Pronto soccorso, più di 100 mila ingressi: «Troppi turisti inesperti in montagna»

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Impennata nel 2024 degli accessi al Pronto soccorso degli ospedali bellunesi: sono stati 106.800, un +5,6% rispetto al 2023. Un picco che è la conferma anche della mole di persone che si avventurano in montagna, d’estate come d’inverno, senza la dovuta preparazione e senza le attrezzature adatte. E che quindi si fa male, costringendo la macchina sanitaria a intervenire in soccorso dei feriti.

Ma il 2024 è stato anche «l’anno dell’inversione di tendenza», per la sanità bellunese. Lo conferma, dati alla mano – sia per l’attività ospedaliera che per l’assistenza territoriale – il direttore generale dell’Ulss 1 Belluno Dolomiti Giuseppe Dal Ben, che ieri ha tirato il bilancio dell’anno che oggi si chiude: «Per la prima volta le assunzioni superano le cessazioni: più 47 collaboratori tra medici, infermieri, altro personale».

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Ma non lo è altrettanto questa: i ricoveri ospedalieri (Belluno, Feltre, Pieve di Cadore e Agordo) nel 2024 sono stati 23.500, aumentati del 5% rispetto al 2023. Un incremento che significa però anche la maggiore efficacia del servizio: gli interventi chirurgici hanno registrato un aumento del +5,4%.

Pronto soccorso

Ritorniamo alle circostanze di preoccupazione: «Purtroppo», ha detto Dal Ben, «gli accessi al Pronto soccorso sono lievitati a ben 106.800 casi, con un differenziale del +5,6% sul 2023. Un triste primato, quello della soglia dei 100 mila ingressi ai quattro pronti soccorso della provincia (senza contare il pronto intervento del Codivilla Putti).

Basti pensare che le sole missioni dell’elisoccorso sono state 1.042 al 28 dicembre scorso, contro le 1.000 di tutto 2023. Quindi l’eliambulanza ha effettuato, fino a quattro giorni fa, 42 interventi in più. E più precisamente: dal 20 al 29 dicembre, Falco 1 ha compiuto 24 missioni, Falco 2 ben 18.

Il servizio di Emergenza Ugenza è stato consolidato in Comelico con l’ambulanza medicalizzata a Santo Stefano per le notti, in conseguenza della chiusura della galleria; potenziata anche la guardia medica. In Alpago è in sperimentazione il servizio notturno di ambulanza e a Fener un punto aggiuntivo».

Le prestazioni

A questo punto non resta che chiedersi quante prestazioni riesce a garantire l’Ulss 1 in un anno: nel 2024 sono state 2 milioni e 736.814, ossia l’1% in più dell’anno precedente. «Noi in verità vorremmo che i numeri fossero altri. Ma appunto queste sono le necessità» ha commentato ancora Dal Ben.

Il quale può avvalersi, per tutti questi servizi, di 3.575 collaboratori. Se andiamo a particolareggiare per comprendere che cosa accade in una qualsiasi giornata nei quattro presidi ospedalieri, scopriamo che gli accessi al pronto soccorso sono ben 292. Una enormità.

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Le dimissioni dai reparti ospedalieri risultano una media di 89 al giorno. Belluno, Feltre, Pieve di Cadore ed Agordo assistono una media di 646 degenze quotidiani. I chirurghi delle quattro complessi operatori assicurano 101 interventi al giorno. Le nascite? In realtà sono poche: solo 3,3 parti quotidiani. «E quest’anno ne abbiamo avuti, purtroppo, tanti di meno» dice Dal Ben.

Gli ambulatori

Si diceva delle prestazioni ambulatoriali. Una marea: 10.414 al giorno. I pazienti in visita diagnostica sono ben 611. In questo contesto, il dato che suscita maggiore preoccupazione è quello relativo alle liste d’attesa.

«È stata la nostra priorità. L’abbattimento delle liste è il tema principale. Infatti ci abbiamo investito un milione e 300 mila euro». Il risultato? «Le visite che devono essere garantite entro 10 giorni vengono tutte espletate nei tempi richiesti, come quelle Urgenti. Prestazioni a 30 giorni: siamo partiti da quota 4234 nel luglio 2023 e siamo via via scesi sino a 305. Quindi abbiamo dato un bel colpo di reni a questo tipo di prestazioni specialistiche». Il direttore è soddisfatto anche per l’andamento delle prestazioni a 60-90 giorni: a luglio dell’anno scorso erano 2943, a novembre sono salite a 3701, ma oggi sono 494.

«Ci siamo riusciti acquisendo prestazioni aggiuntive dal personale Ulss. Affiancando alle nostre diagnostiche radiologiche un’unità mobile per la risonanza magnetica, che ha fatto 1120 esami. E abbiamo sviluppato dei percorsi convenzionali con l’azienda ospedaliera di Padova e quella di Treviso per ambulatori aggiuntivi».

Il piano per le olimpiadi

Il nuovo anno vedrà l’azienda sanitaria impegnata sul fronte delle Olimpiadi: «Ogni test event, a cominciare da quello della coppa del mondo di sci alpino femminile», conclude il direttore Dal Ben, «ci vedrà presenti con i servizi di emergenza e assistenza sia agli atleti che al pubblico.

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Per le Olimpiadi e le paralimpiadi, gli ospedali di Belluno e di Treviso diventeranno ospedali olimpici per le situazioni di emergenza. Il Codivilla si trasformerà in istituto Policlinico, in particolare in riferimento agli atleti. Il Putti come primo ospedale per i visitatori. A supporto del Putti interverranno alla bisogna i presidi di Pieve di Cadore e del resto della provincia».

L’azienda sanitaria verrà interpellata anche per altri servizi relativi alla sicurezza alimentare, a quella dell’igiene, in funzione anzitutto preventiva. Severissimi, ad esempio, saranno i controlli sulla ristorazione e i diversi tipi di mensa, in modo da evitare intossicazioni ed altri disagi. Per quanto riguarda l’Emergenza-urgenza sarà potenziato l’elisoccorso.



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