Secondo il rapporto della Banca Centrale Europea pubblicato il 2 gennaio 2024, nel mese di novembre 2024, la Zona Euro ha registrato alcuni importanti sviluppi monetari che riflettono tendenze sia positive che preoccupanti per l’economia.
Se da un lato si osserva una crescita continua nel credito alle famiglie, dall’altro, le imprese mostrano segnali di rallentamento nei prestiti, con un impatto significativo sui settori non finanziari. Questo scenario si inserisce in un contesto economico globale caratterizzato da dinamiche inflattive e incertezze che influenzano in modo differenziato i vari settori.
Conoscere i dati è importante per comprendere meglio le dinamiche economiche che influenzano le decisioni di politici, banche, imprese e consumatori. Ma analizziamoli nel dettaglio.
Crescita del credito alle famiglie, i dati dall’andamento monetario nell’Eurozona
Come confermano i dati della Banca Centrale Europea, i prestiti alle famiglie sono aumentati dello 0,9% su base annua a novembre 2024, rispetto allo 0,8% di ottobre 2024, segnalando una leggera accelerazione.
Questo aumento, sebbene modesto, indica che il credito alle famiglie continua a essere una componente di crescita nell’economia della Zona Euro. Infatti, gli aumenti dei prestiti alle famiglie sono un indicatore di una domanda di finanziamenti che rimane forte, soprattutto per mutui e prestiti al consumo, nonostante i tassi di interesse elevati e l’incertezza economica.
Rallentamento dei prestiti alle imprese in Europa
In netto contrasto con la crescita del credito alle famiglie, i prestiti alle imprese non finanziarie sono invece rallentati, segnando una crescita annuale del 1,0% a novembre 2024, rispetto al 1,2% di ottobre 2024. Questo rallentamento è un segnale di come le imprese stiano affrontando un sistema economico più complesso, caratterizzato da un’inflazione persistente e da incertezze legate alla politica monetaria.
Le imprese potrebbero essere più riluttanti a prendere in prestito a causa della preoccupazione per il futuro e per i costi più elevati legati ai finanziamenti. Inoltre, la diminuzione della crescita dei prestiti alle imprese non finanziarie potrebbe riflettere una minore attività di investimento o una cautela più marcata nell’espansione delle operazioni aziendali.
Questo rallentamento potrebbe anche essere il risultato delle difficoltà in settori chiave, come quello industriale, dove la domanda di finanziamenti per investimenti a lungo termine potrebbe essere stata influenzata da un maggiore rischio percepito, portando le imprese a posticipare le decisioni di investimento.
Aumentano i depositi di famiglie e imprese
Come riportato dalla Banca Centrale Europea, i depositi da parte delle famiglie hanno visto un’accelerazione, registrando una crescita annuale del 3,5% a novembre 2024, in aumento dal 3,2% di ottobre 2024.
I depositi delle famiglie si riferiscono a tutti i fondi che i membri di un nucleo familiare depositano presso le banche o altre istituzioni finanziarie. Questi depositi possono essere di vario tipo e includono sia i depositi a vista (come i conti correnti bancari) che i depositi a termine (come i conti di risparmio o i certificati di deposito).
In generale, i depositi delle famiglie rappresentano una parte importante della liquidità disponibile per l’economia e sono una forma di risparmio che può essere utilizzata per far fronte a spese future o per investimenti. Questo aumento suggerisce una maggiore disponibilità da parte delle famiglie di accumulare risparmi, forse come misura di precauzione in un periodo di incertezze economiche, o semplicemente a causa di un consumo più contenuto.
Allo stesso tempo, anche i depositi delle imprese non finanziarie hanno anch’essi registrato un aumento, salendo al 2,2% a novembre 2024, rispetto all’1,7% di ottobre 2024 e segnalando una certa solidità del settore privato, sebbene con una crescita meno vigorosa rispetto a quella delle famiglie.
Come per le famiglie, i depositi delle imprese sono i fondi che le aziende depositano nelle banche o altre istituzioni finanziarie. Questi depositi possono assumere diverse forme, come conti correnti, conti di risparmio o conti di deposito a termine. Di fatto, anche questi rappresentano una parte importante della liquidità , ma aziendale, ovvero la disponibilità immediata di denaro che l’impresa può utilizzare per finanziare le proprie operazioni quotidiane, pagare fornitori, dipendenti e altre spese correnti.
Quando un’impresa aumenta i propri depositi, significa che sta accumulando liquidità . Se le imprese aumentano i loro depositi, potrebbe essere un segno che si sentono insicure riguardo al futuro economico, infatti non stanno utilizzando tutta la loro liquidità per investimenti.
Conseguenze e scenari possibili
Di fatto, l’aumento dei depositi delle famiglie e delle imprese, pur mostrando una solida liquidità , porta in entrambi i casi a far emergere in generale una mancanza di fiducia nelle prospettive economiche e un comportamento più prudente nella Zona Euro. Se le imprese continuano a non espandere i loro investimenti e le famiglie a limitare i consumi, le conseguenze di questa tendenza potrebbero includere un rallentamento dell’economia, con una riduzione degli investimenti e una crescita economica inferiore.
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