I tifosi del Milan tappezzano Milano con adesivi di contestazione

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Se il Milan del nuovo allenatore Sergio Conceiçao è in Arabia Saudita per prendere parte alla semifinale di Supercoppa italiana contro la Juventus, a Milano non si ferma la contestazione contro la proprietà americana.

I tifosi rossoneri non sopportano più Gerry Cardinale e Red Bird, così come il comparto dirigenziale: dall’amministratore delegato Giorgio Furlani al capo scout Geoffrey Moncada passando per lo svedese Zlatan Ibrahimovic. Tutti colpevoli, per i seguaci del Diavolo ma non solo, di aver gestito in maniera pessima gli ultimi mesi che hanno visto l’addio di Maldini e Massara, l’allontanamento di Stefano Pioli per Paulo Fonseca, poi esonerato per far spazio a Sergio Conceiçao.

Oltre agli ormai consueti cori e striscioni esposti allo stadio e ai furiosi post sui social, i tifosi rossoneri hanno cominciato a tappezzare Milano e dintorni con adesivi anti-Cardinale. Pali della luce, impianti semaforici, pensiline dei mezzi pubblici, quadri elettrici e altri elementi dell’arredo urbano sono solo alcuni dei luoghi scelti dai supporter del Diavolo per esprimere il loro dissenso.

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Tra l’altro, agli occhi dei tifosi rossoneri non è passata inosservata l’immagine, giunta dall’Arabia Saudita, del presidente dell’Inter Giuseppe Marotta che regala una maglia dell’Inter di quest’anno (con tricolore e doppia stella) a Zlatan Ibrahimovic. Occorre però sottolineare che questo presente va inserito in un contesto di cortesia istituzionale, nonostante ciò che è emerso recentemente all’interno di uno studio pubblicato dalla Harvard Business School. Cardinale ha dichiarato che “bisogna vincere con intelligenza, non come l’Inter che ha vinto lo scudetto l’anno scorso e poi è andata in bancarotta”. Un paio di giorni dopo, Marotta ha replicato dicendo: “Affermazioni inopportune, fuori luogo e poco rispettose nei confronti del prestigio e dell’immagine del nostro club. Cardinale ha fatto un po’ di confusione: è vero che negli anni passati il nostro azionista di maggioranza ha vissuto momenti di difficoltà economica e finanziaria, ma è stato subito supportato da OakTree, che oggi è il proprietario del nostro club. La gestione dell’Inter è totalmente diversa”.

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