Turismo a Bari, dal 1° gennaio nuove regole per le strutture ricettive

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Il 2025 si apre all’insegna di nuove regole per l’accoglienza per la città di Bari. Una novità dopo la scelta del legislatore di offrire maggiore sicurezza per gli ospiti, anche alla luce degli incidenti che si sono verificati ai danni degli ospiti in alcune locazioni turistiche nel corso del 2024, anche sul territorio pugliese.

La prima novità riguarda l’obbligatorietà per tutte le strutture ricettive di dotarsi e di esporre il codice identificativo nazionale, meglio noto come Cin. Per le strutture ricettive pugliesi non si tratta di una vera e propria novità, dal momento che esiste già un codice regionale (CIS). A differenza del passato, tuttavia, il CIN dovrà essere esposto anche accanto al nome sul citofono. Secondo gli ultimi dati forniti dal ministero del Turismo, circa il 78,26 % delle strutture extralberghiere operanti in Italia ha già richiesto il CIN: chi non lo avrà richiesto alla data del primo gennaio, rischia sanzioni da 800 a 8.000 euro, mentre per la mancata esposizione negli annunci sui siti specializzati o all’esterno dell’immobile le sanzioni variano da 500 a 5.000 euro.

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Non meno importanti le novità che riguardano la sicurezza degli ospiti: infatti in ogni immobile dovranno essere presenti sia un estintore in ogni piano e per superfici fino a 200 mq che rilevatori di gas, se in presenza di cucine; anche in questi casi le sanzioni possono arrivare sino a 8000 euro con il divieto di prosecuzione dell’attività. All’interno dell’immobile, inoltre, dovrà essere presente e ben visibile la segnaletica delle vie d’esodo. Altra novità importante, rimarcata da una circolare del ministero dell’Interno recapitata ai prefetti e alle autorità locali di Pubblica sicurezza, è il divieto di effettuare il check-in da remoto senza l’accettazione e l’identificazione di chi alloggia nella struttura turistica: tale operazione deve avvenire di persona; anche in questo caso è prevista una contravvenzione. Il 2024 è stato un anno di grande vitalità per l’accoglienza turistica in città: oltre alle presenze, che come detto hanno superato 2 milioni di presenze, si è assistito a un incremento notevole del numero di attività presenti sul DMS (piattaforma regionale) con un sostanziale allineamento con quelle iscritte a “PayTourist”, la piattaforma comunale su cui iscriversi e corrispondere l’imposta di soggiorno pagata dai turisti. Se a fine dicembre del 2023 le iscrizioni al DMS regionale registravano in totale 2.605 tra attività ricettive ed extra ricettive, a un anno di distanza la piattaforma regionale registra ben 3.375 attività ricettive, con un significativo + 30%, pari a 770 nuove iscrizioni. Nel dettaglio, il maggior aumento si è registrato tra le locazioni turistiche, passando dalle 2.144 del 2023 alle 2.775 di fine 2024, con un aumento di 631 unità, pari a + 29%, che corrisponde a un incremento medio di 52 al mese. Notevole, anche grazie all’attività specifica svolta dalla task force della Polizia locale, è stata l’emersione delle iscrizioni al portale comunale “PayTourist”, dove tutte le strutture ricettive attive devono registrarsi per poter corrispondere l’imposta di soggiorno: a fronte di 1.900 iscrizioni al 31.12.23, negli ultimi giorni del 2024 le imprese presenti risultano 3.255, con un incremento di ben 1.355 attività, pari a un significativo + 71% rispetto al 31.12.23. Anche le entrate al bilancio comunale, determinate dal pagamento dell’imposta di soggiorno, stimate nel corso del 2024 a circa 2 milioni di euro, sono più che raddoppiate.

“Il turismo rappresenta una grande opportunità per la nostra città, e questo è un dato di fatto – commenta Pietro Petruzzelli, assessore cittadino allo Sviluppo locale e alla Blue Economy -. Negli ultimi dieci anni abbiamo lavorato tanto per accrescere l’attrattività di Bari come destinazione turistica, scalando tutte le classifiche nazionali e internazionali. Questo fenomeno ha generato economia, sviluppo e occupazione sul territorio, generando anche un guadagno per la città in termini di risorse a disposizione dell’ente grazie all’introduzione dell’imposta di soggiorno. Al contempo siamo consapevoli che, come tutti i fenomeni in fase di start up, anche i flussi turistici hanno bisogno di essere gestiti e governati per non trasformarsi in criticità. In questi mesi, grazie alla collaborazione degli operatori del settore, delle associazioni di categoria e della task force comunale contro l’abusivismo, siamo riusciti a contrastare gran parte delle situazioni di illegalità come pure i tentativi di chi aveva solo l’intenzione di speculare sulla città. Certamente il lavoro non è finito, ma i numeri rilevati da questa analisi ci dicono che questa è la strada da percorrere. Ora il ministero ci mette a disposizione nuove norme che, di fatto, regolamentano la soglia di ingresso degli operatori sul mercato e noi ci accingiamo ad accoglierle perché quello che più ci interessa non è il numero delle locazioni turistiche presenti ma la possibilità di sviluppare un’offerta turistica di qualità, che stiamo provando a costruire con la collaborazione di chi intende lavorare nel rispetto della normativa vigente. Il 2024 è stato un anno di grandi conferme sul piano degli arrivi e delle presenze turistiche a Bari. Mi auguro che il 2025 possa vederci accogliere ancora migliaia di persone grazie alle nostre bellezze e alla nostra autenticità: dal canto nostro continueremo a lavorare per migliorare i servizi tanto per i turisti quanto per i residenti, attori importanti di un sistema di accoglienza ben riuscito”.



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