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L’alleggerimento del cuneo fiscale viene confermato, così come le aliquote Irpef. Ma le novità che scattano con l’avvio del 2025, e che una famiglia deve sapere per ottimizzare le proprie spese ed evitare difficoltà, sono anche altre: dal bonus neonati, che però va richiesto, al taglio di detrazioni e bonus casa, dalle ricette che per i ticket diventano elettroniche, alle spese per le trasferte dei lavoratori che dovranno essere tracciabili. Ecco una sintesi delle novità di cui tener conto. Tra queste il rincaro delle autostrade di Aspi (dell’1,8%) e della Napoli-Pompei-Salerno, mentre rimarranno congelati i pedaggi delle altre 22 concessionarie.

 

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FIGLI E DINTORNI

Per incentivare la natalità arriva «Carta nuovi nati», un bonus una tantum da mille euro per ogni nuovo nato in nuclei con Isee sotto 40mila euro (al netto dell’Assegno Unico per i figli). Serve la residenza italiana e vale anche per le adozioni. Va richiesto e si attendono le istruzioni. Vengono poi estesi da due a tre mesi i congedi parentali con reddito all’80%. Per chi ha figli sotto i 3 anni viene reso strutturale ed esteso (non limitato a chi ha un altro figlio sotto i 10 anni) il bonus nido: vale per chi ha un Isee fino a 40mila euro e l’importo varia con il reddito. Arriva infine il fondo ‘Dote famiglia’ per le attività extra-scolastiche dei giovani da 6 a 14 anni in nuclei con Isee fino a 15mila euro.

 

PEDAGGI AUTOSTRADE

Rimangono fermi per 22 concessionarie. Si evita un rincaro del 3%, ma il prezzo sale su quelle gestite da Aspi (+1,8%) e sulla Napoli-Pompei-Salerno (+1,677%).

 

CUNEO E IRPEF, IL CANTIERE DEL FISCO

Il taglio del cuneo diventa strutturale ma cambia: c’è un bonus per i dipendenti con reddito fino a 20mila euro, mentre per quelli tra 20 e 40mila una detrazione con decalage. L’impatto è pressochè lo stesso ma prima si fermava a 35mila euro. Per l’Irpef c’è la stabilizzazione delle aliquote su tre scaglioni ed è stata rinviata la possibilità di un taglio dell’aliquota sui redditi intermedi. Una novità riguarda gli autonomi con redditi misti: si amplia da 30 a 35mila euro il limite reddito da lavoro dipendente che consente a chi ha la partita Iva di accedere alla flat tax per la parte di lavoro autonomo. Un’altra novità prevista dalla riforma fiscale scatta ora: la possibilità di pagare in 84 rate (prima erano 72) le cartelle sotto i 150mila euro. Non è prevista l’indicazione dello stato di necessità.

 

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DETRAZIONI, OCCHIO AL TAGLIO

E’ la novità meno piacevole per i contribuenti. Sopra i 75mila euro di reddito arrivano dei tetti alla possibilità di usare le detrazioni: 14mila euro fino a 100.000 euro e 8.000 euro sopra questa soglia. Gli importi ora previsti dalle detrazioni dovranno poi essere modificati in base al numero dei figli a carico e alla loro età: si dimezza se non ci sono figli, si riduce con uno o due figli a carico, rimane intatta se si ha un figlio disabile. Occhio: i tetti sono complessivi e valgono anche per le spese più onerose come quelle degli interessi sui mutui e per quelle universitarie. Il conto alla fine può essere salato. Scompare la possibilità di detrarre le spese dei figli sopra i 30 anni, rimangono solo se sono disabili. Sale invece l’importo detraibile delle spese per le scuole paritarie da 800 a 1.000 euro ma rientrano anche loro nella tagliola complessiva.

 

SCURE SU BONUS CASA E CALDAIE, NON SUL FRIGO

Il bonus ristrutturazioni e l’ecobonus restano al 50% per le prime case, scendono al 36% per le altre, con tetto a 96mila euro. Stesso schema anche per il sismabonus, senza tetto di spesa. Nel 2026 e 2027 le aliquote caleranno ancora: al 36% per la prima casa e al 30% per le altre. Il superbonus al 110%, già ridotto al 65%, sarà solo per i cantieri aperti prima del 15 ottobre scorso. Cambia poi sulle caldaie a Gas che non potranno più essere portate in detrazione con l’ecobonus. Arriva invece un bonus sugli elettrodomestici ad alta efficienza energetica: un contributo massimo del 30% del costo e un tetto a 100 euro che sale a 200 euro per famiglie con Isee sotto i 25mila euro. E’ infine prorogato il bonus mobili del 50%, collegato alle ristrutturazioni, fino ad un massimo di 5mila euro.

 

PENSIONI, UN MINIMO ALLE MINIME

Le minime saranno rivalutate nel 2025, passando da 614,77 euro a 617,9. Vengono prorogate le misure di flessibilità in uscita Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Viene anche rafforzato il bonus Maroni per chi sceglie di restare al lavoro. La vera novità, che ha un impatto scarsissimo ma rappresenta un principio di cumulo, è la possibilità per chi è nel sistema contributivo (in pratica lavora dal 1996) di poter sommare gli importi della previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, riuscendo ad anticipare la pensione a 64 anni dopo 25 anni di lavoro.

 

FRINGE BENEFIT, RIMBORSI TRASFERTE E NEOASSUNTI

Il tetto dei fringe benefit sale a mille per tutti, duemila per chi ha figli; importi maggiorati, invece, per i neoassunti che accettano di trasferirsi ad oltre 100 chilometri da casa. Sale dal 25 al 30% il limite di detassazione delle mance che i camerieri ricevono dai clienti. Le spese per le trasferte lavorative d’ora in poi dovranno essere tracciabili. Dal pagamento dei taxi al ristorante e all’albergo: bisognerà pagare con una carta o un bonifico per poter essere utilizzate dalla propria azienda come un costo da scaricare. Sul fronte del lavoro è prorogata per tre anni la maggiorazione del costo ammesso in deduzione per le nuove assunzioni, pari al 20%, elevato al 30% per giovani e donne. Prorogati per tre anni anche la detassazione dei premi di produttività (dal 10% al 5%, con un tetto a 3mila euro per i redditi fino a 80mila euro).

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DALLE RICETTE DEI TICKET AI GIOCHI AGLI AEREI

Dal 2025 tutte le ricette mediche con prescrizioni da ticket saranno elettroniche. Sono inoltre stati rifinanziati il bonus psicologo e quello nutrizione. Salgono di 50 centesimi le tasse d’imbarco per i voli extra Ue. Aumentano le tasse sui giochi e sulle scommesse: chi tenta la dea fortuna farà più felice il fisco.





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