No alla consulenza alla ditta italo-ucraina, sì al coinvolgimento dei professionisti locali. No a Salvatore Sciaudone, sì all’utilizzo di figure trasparenti. No alle decisioni prese soltanto da Antonino Santillo, sì alle scelte collegiali senza mai perdere di vista il faro della legalità. Orta al Centro prende una posizione netta sullo scandalo dell’appalto diretto da 30mila euro alla GE.FIN.PA. Il caso è stato sollevato da Italia Notizie con una dettagliata inchiesta che ha destato enorme scalpore nell’opinione pubblica (link in basso). La prossima puntata sarà ancora più succulenta delle precedenti perché svelerà il “sistema” delle consulenze messo in atto ad Orta di Atella e in altre città casertane per succhiare dalle mammelle degli enti locali denaro pubblico a go-go. “A zizzinella è doce”, amava dire un ex sindaco di Aversa. E in effetti in alcune amministrazioni comunali aleggia lo spettro della premiata ditta “Imbroglioni di prima categoria”, talune volte con l’appoggio di sindaci che non potevano non sapere. Quello che è avvenuto ad Orta di Atella supera ampiamente il perimetro dell’incredulità. È più fantascientifico di un film di fantascienza. È la dimostrazione plastica di come siano venuti meno anche i principi basilari della decenza. È la conferma di come in alcuni casi la casse comunali siano considerate veri e propri bancomat per avventurieri spregiudicati. Ma nella città atellana si è superato ogni limite. Da qui l’intervento del gruppo politico-consiliare, capeggiato dall’ex fascia tricolore Andrea Villano e rappresentato in giunta dal vicesindaco, suo cugino omonimo, Andrea Villano e da Florentia Lamberti e in assise da Mena Capasso e Pasquale Lamberti. Il documento di Orta al Centro inizia con una premessa di natura amministrativa. “In occasione del voto sul bilancio stabilmente riequilibrato (primo bilancio post dissesto) e di un ipotetico rimpasto di giunta accompagnato da varie polemiche interne alla maggioranza dicemmo che: “Orta ha un tremendo bisogno di essere amministrata” viste le condizioni di squilibrio finanziario e di organico sottodimensionato in cui versa da alcuni anni. Pertanto sarebbe stato più opportuno tirarla fuori dalle acque agitate, portandola in porti più sicuri e solo dopo iniziare a fare un ragionamento politico su come e in che tempi, rimodulare l’organo esecutivo. Non abbiamo cambiato idea”.
L’intento del movimento griffato Andrea Villano era condivisibile. In pratica si sosteneva di risolvere prima i problemi contabili e più urgenti dell’ente e poi di avviare la fase 2 con il riassetto della coalizione di governo alla luce dei nuovi gruppi costituitisi in consiglio comunale. Ma probabilmente Santillo ha interpretato la posizione di Orta al Centro sul piano amministrativo come un “tana, libera tutti”. Come un lasciapassare per correre veloce anche a costo di violare in modo pacchiano e osceno la legge. Il primo cittadino continua a ripetere che “con l’arrivo di Valeria Vellone a capo dell’area finanziaria molte questioni sono state risolte in tempi rapidi”, senza comprendere, a meno che non si lui stesso complice, che gli enti locali vanno gestiti nel rispetto della legge. Sempre. Anche quando rispettare le normative implica un rallentamento dell’attività tecnico-burocratica. I comuni non sono proprietà privata, sono enti pubblici soggetti alla legge. Punto. Non sono consentite scorciatoie con un intenso odore di illegalità. Altrimenti non ci sono più regole. E salta il banco, com’è avvenuto nel caso dello stomachevole appalto a una ditta di consulenza intestata a una cittadina ucraina e uscita dal cilindro tragico della funzionaria Valeria Vellone. Su questo aspetto si sofferma Orta al Centro. “Hanno destato molta incredulità, pur contando il nostro gruppo dell’assessore al ramo Finanze e Tributi, le notizie apprese negli ultimi giorni in merito all’appalto diretto di 30mila euro, conferito dalla responsabile dell’area finanziaria alla GE.FIN.PA srls, società legalmente rappresentata da una cittadina ucraina