l’annuncio di Leo, cosa cambia per i debitori –

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Economia

di Giovanni Vasso





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Fisco a (piĆ¹) rate. Il viceministro allā€™Economia e alle Finanze, Maurizio Leo, ha annunciato ieri che la dilazione in tranche dei debiti con lā€™Erario potrĆ  essere estesa fino a 84 pagamenti mensili. E che questa norma, contenuta nel decreto ministeriale che ĆØ intervenuto proprio nellā€™ambito della revisione della rateazione sui debiti col Fisco, punta a fare da apripista al progetto di portare le rate a 120. In pratica, a diluire i pagamenti in dieci anni. ā€œSiamo di fronte a un cambiamento radicale di visione rispetto al passato. Il nostro obiettivo ĆØ rendere il sistema fiscale piĆ¹ vicino ai contribuenti. ƈ lo Stato ā€“ ha affermato Leo ā€“ che tende la mano a quei cittadini che, nonostante le difficoltĆ , vogliono tornare ad essere in regola. Un aspetto, questo, del quale dobbiamo tenere contoā€. Ma cā€™ĆØ anche un altro aspetto da valutare ed ĆØ quello che riguarda il riscontro, dal punto di vista dei pagamenti e quindi degli incassi da parte dellā€™Erario. Per questo, Leo ha annunciato lā€™istituzione di una ā€œcommissione tecnica che sarĆ  guidata dal presidente Roberto Benedettiā€, che sarĆ  ā€œincaricata di analizzare il magazzino della riscossioneā€. Leo ha spiegato che si tratterĆ  di ā€œun organo che avrĆ  il compito di proporre soluzioni legislative che evitino lā€™accumulo di crediti fiscali non riscossiā€.

La novitĆ  riguarderĆ  i debitori che attesteranno di trovarsi in condizioni economiche difficili. Una dichiarazione che sarĆ  ancorata a parametri oggettivi. Per le persone fisiche e per le ditte individuali, infatti, sarĆ  necessario presentare i dati Isee mentre per le persone giuridiche, ossia per le societĆ  di capitali, occorrerĆ  far presente lā€™indice di liquiditĆ  e il rapporto tra il debito da rateizzare e quello residuo. SarĆ  poi il Mef stesso, con un ulteriore decreto, a stabilire le modalitĆ  di applicazione e documentazione dei parametri in questione. SarĆ  riconosciuto inoltre piĆ¹ tempo a quei debitori che si ritrovano iscritte a ruolo cifre superiori a 120mila euro, per loro sarĆ  possibile, documentando la situazione di difficoltĆ  economica, accedere giĆ  da subito a una rateazione fino a 120 pagamenti mensili. Per coloro i quali si ritrovano a dover fare i conti con debiti inferiori alla soglia dei 120mila euro, ci sarĆ  lā€™opportunitĆ  di vedersi dilazionati i pagamenti al Fisco con un piano tra le 85 e le 120 rate. ā€œQueste novitĆ  ā€“ ha chiosato il viceministro Leo ā€“ segnano un passaggio fondamentale verso un sistema fiscale e tributario piĆ¹ equo, efficiente e moderno. ƈ un altro passo verso la costruzione di un fisco amico, non piĆ¹ ostacolo, ma sostenitore e parte attiva del processo di sviluppo della Nazioneā€.

I provvedimenti sul fisco a (piĆ¹) rate arrivano allā€™indomani del via libera definitivo alla legge di bilancio. Una manovra che ha portato alcune importanti novitĆ . A cominciare dalla semplificazione dellā€™Irpef che passa, in maniera strutturale, a tre scaglioni e dal taglio del cuneo fiscale. Le due misure ā€œcostanoā€ in tutto diciotto miliardi di euro e rappresentano, da sole, i due terzi dellā€™intero ammontare della manovra, stimato in trenta miliardi di euro. Contestualmente perĆ² ĆØ arrivata una stretta alle detrazioni per i redditi medio-alti, individuati in una soglia di 75mila euro. In base alle nuove regole, le detrazioni saranno calcolate su un importo base che varia solo in funzione del reddito (14mila fino a 100mila euro di reddito, 8mila per chi supera) e sul quale agisce un coefficiente (da 0,5 per chi non ha figli e fino a 1 per i contribuenti con piĆ¹ di due figli o con almeno uno disabile) che tiene conto della composizione del nucleo familiare di riferimento. Confermata lā€™Ires premiale che ĆØ al 5% per le imprese che decideranno di investire, in modo particolare nellā€™assunzione di nuovi lavoratori. Ci sono nuovi incentivi per lā€™occupazione giovanile e femminile, specialmente al Sud mentre la decontribuzione sarĆ  estesa alle aziende della Zes meridionale. Infine, sono uscite dalla manovra due delle regole piĆ¹ dibattute. Non ci sarĆ  la stangata sulle criptovalute: lā€™aliquota dellā€™imposta sostitutiva sulle plusvalenze e redditi collegati rimarrĆ  al 26% nel 2025 e salirĆ  al 33% solo nel 2026. Ipotizzato un ulteriore rialzo al 42% ma soltanto nel 2026. La web tax inoltre non colpirĆ  le piccole e medie imprese che lavorano sul digitale nĆ© giornali e aziende editoriali e rimarrĆ  applicabile solo alle major che realizzano ricavi online superiori ai 750 milioni annui. Infine, ĆØ stato escluso lā€™invio dei revisori del Ministero dellā€™Economia e delle Finanze nei consigli dā€™amministrazione delle societĆ  che ricevuto contributi pubblici. Il compromesso ĆØ stato trovato valorizzando quello che giĆ  cā€™ĆØ, ossia imponendo la redazione e lā€™invio, ogni anno, di una relazione sottoscritta dai consigli sindacali e dagli altri organismi di controllo giĆ  previsti e costituiti presso le societĆ  e aziende in questione.


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