vasto e articolato. Il 5 febbraio 2024 abbiamo invitato la Regione ad abrogare entro trenta giorni la legge. Il 19 marzo 2024 abbiamo proposto il ricorso alla Commissione Europea. Siamo stati, abbiamo scoperto, l’unica Istituzione dell’Umbria ad essersi attivata assumendo le iniziative formali previste. La nuova Giunta e la nuova Assemblea regionale faranno in fretta, ne sono certo, ad abrogarla anche sul piano formale, anche perché dopo le conferme della Commissione europea è un atto dovuto. Gli enti regionali del settore, la cui situazione è a nostro avviso grave, sono nell’intanto tenuti a disapplicarla. E’ stata, occorre dirlo, una pagina buia della Assemblea regionale dell’Umbria, quasi incredibile per le anomalie anche procedurali dalle quali la approvazione della legge venne segnata, per giunta praticamente senza serie reazioni. Quanto accaduto sulla legge “motori nei sentieri”, che ha posto a rischio e in modo grave l’equilibrio degli eco sistemi e la vita dei cittadini, dovrebbe essere da monito. Occorre ricordare che tutti i documenti internazionali sul clima assegnano alla società civile e professionale un ruolo essenziale nel governo delle mutazioni climatiche, molte categorie e forme di organizzazione tradizionali sono ormai obsolete dinanzi alle sfide attuali, che hanno ad oggetto il futuro del Pianeta e delle future generazioni e noi, anche sulla vicenda “motori nei sentieri”, abbiamo svolto con coerenza questo ruolo, un baluardo a tutela dei giovani e delle imprese sostenibili dell’Umbria intera.  

Abbiamo letto di una ricerca approdata su una importante Rivista internazionale.
Una ricerca coordinata con l’Università di Firenze che ha condotto ad un modello predittivo delle mutazioni climatiche che abbiamo chiamato “protocollo Peglia” giunto sulla prestigiosa “Ecological Indicators”. Abbiamo monitorato 93 specie diverse di lepidotteri, alcune Direttiva Habitat. E realizzato un Piano antincendi e monitoraggi di vario tipo trasferito fondi alle scuole e abbiamo posto e porremo questioni di legalità rilevanti, in un’area difficile, emersa a seguito della gestione della ex Comunità montana. 

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Agricoltura

 

Prospettive per il 2025. Il significato della Riserva della Biosfera Unesco del Monte Peglia quale “straordinario valore aggiunto per l’Umbria intera”, come si legge nel protocollo attuativo firmato all’epoca con la Regione Umbria.  
Sarebbe molto importante infatti attuarne le potenzialità, che sono molto ingenti. Condivido molto ciò che ha detto la Presidente Proietti quanto al fatto che l’Umbria debba tornare ad essere ponte di congiunzione culturale, debba operare per la coesione, questo è il senso aggiornato e fuori dalla retorica della locuzione “Umbria Cuore Verde d’Italia”. Sono i nostri Progetti. Questa Riserva Mondiale è stata creata dalla società civile e professionale, premiata per i suoi modelli di governo indipendenti, con un forte senso costituzionale della Unità d’Italia, della coesione nazionale e internazionale. Siamo nati per attivare forme di cooperazione inter-istituzionale che come sapete abbiamo realizzato a livelli molto elevati, gli eventi, dei quali ci onoriamo, realizzati con la Scuola Lingue Estere dell’Esercito e la Università per Stranieri di Perugia hanno avuto apporti  straordinari, sono quindici almeno i protocolli di cooperazione con le Università e i Centri di ricerca, l’ultimo in ordine di tempo, molto importante, sul tema centrale della modellazione sostenibile, dalla moda a varie applicazioni industriali, con l’ISIA Design di Firenze.





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