proprietaria del 100% delle quote e attivata solo dallo scorso giugno senza dipendenti, avvalendosi di consulenti di “comprovata esperienza pregressa”. Oggetto dell’affidamento è il servizio di consulenza specialistica sulla redazione di diversi e fondamentali documenti contabili: redazione bilancio di previsione 2024-2026, bilancio consolidato, riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi, rendiconto di gestione 2023 e documento unico di programmazione. Evidentemente, la dott.ssa Vellone prima di accettare l’incarico di funzionaria, con molta probabilità ha chiesto al sindaco e solo a lui, visto che il nostro assessore ne era completamente all’oscuro che lei si sarebbe avvalsa di una consulenza esterna, altrimenti non avrebbe potuto svolgere l’incarico nelle 6 ore di scavalco condiviso autorizzato. Pur non essendo stati coinvolti nella decisione, non avevamo nulla in contrario a che una dipendente molto operativa si avvalesse, nelle sicuramente poche 6 ore di attività, di una consulenza esterna. Tuttavia – rimarca Orta al Centro – se fossimo stati interpellati, avremmo preferito coinvolgere una società di professionisti locali piuttosto che una italo-ucraina senza dipendenti. Proprio perché sappiamo bene che Orta ha un tremendo bisogno di essere amministrata, sappiamo anche che un rilancio della comunità, passa sicuramente per una maggiore efficienza amministrativa, senza tuttavia tralasciare il faro della trasparenza e della legalità”.
In parole povere: l’efficienza amministrativa non può giustificare tutto. Ecco il cuore della questione. Anche perché “l’efficienza amministrativa” è presunta e soprattutto appare in netto contrasto con le legge. E non ci vuole tanto per comprenderlo. Un esempio concreto e recente: com’è stato possibile approvare in consiglio, con i voti contrari di Nicola Margarita e Antonio Sorvillo di Fare Democratico per Orta Verde, la riorganizzazione delle società partecipate senza l’allegazione dei rispettivi bilanci? Com’è stato possibile mantenere tra le partecipate anche società che secondo i revisori dei conti vanno alienate? Com’è stato possibile richiamare nella stessa delibera un parere “fantasma” dei revisori? Com’è stato possibile non sbarazzarsi dell’Asmel condannata dall’Anac a pagare 93mila euro e sospesa fino a giugno 2025? (clicca qui).
Insomma, c’è una differenza abissale tra fare presto e fare bene. Sulle partecipate si pronuncerà la Corte dei Conti. Se le carte non sono in regola arriveranno stangate milionarie. Nessuno si commuoverà per le lacrime di coccodrillo degli amministratori locali. Certo, va detto che il vicesindaco Villano di Orta al Centro è anche delegato a Finanze e Tributi. E quindi nell’elenco dei responsabili figura ai primi posti. Non vi è dubbio. Ma la presa di posizione del gruppo politico-consiliare sulla GE.FIN.PA è un atto importante sia perché fa emergere alcuni retroscena, come la richiesta di Vellone di avvalersi di consulenti esterni e la scelta solitaria di Santillo, che confermano quanto scritto nella nostra inchiesta, sia perché, ed ora ci arriviamo, viene chiesto al sindaco di accompagnare alla porta Salvatore Sciaudone, personaggio opaco con trascorsi da brividi. “Una maggiore efficienza della macchina amministrativa – chiosano gli esponenti di Orta al Centro – non può pertanto andare a discapito della trasparenza. Per questo riteniamo opportuno che da parte del sindaco ci sia una maggiore e più profonda rivalutazione sull’ utilizzo di talune figure esterne che possono mettere in discussione e minare il percorso di estrema trasparenza e legalità fino a qui intrapreso dall’ attuale Amministrazione. Per il prossimo futuro, il movimento politico Orta al Centro chiede all’intera amministrazione una maggiore attenzione nelle scelte e un maggiore spirito critico per le future decisioni amministrative, nella consapevolezza che, nella situazione in cui si trova, non è facile amministrare una cittadina come Orta”.
Mario De Michele
(continua…)
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