Turismo, l’aiuto c’è ma a Como «non basta»

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Bilancio Cuneo fiscale ridotto, detassazione delle mance e +15% per il lavoro notturno. Leoni, Albergatori: «L’impegno deve essere più incisivo»

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Novità per il turismo nella legge di Bilancio 2025: è stato stanziato un nuovo fondo da 110 milioni di euro per il 2025 destinato a sostenere investimenti privati per lo sviluppo dell’offerta turistica italiana, inoltre è stata confermata la detassazione delle mance e del lavoro notturno e straordinario nei giorni festivi per i dipendenti di strutture turistico-alberghiere. Fino al 30 settembre ai lavoratori del settore verrà riconosciuto un trattamento integrativo speciale del 15% delle retribuzioni lorde corrisposte per il lavoro notturno e gli straordinari nei giorni festivi. L’agevolazione è solo per i dipendenti con reddito fino a 40mila euro.

«Sono tutti interventi positivi, anche se limitati – commenta Luca Leoni, imprenditore a Bellagio, presidente degli albergatori di Confcommercio Como e vicepresidente di Federalberghi Lombardia – la proroga della defiscalizzazione sugli straordinari durante le festività e le ore notturne è un intervento che va nella giusta direzione di assicurare più risorse in busta paga ai lavoratori del settore. Tuttavia, sarebbe stato ideale se l’estensione fosse proseguita oltre settembre, considerando il prolungamento delle stagione turistica e la crescente destagionalizzazione del lavoro».

Mance fino a 300 euro al mese

Confermata in Finanziaria la riduzione del cuneo fiscale che avrà un impatto anche sugli stipendi del comparto turistico. «Questi aiuti sono fondamentali e importanti, ma non sufficienti per offrire stipendi competitivi, nel nostro caso, con il mercato della Svizzera – prosegue Luca Leoni – la nostra ambizione è arrivare a fornire ai dipendenti anche un welfare aziendale adeguato. Torniamo a chiedere la possibilità di offrire bonus significativi, di 2mila o 3mila euro all’anno di integrazione allo stipendio senza che siano tassati o limitati ad alcune categorie come sono attualmente. Le misure introdotte in questa Manovra sono l’inizio di un impegno che deve essere molto più incisivo».

Anche sulle mance c’è stato un aggiornamento della misura di defiscalizzazione che accompagna l’evoluzione di una integrazione al reddito sempre più importante per i lavoratori del settore. Se fino a pochi anni fa per un operatore di medio livello le mance si aggiravano attorno ai 400 euro all’anno, ora possono superare i 300 euro al mese. «Recentemente abbiamo visto un netto miglioramento nella partecipazione alla consuetudine delle mance per i dipendenti soprattutto nelle grandi strutture alberghiere – aggiunge l’imprenditore – ora anche gli albergatori più piccoli si stanno attrezzando per gestire in modo agile e digitale l’erogazione delle mance che, in genere, sono suddivise in modo equo tra i membri del personale diventando così un incentivo importante per tutti i componenti della squadra». Ha invece riscosso meno entusiasmo presso gli operatori lo stanziamento in Finanziaria di 110 milioni di euro, di cui 60 milioni come contributo a fondo perduto, messi a disposizione per investimenti privati per lo sviluppo del settore con priorità per la destagionalizzazione dei flussi turistici, la digitalizzazione, le filiere e il turismo sostenibile. Sarà poi il decreto del ministero del Turismo che chiarirà meglio le condizioni per le agevolazioni finanziarie. La gestione dell’intervento potrebbe essere affidata a Invitalia.

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«Sono giudicati positivamente gli incentivi per gli investimenti, specialmente per quanto riguarda la digitalizzazione e l’implementazione di nuovi strumenti a supporto del lavoro. Ma purtroppo l’esperienza con Invitalia non è stata positiva– ha spiegato infine Luca Leoni – in passato il carico burocratico, le certificazioni richieste e i tempi di attesa erano tali da far rinunciare molti imprenditori alle agevolazioni fiscali promesse».

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