Affitti, nel 2024 i canoni sono aumentati del 10,6%. Milano rimane la città più cara

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Con tanta domanda e offerta sempre più limitata, i prezzi salgono. È questa la regola di mercato che sta alla base dell’aumento dei canoni d’affitto nel 2024. La diffusione degli affitti brevi in questi anni ha giocato un ruolo importante, aggravando la situazione, sottraendo immobili al mercato residenziale. Ma anche le Olimpiadi invernali 2026 hanno contribuito agli aumenti, soprattutto al nord.

Il mercato degli affitti in Italia ha registrato un significativo aumento dei prezzi, con un incremento del 10,6% rispetto all’anno precedente, portando il canone medio nazionale a 13,8 euro al metro quadro.

Le città in cui gli affitti sono cresciuti di più sono le grandi città come Roma (16,6%), Napoli (16,2%) e Torino (11,5%). A grande sorpresa Milano ha mostrato una crescita più contenuta dell’1,7% che rimane però la città con gli affitti più alti.

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Perché gli affitti stanno aumentando?

Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “Questa dinamica è attribuibile a una domanda sostenuta che si scontra con un’offerta sempre più limitata nella maggior parte dei mercati. Inoltre, si è registrata una crescita significativa degli affitti transitori, che rappresentano ormai il 25% delle locazioni sul portale, mentre la diffusione degli affitti brevi sta ulteriormente aggravando la situazione, sottraendo immobili al mercato residenziale tradizionale”.
De Tommaso prevede che, se questa tendenza dovesse continuare, i prezzi degli affitti potrebbero aumentare ulteriormente nel 2025, con una crescita stimabile tra il 7% e il 9%, a meno che non vengano adottate misure strutturali volte a incentivare gli affitti a lungo termine e a riequilibrare l’offerta sul mercato.

Milano: la città con i prezzi d’affitto più alti

La domanda sempre più alta ha fatto lievitare i costi di affitto in circa l’80% dei mercati italiani monitorati, con incrementi a doppia cifra in ben 26 città. Tra le città in cui i canini d’affitto sono aumentati di più ci sono: Campobasso (18%), Como (7,6%) e Carrara (17,1%) guidano i rialzi, seguiti da mercati di punta come Roma, Napoli. Anche Bologna (11,7%) e Torino (11,5%) hanno registrato incrementi significativi, mentre Milano (1,7%) ha visto una crescita più moderata rispetto alla tendenza degli ultimi anni.
Nonostante la crescita più contenuta di quest’anno, Milano si conferma la città capoluogo con i prezzi di affitto più elevati, raggiungendo i 23,3 euro al metro quadro. Firenze (21,5 euro/m²), Venezia (21 euro/m²) e Bologna (18,6 euro/m²) seguono nella classifica. Roma (16,6 euro/m²) e Napoli (16,2 euro/m²) occupano rispettivamente il sesto e il settimo posto.
Al contrario, i capoluoghi più economici per l’affitto in Italia risultano essere Caltanissetta (4,5 euro/m²), Reggio Calabria e Vibo Valentia (entrambe 5,4 euro/m²).

Gli affitti brevi fanno aumentare i costi d’affitto

Anche a livello provinciale prevale un trend al rialzo, con aumenti in circa tre province su quattro e una forte volatilità dei valori, specialmente nei territori a forte propensione per l’affitto breve a scopo turistico o lavorativo. Questo spiega alcune impennate considerevoli a Sondrio (41,6%), Catanzaro (28,2%), Vercelli (23,7%) e Belluno (23,4%). Incrementi a doppia cifra si registrano in altre 28 province, tra cui Napoli (18,5%), Bologna (14,9%) e Torino (11,8%).

Anche le Olimpiadi fanno la loro parte

I Giochi Olimpici del 2026 hanno portato un significativo aumento dei canini d’affitto a Belluno che si posiziona al vertice delle province italiane per i prezzi degli affitti, seguita da Lucca (28,4 euro/m²) e Rimini (25,8 euro/m²). Tredici province presentano prezzi superiori alla media nazionale, con valori compresi tra i 22,3 euro al metro quadrato di Milano e i 15 euro di Roma.

Aumenti in tutte le regioni

A livello regionale, il trend rialzista coinvolge praticamente tutte le regioni italiane, ad eccezione della Basilicata, dove i prezzi delle locazioni sono diminuiti del 2%. I maggiori aumenti interessano la Campania (15,9%), la Calabria (15,2%) e il Piemonte (13,4%), seguite da Friuli-Venezia Giulia (12,9%), Molise (11,6%), Lazio (11,4%) e Veneto (11,2%), con crescite superiori alla media nazionale.
Grazie a un significativo aumento negli ultimi 12 mesi, la Lombardia (19,3 euro/m²) torna a essere la regione con il costo per l’affitto più elevato.

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