Fisco a (piĆ¹) rate. Il viceministro allāEconomia e alle Finanze, Maurizio Leo, ha annunciato ieri che la dilazione in tranche dei debiti con lāErario potrĆ essere estesa fino a 84 pagamenti mensili. E che questa norma, contenuta nel decreto ministeriale che ĆØ intervenuto proprio nellāambito della revisione della rateazione sui debiti col Fisco, punta a fare da apripista al progetto di portare le rate a 120. In pratica, a diluire i pagamenti in dieci anni. āSiamo di fronte a un cambiamento radicale di visione rispetto al passato. Il nostro obiettivo ĆØ rendere il sistema fiscale piĆ¹ vicino ai contribuenti. Ć lo Stato ā ha affermato Leo ā che tende la mano a quei cittadini che, nonostante le difficoltĆ , vogliono tornare ad essere in regola. Un aspetto, questo, del quale dobbiamo tenere contoā. Ma cāĆØ anche un altro aspetto da valutare ed ĆØ quello che riguarda il riscontro, dal punto di vista dei pagamenti e quindi degli incassi da parte dellāErario. Per questo, Leo ha annunciato lāistituzione di una ācommissione tecnica che sarĆ guidata dal presidente Roberto Benedettiā, che sarĆ āincaricata di analizzare il magazzino della riscossioneā. Leo ha spiegato che si tratterĆ di āun organo che avrĆ il compito di proporre soluzioni legislative che evitino lāaccumulo di crediti fiscali non riscossiā.
La novitĆ riguarderĆ i debitori che attesteranno di trovarsi in condizioni economiche difficili. Una dichiarazione che sarĆ ancorata a parametri oggettivi. Per le persone fisiche e per le ditte individuali, infatti, sarĆ necessario presentare i dati Isee mentre per le persone giuridiche, ossia per le societĆ di capitali, occorrerĆ far presente lāindice di liquiditĆ e il rapporto tra il debito da rateizzare e quello residuo. SarĆ poi il Mef stesso, con un ulteriore decreto, a stabilire le modalitĆ di applicazione e documentazione dei parametri in questione. SarĆ riconosciuto inoltre piĆ¹ tempo a quei debitori che si ritrovano iscritte a ruolo cifre superiori a 120mila euro, per loro sarĆ possibile, documentando la situazione di difficoltĆ economica, accedere giĆ da subito a una rateazione fino a 120 pagamenti mensili. Per coloro i quali si ritrovano a dover fare i conti con debiti inferiori alla soglia dei 120mila euro, ci sarĆ lāopportunitĆ di vedersi dilazionati i pagamenti al Fisco con un piano tra le 85 e le 120 rate. āQueste novitĆ ā ha chiosato il viceministro Leo ā segnano un passaggio fondamentale verso un sistema fiscale e tributario piĆ¹ equo, efficiente e moderno. Ć un altro passo verso la costruzione di un fisco amico, non piĆ¹ ostacolo, ma sostenitore e parte attiva del processo di sviluppo della Nazioneā.
I provvedimenti sul fisco a (piĆ¹) rate arrivano allāindomani del via libera definitivo alla legge di bilancio. Una manovra che ha portato alcune importanti novitĆ . A cominciare dalla semplificazione dellāIrpef che passa, in maniera strutturale, a tre scaglioni e dal taglio del cuneo fiscale. Le due misure ācostanoā in tutto diciotto miliardi di euro e rappresentano, da sole, i due terzi dellāintero ammontare della manovra, stimato in trenta miliardi di euro. Contestualmente perĆ² ĆØ arrivata una stretta alle detrazioni per i redditi medio-alti, individuati in una soglia di 75mila euro. In base alle nuove regole, le detrazioni saranno calcolate su un importo base che varia solo in funzione del reddito (14mila fino a 100mila euro di reddito, 8mila per chi supera) e sul quale agisce un coefficiente (da 0,5 per chi non ha figli e fino a 1 per i contribuenti con piĆ¹ di due figli o con almeno uno disabile) che tiene conto della composizione del nucleo familiare di riferimento. Confermata lāIres premiale che ĆØ al 5% per le imprese che decideranno di investire, in modo particolare nellāassunzione di nuovi lavoratori. Ci sono nuovi incentivi per lāoccupazione giovanile e femminile, specialmente al Sud mentre la decontribuzione sarĆ estesa alle aziende della Zes meridionale. Infine, sono uscite dalla manovra due delle regole piĆ¹ dibattute. Non ci sarĆ la stangata sulle criptovalute: lāaliquota dellāimposta sostitutiva sulle plusvalenze e redditi collegati rimarrĆ al 26% nel 2025 e salirĆ al 33% solo nel 2026. Ipotizzato un ulteriore rialzo al 42% ma soltanto nel 2026. La web tax inoltre non colpirĆ le piccole e medie imprese che lavorano sul digitale nĆ© giornali e aziende editoriali e rimarrĆ applicabile solo alle major che realizzano ricavi online superiori ai 750 milioni annui. Infine, ĆØ stato escluso lāinvio dei revisori del Ministero dellāEconomia e delle Finanze nei consigli dāamministrazione delle societĆ che ricevuto contributi pubblici. Il compromesso ĆØ stato trovato valorizzando quello che giĆ cāĆØ, ossia imponendo la redazione e lāinvio, ogni anno, di una relazione sottoscritta dai consigli sindacali e dagli altri organismi di controllo giĆ previsti e costituiti presso le societĆ e aziende in questione.
***** lāarticolo pubblicato ĆØ ritenuto affidabile e di qualitĆ *****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link