Un 2025 all’insegna dell’incertezza ma Novara ha in mano due assi che non può permettersi di sprecare e una manifattura che spazia in ogni settore. Così gli imprenditori del territorio, chiamati a rispondere sulle sfide economiche, e non solo, che attendono tutto il Novarese. «Un anno che si è aperto all’insegna del rincaro energetico, ma le ripercussioni dovrebbero essere limitate visto che ormai dalla Russia importiamo solo il 5% del gas. Sono altri gli interrogativi che potrebbero incidere negativamente – commenta il presidente degli industriali, Gianni Filippa – come l’evoluzione dei mercati tedesco e francese, l’eventuale introduzione di dazi negli Usa e la crisi dell’automotive innescata da alcune scelte sbagliate a livello europeo. Sono moderatamente ottimista perché abbiamo una manifattura solida e industriali coraggiosi che investono anche nelle fasi di difficoltà. Quanto all’arrivo di Silicon Box e Città della Salute, sono occasioni d’oro, anche in prospettiva, e vanno sfruttate nel modo migliore. Gli anni scorsi sono stati caratterizzati dal boom della logistica, adesso potrebbe subentrare quello dell’informatica di ultima generazione, che cambierebbe il territorio. Ma se arriverà qualche migliaio di nuovi addetti occorrerà attrezzarsi per ospitarli, creare luoghi di formazione, pensare a uno sviluppo adeguato della città».
Dalle aziende al turismo
Il presidente della Camera di Commercio, Fabio Ravanelli, concorda con l’analisi del presidente degli imprenditori: «Speriamo che il rincaro energetico sia solo un fuoco di paglia, mentre per noi avrebbe un impatto diverso, più pesante, l’arrivo dei dazi americani perché la provincia è fortemente orientata all’export». Anche il presidente del Consorzio San Giulio, Marco Dalla Rosa, che riunisce le maggiori aziende del Nord della provincia per l’approvvigionamento energetico, non è preoccupato: «Il canale russo si è pressoché chiuso e per il rifornimento energetico si sono aperte altre opportunità. Non si tornerà ai prezzi pre-Covid ma penso ci sarà una stabilizzazione. Il contesto internazionale cambia però molto rapidamente e non è possibile fare previsioni. È un anno che si apre con qualche incertezza». Chi vede rosa sono gli operatori turistici, come il presidente degli albergatori cusiani Oreste Primatesta: «L’anno scorso abbiamo perso una stagione, la primavera, per la pioggia, quest’anno le agenzie di viaggio ci segnalano già prenotazioni da Gran Bretagna, Svizzera, Francia e Germania: se il fattore tempo ci darà una mano ci sono le premesse per una grande annata».
Su che cosa puntare
Marco Caleffi, titolare dell’azienda omonima, ritiene che «il nuovo ospedale di Novara è un progetto che va incoraggiato, ma anche Borgomanero ha un grande bisogno di spazi sanitari perché l’utenza si è moltiplicata. In tema di energia ciò che ancora manca è la possibilità per le aziende di avere un surplus energetico per far fronte alle nuove esigenze, basti pensare ai consumi enormi dei dispositivi di ultima generazione e delle applicazioni dell’intelligenza artificiale».
Il patron della Igor, l’imprenditore caseario Fabio Leonardi, plaude alle novità in arrivo ma raccomanda di pensare alle infrastrutture che si renderanno necessarie: «Gli industriali stanno facendo la loro parte, con parecchi investimenti. Anche il pubblico lo faccia, col completamento della tangenziale con un raccordo sulla statale 32; è stata approvata la Novara-Vercelli, ma senza un collegamento con la statale della Valsesia. Novara deve diventare più attrattiva, viva e sicura. Poi bisogna pensare a come riqualificare l’area dell’ospedale, con residenze e uno stretto raccordo con l’università».
«Processi nuovi da governare»
Amleto Impaloni, di Confartigianato, scommette che «il 2025 sarà un anno dirompente per l’economia locale, almeno per quanto riguarda la progettazione della Novara e della provincia del futuro. Ospedale e Silicon Box potranno avviare un percorso di mutazione del Novarese non solo per questi due straordinari investimenti ma per le modificazioni sociali, urbanistiche e del tessuto economico che comporteranno». «È un processo che se ben governato – auspica Riccardo Cavanna, Unione costruttori macchine per l’imballaggio – può dare grandi opportunità, soprattutto a lungo termine. Penso alla riqualificazione dell’area attuale dell’ospedale e agli investimenti che inevitabilmente verranno attratti da queste due opere. Ma è un processo che va governato».
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