Sorpresa, ora su Wikipedia al-Jolani è un “rivoluzionario”

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La versione inglese di Wikipedia ha di recente visto profondamente modificata la pagina riguardante Abu Mohammad al-Jolani, al secolo (come è tornato a farsi chiamare di recente) Ahmed al-Sharaa, leader di Hay’at Tahrir al-Sham, il gruppo protagonista dell’offensiva che tra fine novembre e inizio dicembre ha contribuito in maniera decisiva all’abbattimento del regime siriano di Bashar al-Assad.

Tutto comprensibile, da un certo punto di vista: al-Jolani/al-Sharaa è diventato una figura centrale nel suo Paese, a 42 anni è il leader de facto della Siria, Hts esprime tutti i ministri del Governo di transizione di Mohammad al-Bashir che si è insediato a Damasco dopo la fuga di Assad avvenuta l’8 dicembre. Da alcuni piccoli dettagli, però, si può analizzare come, all’ombra di una biografia che sta avendo indubbiamente nell’ultimo mese gli eventi più significativi, alcune modifiche abbiano portato la narrazione sul comandante militare di Damasco a esser presentata in maniera edulcorata rispetto alla sua complessa biografia.

Il “rivoluzionario” al-Jolani

Al 3 gennaio 2025, infatti, il leader di Hts è presentato sulla sua pagina come “politico, comandante militare e rivoluzionario”. Se sulle prime due definizioni, di fatto, non c’è nulla da obiettare, dato che ormai il ruolo di al-Jolani è pienamente politico e di supplenza a un vuoto di potere alla presidenza del Paese che lui ha nei fatti colmato dopo aver guidato da comandante sul campo l’offensiva anti-Assad, il nodo è sul termine “rivoluzionario”.

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Non può sfuggire, infatti, che nel sentire comune, a cui coloro che attingono informazioni da Wikipedia spesso fanno riferimento per orientarsi, il termine “rivoluzionario” sia associato a una qualche connotazione romantica, mentre a livello politologico questo porta a pensare che un costrutto ideologico, una base sociale e un’applicazione di una dottrina di pensiero politico abbiano contribuito a costruire un nuovo ordine in Siria, quando in realtà la guerra civile nel Paese levantino è stato un lungo, duro e sanguinoso conflitto con continue e pesanti ingerenze esterne.

Rivoluzionario non è solo chi rovescia dal basso un ordine costituito utilizzando la forza delle armi o mobilitando un ampio consenso popolare ma chi lo fa con una progettualità tale da concentrare nel cambiamento una svolta ideologica nei rapporti di forza sociali, nella partecipazione delle masse ai rivolgimenti e dell’inquadramento della popolazione capace di sorgere a prescindere dalla presenza di condizionamenti esterni in un periodo limitato di tempo. Concludere con un’offensiva lampo una guerra civile di tredici anni in cui ogni potenza di rango, dalla Russia agli Usa passando per Israele, si è immischiata e avendo alle spalle la protezione benevola di un attore di peso regionale come la Turchia, non è sufficiente per inquadrare Hts come forza rivoluzionaria.

Del resto, prima di mettere al-Jolani nello stesso piano di Vladimir Lenin, Fidel Castro, Ernesto Che Guevara, Ruhollah Khomeini, del Mahatma Gandhi e di Lech Walesa, tutte figure che si possono definire a pieno titolo leader di processi rivoluzionari, la prudenza imporrebbe una maggiore ponderazione. Segnaliamo, in tal senso, che nella pagina italiana su al-Jolani questa identificazione del leader di Hts come rivoluzionario è assente. Alla Wikipedia in inglese, per peso, credibilità e numero di voci la più grande e importante, andrebbe consigliato il vecchio detto del conte Talleyrand, Surtout pas trop de zèle, anche alla luce del rebranding che ad al-Jolani è stato garantito dall’immagine con cui viene presentato.

Le modifiche precedenti alla pagina Wikipedia di al-Jolani

Ora, comprensibilmente aggiungiamo, al-Jolani appare nella sua veste odierna, con giacca e cravatta d’ordinanza, barba ben fatta e profilo istituzionale da capo di Stato di fatto della Siria post-Assad, che riceve ministri stranieri e detta i tempi sul periodo necessario per avere nuove elezioni e una nuova Costituzione, che richiederà a suo avviso almeno un triennio.

Pagina Wikipedia inglese di al-Jolani, 3 gennaio 2025

La pagina di al-Jolani aveva subito meno di 600 modifiche nei 10 anni trascorsi tra la data della sua creazione, che dal registro delle modifiche appare essere il 2 ottobre 2014 all’inizio dell’offensiva ribelle su Aleppo del 27 novembre 2024. Da allora in avanti, il numero di modifiche si è impennato e solo nel mese di dicembre 2024 ne sono avvenute 528, che oltre a seguire gli eventi hanno stravolto anche la presentazione stessa del leader di Hts.

Modifiche alla pagina di al-Jolani anno per anno, con evidenziati i dati del 2024 (Fonte)

Al momento dell’inizio dell’offensiva finale su Aleppo, Homs e poi Damasco al-Jolani era presentato come un “militante“, e la sua foto che appariva all’apertura del lemma di Wikipedia che lo riguardava era quella da ricercato del Dipartimento di Stato Usa, che prima della caduta di Damasco aveva imposto sulla sua testa una taglia da 10 milioni di dollari.

Dal Web Archive possiamo recuperare la versione della pagina al 14 novembre, due settimane prima dell’attacco:

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Curiosamente, la foto di al-Jolani che compariva in apertura su Wikipedia prima della caduta di Assad oggigiorno non esiste più, tant’è che indagando sulla cronologia della pagina si può notare come al posto dell’immagine appaia il classico link rosso che Wikipedia riserva alle pagine non esistenti.

La pagina di Wikipedia di al-Jolani come appariva il 17 novembre, vista dalla sua cronologia

Dettagli da non sottovalutare

La foto non appare neanche nel resto della pagina Wikipedia di al-Jolani, mentre invece rimane una vecchia segnaletica del 2006, anno del suo arresto ad opera delle forze Usa in Iraq. Segnaliamo questi due dettagli, il nodo delle foto e la definizione di “rivoluzionario”, perché potenzialmente fuorvianti nella lettura che si può dare, in partenza, della figura di al-Jolani nell’apertura di una voce dell’enciclopedia online che, nella versione inglese, è estremamente documentata, ricca e non manca di citare molti passaggi controversi della vita del biografato, peraltro destinata ad arricchirsi in futuro mano a mano che la nuova Siria prenderà forma.

In virtù della rinnovata attenzione su al-Jolani, dunque, forse definirlo “rivoluzionario” può portare, in partenza, a una lettura condizionante, in senso positivo o edulcorato, del personaggio, specie per chi non ha l’attenzione, la pazienza o il tempo di leggere l’intero lemma. Questo equivoco mostra come spesso un piccolo edit, su Wikipedia, possa esser una leva di grande cambiamento per il senso di un’intera voce. E forse limitarsi a definire al-Jolani “politico e comandante militare”, cosa che non va in contrasto con il suo essere un ex militante, sarebbe meno fuorviante per la prima fonte di informazione sulla figura all’inizio di una voce tanto ben documentata.

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