Francia e non solo, la maledizione centrista

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


Macron, si sa, soffre di deliri di onnipotenza. Presa una brutta scoppola alle europee, ha sciolto l’Assemblea nazionale, contando di nuovo sulla fragilità della sinistra e sulla robustezza del “barrage républicain”, ma gli è andata male.

Ne è venuta un’Assemblea introvabile. La sinistra si è inaspettatamente riunita e al secondo turno ha conquistato un terzo dei seggi. La nuova Assemblea è divisa in tre parti, due decisamente composite: il presidenzialismo favorisce il personalismo. Sono il Nouveau Front Populaire (Nfp), e la costellazione intermedia, ovvero il partito di Macron, i Repubblicani e altri gruppi minori. Più coesa è la terza parte, la destra nazionalista e xenofoba guidata da Marine Le Pen.

MACRON È UN INGRATO. Il suo e gli altri partiti intermedi hanno una discreta consistenza solo grazie alla generosa desistenza al secondo turno degli elettori di sinistra. Ma va capito. Stando alla prassi, avrebbe dovuto scegliere un primo ministro tra i ranghi del Nfp. Si è rifiutato ostinatamente di farlo ed ha messo in scena una deprimente pochade il cui risultato più verosimile sarà la piena legittimazione del Rassemblement National (Rn). Chi glielo avrebbe spiegato all’establishment che ha inventato Macron un governo guidato dalla sinistra che provasse a congelare la riforma delle pensioni?

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Prima si è costituito il governo Barnier, un repubblicano di destra, che strizzava l’occhio al Rn, sperando che rinunciasse a sottoscrivere una mozione di censura insieme al Nfp. Licenziato Barnier anche dal Rn, che ha accampato l’eccesso di austerità previsto dalla legge di bilancio e il rinvio della rivalutazione delle pensioni, Macron ha scelto come primo ministro una figura classificata come centrista, ma sempre schierata con la destra, come François Bayrou, il quale, dopo una trattativa taroccata con parte della sinistra – socialisti, verdi ed altri – ponendo condizioni leonine, ha formato un esecutivo ancor più ammiccante al Rn, specie in materia di ordine pubblico e immigrazione. Per la sinistra è stata forse una fortuna. I socialisti e gli altri hanno esibito il loro senso di responsabilità. Bayrou li ha costretti a serrare i ranghi con il Nfp. Si aspetta però un altro atto. O il governo galleggia, di più non può, col beneplacito del RN, o a giugno Macron potrebbe tornare a sciogliere l’Assemblea. Solo che difficilmente il barrage repubblicano funzionerebbe di nuovo. La storia di ripete: due volte e anche più. Il peggio è quando è la farsa si muta in tragedia. Il Rn prenderebbe ancora più seggi, pronto a far vela verso il governo del paese. L’Italia insegna, quantunque sia stato più lungo il processo, avviato dalle barzellette di Berlusconi, che ha portato al potere la destra dura e pura.

Fallito il centrismo neoliberista di Macron, che ha anzi risvegliato e ridislocato a sinistra il Partito socialista, lo sdoganamento del Rn potrebbe piacere all’establishment. La sinistra estrema è tale solo per invenzione politico-mediatica. Mélenchon è ingombrante ed egocentrico, ma non un pericoloso sovversivo o una mortale minaccia alla proprietà privata. Quel po’ di riformismo che il Nfp rivendica basta però a rendere appetibile il neoliberismo in salsa muscolare. Ringalluzzita dal successo di Trump, da cui però si è tenuta a distanza – il nazionalismo francese è d’altra stoffa rispetto a quello italico – Le Pen promette la solita “politica dell’offerta” come cura al drammatico declino del sistema industriale d’oltralpe, guerra a chi protesta e qualche persecuzione aggiuntiva a migranti e immigrati. Nulla che dispiaccia all’establishment.

E UNA PROSPETTIVA senza alternative? Il pessimismo è d’obbligo. Gli elettori si muovono con lentezza. Quando sono più delusi, più confusi o più persuasi dell’inutilità di votare, si astengono. Chi è messo meglio è il Rn, che può mobilitare i suoi elettori e conquistare ancora un po’ di elettori moderati non solo perché è bravo a sfruttare il malessere dei ceti declassati, ma anche grazie all’imponente apparato mediatico messo al suo servizio da Vincent Bolloré.

Il Nfp si è inteso sui servizi pubblici e sui diritti. La costellazione centrista in parte si mostra disponibile sui diritti, in parte no, ma nell’insieme condivide la politica dell’offerta con la destra nazionalista.
Fondato è il sospetto che preferisca il successo di quest’ultima a un’intesa con il Nfp, sebbene quest’ultimo abbia dichiarato la sua disponibilità al compromesso e alla gradualità. Per la Macronie e i Repubblicani guai a parlare di temi come giustizia fiscale, servizi pubblici, pubblico impiego, tutela del lavoro dipendente e intervento pubblico a rimedio del declino industriale e della crisi climatica.

L’avversione delle formazioni politiche che stanno in mezzo per chi voglia frenare la deriva neoliberalista è un problema in tutta Europa e pure in America. L’Unione europea pretende la riduzione del debito. Ma qualcosa è pur sempre possibile fare, anche per cambiarne gli indirizzi.

IL NEOLIBERISMO FA ACQUA da ogni parte. Eppure, una parte della sinistra, che a suo tempo vi si era sottomessa, spostandosi al centro, rifiuta anche solo di attenuarlo. Basti ricordare la sorte della Spd in Germania, le cui promesse di correzione di rotta sono state vanificate dall’interdizione dei liberali. Lo stallo si riproporrà dopo le prossime elezioni, dove la prospettiva più attendibile è una Grande coalizione a guida Cdu. In forme diverse, lo stallo si manifesta in Gran Bretagna e niente si muove in Italia, dove si spacciano per estremismo i pur cauti ripensamenti di un pezzo di Pd, la cui componente centrista fa molta resistenza. Già nel 2022, rifiutando anche solo un accordo tecnico, il governo del paese è stato regalato a Meloni, ben conoscendo quali disastri avrebbe provocato.

Siamo tornati forse agli anni venti dello scorso secolo.



Source link

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link