pioggia di bombe causa 24 morti

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Raid a Gaza allo scoccare della mezzanotte: Israele bombarda una casa, tra le vittime anche bambini. Decine i feriti. Travolte dalla pioggia le tende degli sfollati

Gaza, il nuovo anno è iniziato come è finito quello che l’ha preceduto. Sono almeno 24 i morti nei raid israeliani nel primo giorno dell’anno che hanno colpito il campo profughi di al-Bureij, la città di Jabaliya, e anche Khan Yunis, nella Striscia di Gaza: lo riferisce al Jazeera.

Era appena scoccata la mezzanotte quando un attacco israeliano contro una casa a Jabaliya, nel nord di Gaza, ha provocato 15 morti (tra cui 4 bambini e una donna) e più di 20 feriti tra tre famiglie di sfollati ma si teme che il bilancio possa aumentare in quanto ci sarebbero diversi dispersi sotto le macerie. Poco dopo, altri 4 palestinesi sono morti in un attacco israeliano a Khan Yunis, nel sud della Striscia mentre altri 3 morti sono stati segnalati nel capo profughi Bureij. Infine, l’agenzia palestinese Wafa afferma che altri due palestinesi sono rimasti uccisi in un attacco aereo di Israele contro il quartiere di Shuja’iyya, a est di Gaza City.

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Oltre 1.500 tende che ospitavano gli sfollati nei campi profughi e nei rifugi di Gaza sono state allagate a causa delle forti piogge nell’enclave devastata dalla guerra negli ultimi due giorni. Lo riferisce Wafa che cita la Protezione civile secondo cui le squadre di soccorso hanno trovato centinaia di tende allagate, con livelli d’acqua superiori a 30 cm peggiorando una situazione già critica per i profughi. A Gaza City, le squadre della Protezione civile hanno trovato 242 tende allagate nei campi situati nei terreni dello stadio Yarmouk e nel parco municipale di Gaza, 185 tende nell’area del complesso Saraya e 70 tende nell’area di parcheggio Shujaiya. Stessa situazione a Rafah dove 170 tende lungo la strada costiera sono rimaste danneggiate a causa delle forti piogge e a Khan Yunis dove sono state inondate anche più di 665 tende in aree come l’Università di Al-Aqsa, attorno alla prigione di Asda e nel quartiere di Barakah. La Striscia di Gaza è stata colpita da un’ondata di freddo e da piogge torrenziali che hanno aggravato la situazione di 2,3 milioni di persone del territorio, già colpita da una crisi umanitaria.

La popolazione della Striscia di Gaza è diminuita del 6% a causa della guerra di Israele. Lo riporta l’agenzia di stampa turca Anadolu, citando i dati ufficiali dell’ufficio centrale palestinese di statistica (Pcbs). Secondo il responsabile dell’ufficio, Ola Awad, nel corso del 2024, la popolazione del territorio palestinese è scesa a 2,1 milioni, in calo di 160mila persone rispetto al 2023. Awad ha affermato che quasi 45.500 persone sono state uccise dagli attacchi israeliani e altre 100mila sono fuggite dall’enclave dal 7 ottobre 2023. Parlando delle vittime ha poi sottolineato che tra queste si registrano 17.581 bambini e 12.048 donne, mentre quasi 107.000 sono i feriti e circa 11.000 i dispersi. Secondo altre stime il numero ufficiale delle vittime è comunque sottostimato e quello reale potrebbe essere almeno il triplo.

Esperti per i diritti umani incaricati dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite hanno dichiarato che Israele deve affrontare le conseguenze per aver “inflitto sofferenze massime” ai civili palestinesi a Gaza, accusandolo di sfidare il diritto internazionale e di essere protetto dai suoi alleati. “Il diritto umanitario internazionale comprende un insieme di regole universali e vincolanti per proteggere oggetti e persone civili che non partecipano, o non partecipano più, direttamente alle ostilità, e limita i mezzi e i metodi di guerra consentiti”, hanno dichiarato 11 esperti in un comunicato congiunto. “Invece di rispettare queste regole, Israele ha apertamente sfidato il diritto internazionale più volte, infliggendo sofferenze massime ai civili nei territori palestinesi occupati e oltre.
Israele continua a non affrontare conseguenze reali, in gran parte grazie alla protezione offerta dai suoi alleati”.

Gli esperti hanno evidenziato presunti crimini contro l’umanità commessi da Israele, “inclusi omicidio, tortura, violenza sessuale e trasferimenti forzati ripetuti che equivalgono a trasferimenti forzati”. Hanno anche menzionato presunti crimini di guerra, tra cui “attacchi indiscriminati contro civili e oggetti civili… l’uso della fame come arma di guerra” e “punizioni collettive”. Hanno sottolineato che i civili sono persone protette e non costituiscono obiettivi militari secondo il diritto internazionale. Atti mirati alla loro distruzione in tutto o in parte sono genocidi”, hanno aggiunto.

Gli esperti hanno chiesto indagini urgenti, indipendenti e approfondite sulle presunte gravi violazioni del diritto internazionale. “L’impunità continua di Israele invia un messaggio pericoloso… Israele e i suoi leader devono essere ritenuti responsabili”, hanno affermato. Gli esperti hanno affermato di essere particolarmente allarmati dalle operazioni di Israele nel nord della Striscia di Gaza. Dal 6 ottobre di quest’anno, le operazioni israeliane a Gaza si sono concentrate sul nord, con funzionari che affermano che la loro offensiva terrestre e aerea mira a impedire ad Hamas di riorganizzarsi. “Questo assedio, insieme agli ordini di evacuazione in espansione, sembra destinato a spostare permanentemente la popolazione locale come preludio all’annessione di Gaza”, hanno concluso gli esperti.



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