“R1pud1a”: si chiama così la campagna promossa da Emergency a cui il Comune di Lecco ha deciso di aderire. Una campagna che mira a ricordare come la stessa Costituzione italiana, all’articolo 11, reciti: “L’Italia ripudia la guerra come mezzo di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione alle controversie internazionali”. Proprio per manifestare “da che parte della storia stare”, perchè – come ha sottolineato il sindaco Mauro Gattinoni: “Non spetta al Comune interrompere le guerre, ma parlare alle coscienze” – sulla facciata del municipio è stato esposto uno striscione a sostegno della campagna, che sarà promossa anche attraverso i canali istituzionali e tramite incontri nelle scuole organizzati da Emergency.
R1pud1a: il Comune di Lecco aderisce alla campagna di Emergency contro la guerra
“Gli auguri di pace che ci scambiamo ritualmente in occasione del nuovo anno devono trasformarsi in un impegno concreto: non bisogna fermarsi alla retorica, ma essere veri e propri costruttori di pace”: così il sindaco Gattinoni ha aperto la conferenza stampa tenutasi nella mattinata di oggi, venerdì 3 gennaio 2024, in sala consiliare. Il primo cittadino ha quindi proseguito, rifacendosi all’11° articolo della Costituzione: “Il verbo ‘ripudia’ si differenzia dallo stile linguistico principale della nostra Costituzione: denota infatti una certa emotività, un vero e proprio ribrezzo”. Infine, un appello rivolto ai cittadini: “Non è compito di altri costruire la pace: forse è compito di altri terminare le guerre, ma costruire la pace è compito di ciascuno di noi. Credo quindi che ci siano due livelli: la cessazione delle guerre, che compete ai cosiddetti ‘grandi delle nazioni’; e la costruzione della pace, che spetta invece a ciascuno di noi, ed è proprio l’impegno a cui voglio richiamare i cittadini”.
Ha preso quindi la parola Adriano Crisafi, volontario e coordinatore Adda Nord di Emergency, che ha aperto il suo intervento citando le parole pronunciate dal presidente Mattarella nel discorso augurale per l’anno nuovo: “Mai come adesso la pace grida la sua urgenza”. “Noi di Emergency – spiega – vogliamo proprio questo: che si radichi sempre di più il ripudio della guerra. L’adesione da parte del Comune di Lecco alla nostra campagna è stata convinta, immediata e partecipata. Al momento sono circa 100 i Comuni in tutta Italia che hanno aderito a R1pud1a, così come hanno aderito molti enti, scuole e associazioni. Sono più di 30 anni che Emergency si impegna per curare le vittime della guerra e della povertà e per diffondere la cultura della pace: La guerra si può solo abolire, diceva Gino Strada, fondatore – insieme alla moglie Teresa Sarti e ad alcuni amici – di Emergency. Il dottor Gino era specializzato in Chirurgia d’urgenza e durante le sue missioni con la Croce rossa internazionale, la prima nel 1988 in Pakistan, aveva scoperto l’orrore della guerra: egli si rese conto che le principali vittime dei conflitti armati non erano i militari, ma i civili. Nel 90% dei casi si trattava di bambini (i più colpiti), donne e anziani. Una costante di tutte le guerre, che colpiscono scuole e ospedali, è infatti quella di non risparmiare chi, con la guerra, non c’entra nulla”.
Crisafi ha colto l’occasione per ringraziare l’Anpi, in particolare il Comitato provinciale di Lecco e tutte le sezioni provinciali per l’impegno profuso nella sottoscrizione “Anpi per Gaza – Insieme per Emergency”, che a tutt’oggi ha raccolto quasi 150mila euro. Con questi fondi Emergency sta costruendo a Gaza una clinica per offrire cure alle vittime del conflitto.
Come ha spiegato Roberta Piazza, volontaria del Gruppo Scuola di Emergency, la campagna R1pud1a è stata lanciata il 3-4 novembre scorsi in occasione della Giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate con flash mob, cortei e banchetti in oltre 60 città, tra cui Milano e Monza. Una settimana dopo, l’11 novembre, il Campidoglio è stato illuminato tutta la notte con la scritta “R1pud1a”. Proprio il nome della campagna, con il numero 1 al posto delle lettere “i”, è un chiaro richiamo all’articolo 11 della Costituzione sopra citato. “Nell’ultimo mese – spiega Piazza – abbiamo contattato le scuole e sono molte (circa 200) quelle che, in tutta Italia, hanno deciso di partecipare alla campagna. Abbiamo quindi rivolto il nostro appello anche ai Comuni”. Il Comune di Lecco è il primo della provincia ad aver aderito, ma la richiesta è stata fatta anche ad altri Comuni e ci si aspetta molte altre adesioni. Per quanto riguarda gli istituti scolastici del territorio, Emergency ha incontrato gli studenti del liceo Grassi e dell’istituto Fiocchi (in quest’ultimo tornerà a breve), oltre agli studenti di Calolziocorte, sempre per sensibilizzare contro ogni guerra e per promuovere la pace.
Perché Emergency ha deciso di lanciare questa campagna proprio ora? “Perchè – prosegue la volontaria – mai, come negli ultimi anni, stiamo assistendo ad un crescendo di conflitti armati. Papa Francesco nel 2014 parlò di Terza guerra mondiale a pezzi. Attualmente nel mondo ci sono ben 56 conflitti in atto, il numero più alto registrato nel 1946 ad oggi con l’unica eccezione del 2023, quando ne erano stati censiti 59. Con l’aumento delle guerre, cresce anche la corsa al riarmo: secondo l’ultimo annuario del Sipri (Istituto internazionale di Stoccolma per la ricerca sulla pace), aggiornato all’aprile 2024, la spesa militare mondiale ha raggiunto nel 2023 il livello record di 2.443 miliardi di dollari, con un incremento del 6,8% rispetto al 2022. Per quanto riguarda invece l’Italia, secondo i dati Milex (Osservatorio delle spese militari in Italia), nel 2025 il Governo destinerà circa 32 miliardi di euro alle spese per la Difesa, di cui 13 miliardi per l’acquisizione di armamenti”. Tuttavia, mentre i governi puntano al riarmo, l’opinione pubblica la pensa diversamente: “Secondo l’ultimo rapporto Radar – prosegue Piazza – l’87% degli italiani (nel 2007 era il 65%) è contrario all’investimento militare”.
Presente alla conferenza stampa anche il senatore Tino Magni, che ha sottolineato come “si dovrebbero ridurre, se non abolire, le spese militari, impegnando le risorse per realizzare momenti di dialogo”. “E’ necessario costruire un movimento che costringa la politica a favorire il dialogo, la negoziazione, il confronto – le sue parole – Non bisogna solo ripudiare la guerra: è necessario il cessate il fuoco immediato”.
Infine, l’assessore ai Servizi sociali, Emanuele Manzoni, ha ricordato le altre iniziative promosse dal Comune nell’ottica di un sempre maggiore impegno verso la pace, come l’adesione al Tavolo per la pace e la collaborazione tra i popoli (a tal proposito, l’assessore ha rivolto un appello agli altri Comuni, chiedendo loro di aderire) e l’adesione alla rete Sai (Sistema accoglienza e integrazione), volta a costruire canali di sostegno a persone che scappano dalla guerra.
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