Blitz islamista in Duomo. Identificati i responsabili, due pronti all’espulsione

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L’assalto alla statua di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo a Milano la notte di Capodanno

Hanno scelto di festeggiare il Capodanno 2025 all’insegna dell’odio. Non con la gioia e la spensieratezza che l’occasione ammette e concede, ma decisamente a modo loro. Ovvero insultando l’Italia e le sue forze dell’ordine. E filmandosi in piazza Duomo, mentre – dall’alto della statua di Vittorio Emanuele – gridavano «vaffan….Italia», o «Polizia m….». Il tutto sempre sbraitando il loro odio verso la polizia e, dopo aver indossato il passamontagna, anche mostrando il dito medio, fra urla e invocazioni ad Allah. Ora alcuni di questi soggetti – 14 in tutto – sono già stati scovati proprio dai tanto vituperati poliziotti e carabinieri. Si deve infatti agli investigatori della squadra mobile della questura di Milano guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e ai militari del nucleo informativo del comando provinciale dell’Arma la loro identificazione.

Più delicata e particolare la posizione di due di loro, portati al Centro di permanenza di via Corelli dove, una volta compiutamente identificati (l’ufficio immigrazione della questura sta risalendo alla loro nazionalità) verranno rimpatriati coattivamente. Si tratta di giovani nordafricani, ritenuti molto pericolosi e fermati la sera stessa di Capodanno, appena erano scesi dalla statua di Vittorio Emanuele.

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Gli «identikit» di questi «maranza» (così si chiamano ormai i ragazzacci, perlopiù italiani di seconda generazione, pronti ad attaccar briga in strada in ogni occasione) erano, in un certo senso, scontati già da giovedì, cioè da quando il Viminale (nella foto, il ministro Piantedosi) aveva fatto sapere che ci sarebbe stata un’indagine su quei video pubblicati su TikTok in cui questi giovani un po’ alticci, mentre sventolavano le bandiere dei loro Paesi d’origine, urlavano anche gli insulti di cui sopra. Un’inchiesta con tutti i crismi, insomma, al termine della quale verrà completata una informativa (ma una relazione preliminare è già sul tavolo del procuratore capo Marcello Viola) da consegnare in procura per valutare eventuali reati. Per ora i reati ipotizzati per questi ragazzi sono quelli previsti dall’articolo 290 – che punisce con una multa fino a 5mila euro i colpevoli di «vilipendio della Repubblica o delle forze armate» – e dell’articolo 291, che prevede la stessa sanzione per «vilipendio alla nazione italiana».

Tutto questo con buona pace del centrodestra meneghino e lombardo che aveva espresso senza mezzi termini la propria indignazione davanti ai video che già da tre giorni circolavano sui social. La clip dei cori e delle aggressioni, infatti, era stata rilanciata su X persino dal leader della Lega, il vicepremier Matteo Salvini. Con un commento severo: «Che tristezza. Festeggiare il Capodanno con risse e insulti all’Italia, agli italiani e alla Polizia è da cretini. Non gli piace il nostro Paese? Che tornino da dove sono venuti. Non abbiamo bisogno di loro», si legge nel post del ministro delle Infrastrutture del governo Meloni. Sulla vicenda era tornato anche il segretario della Lega lombarda, il senatore Massimiliano Romeo, puntando il dito contro il percorso della cittadinanza, a suo parere «svenduta per ragazzi come questi, con formulette semplicistiche come lo Ius soli».

Tornando ai giovani identificati quindi, provengono dalle province di Varese, Brescia, Pavia (solo un paio quelli arrivati dall’hinterland milanese), uno anche dall’Emilia Romagna; sono tutti (tranne uno, italiano) di origine magrebina o comunque italiani di seconda generazione e hanno più o meno vent’anni. Tre di loro erano già stati identificati nell’ambito dei controlli conseguenti all’istituzione delle «Zone rosse», che permettono l’allontanamento di persone con comportamenti molesti da determinate aree cittadine. Grazie al Sari, il sistema di riconoscimento facciale in uso alle forze dell’ordine, inoltre, gli investigatori sono riusciti anche a stabilire l’identità di chi ha postato alcune delle immagini su TikTok: si tratta di un ragazzo nato in Italia da mamma italiana e papà nordafricano.

Quelli in Duomo, dove la notte di San Silvestro si sono riunite oltre 20mila persone, non sono stati gli unici momenti di tensione del Capodanno milanese.

In via Zamagna, nella zona più popolare del quartiere San Siro, diversi ragazzi avevano incendiato mobili e materassi in strada, lanciando poi bottiglie di vetro contro i poliziotti e i vigili del fuoco intervenuti sul posto. Ad Abbiategrasso, invece, altri giovani avevano preso di mira i pompieri «sparando» contro di loro alcuni fuochi d’artificio mentre erano impegnati a spegnere un rogo.



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