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La Giornata Mondiale del Braille
Ogni anno, il 4 gennaio, si celebra la Giornata Internazionale del Braille, un’occasione per sensibilizzare il pubblico sull’importanza del Braille e per promuovere l’accessibilità e l’inclusione delle persone non vedenti. La giornata è un’opportunità per organizzare eventi educativi, come conferenze, workshop e mostre, che mirano a far conoscere l’importanza di questo sistema di scrittura e lettura. Attraverso queste iniziative, si cerca di sensibilizzare la società sui diritti delle persone non vedenti e sull’importanza di garantire l’accesso alle informazioni e all’educazione per tutti.
In Italia la legge n.126 del 3 agosto 2007 ha istituito anche la Giornata Nazionale del Braille, che si celebra ogni anno il 21 febbraio, lo stesso giorno della giornata mondiale della difesa dell’identità linguistica promossa dall’Unesco.
Quanti sono gli italiani non vedenti o ipovedenti?
Più di quanto si pensi. Secondo i più recenti dati del Ministero della Salute, si stima che il 18% degli italiani con più di 15 anni sia cieca o ipovedente (inclusi gli anziani che diventano ipovedenti).
I dati sono allineati con quelli dell’Unione Europea: l’1,9% delle persone dai 15 anni in su presenta gravi limitazioni visive. A questo si aggiunge il 16,7% della popolazione che affronta difficoltà visive moderate. La percentuale sale significativamente al 28,8% tra gli over 65 e al 33,9% tra chi ha più di 75 anni. In totale, considerando sia le limitazioni visive moderate che quelle gravi, il 18,6% della popolazione ne è affetto.
Storia dell’alfabeto Braille. Quando e da chi è stato inventato
L’alfabeto Braille è un sistema di scrittura e lettura tattile utilizzato dalle persone non vedenti o ipovedenti. Inventato nel 1824 da Louis Braille, un giovane francese non vedente, il Braille ha rivoluzionato la vita delle persone con disabilità visive, consentendo loro di accedere alla scrittura e alla lettura in modo indipendente. In un mondo in cui la comunicazione è sempre più fondamentale per la partecipazione alla vita sociale e culturale, il Braille ha permesso alle persone non vedenti di integrarsi nella società in modo attivo ed autonomo.
Scrittura tattile. Come si legge l’alfabeto Braille
Il codice Braille si legge da sinistra a destra, utilizzando entrambe le mani. I caratteri vengono principalmente decifrati con gli indici, tastando i punti in rilievo con i polpastrelli delle dita. Ogni lettera dell’alfabeto è costituita da una combinazione di sei punti disposti in due colonne da tre punti ciascuna. Per una lettura più veloce, la mano destra segue la fine di una riga, mentre la mano sinistra anticipa la lettura della riga successiva.
Il codice alfabetico del Braille si basa su una griglia di sei punti organizzati all’interno di un rettangolo ideale, che corrisponde circa alla superficie del polpastrello dell’indice. Le possibili combinazioni di questi sei punti sono 64, e offrono un ampio sistema per la comunicazione delle persone con disabilità visiva. Oggi, il Braille è utilizzato per testi di ogni tipo, dalla letteratura alla scienza, dalle materie umanistiche ai manuali scolastici.
A che cosa serve l’alfabeto Braille e quanto è usato nelle scuole
Uno degli aspetti più rilevanti del Braille è il suo impatto sull’istruzione. Fino alla sua invenzione, le persone non vedenti avevano un accesso limitato ai testi scritti, il che ostacolava gravemente il loro processo educativo. Il Braille ha rappresentato una vera e propria rivoluzione, consentendo l’alfabetizzazione delle persone cieche e offrendo loro la possibilità di imparare a leggere e scrivere. Grazie al Braille, le persone non vedenti possono accedere a libri, testi scolastici, articoli di giornale e altre risorse educative che, altrimenti, sarebbero inaccessibili.
Il Braille ha contribuito all’autonomia delle persone non vedenti. Se da un lato l’accesso alla lettura e alla scrittura ha permesso loro di proseguire gli studi, dall’altro ha favorito la partecipazione attiva nella vita quotidiana. Pensiamo, ad esempio, all’importanza di poter leggere un’etichetta su un prodotto al supermercato o consultare una busta paga. Questi sono aspetti che spesso diamo per scontati, ma che, per una persona non vedente, rappresentano un segno di indipendenza.
In Italia, l’accesso all’alfabeto Braille nelle scuole è garantito dalla legge e da politiche educative che promuovono l’inclusione degli studenti con disabilità visive, ma la diffusione effettiva del Braille tra gli studenti non vedenti è influenzata da diversi fattori, tra cui l’accesso alle risorse, la formazione degli insegnanti e l’uso delle tecnologie assistive.
Il sistema educativo italiano prevede che le scuole siano attrezzate per supportare gli studenti con disabilità visive, e diverse organizzazioni, come l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI), lavorano attivamente per promuovere l’insegnamento del Braille e l’adozione di tecnologie assistive. Tuttavia, il numero di insegnanti formati specificamente per l’insegnamento del Braille è ancora relativamente basso, il che può rappresentare una barriera per molti studenti. Inoltre, la disponibilità di materiali scolastici in Braille può variare da scuola a scuola, anche se negli ultimi anni si è assistito a un miglioramento grazie alla digitalizzazione dei testi e alla produzione di contenuti accessibili. Secondo le stime, circa il 5-10% degli studenti con disabilità visive in Italia apprende il Braille come parte del proprio percorso educativo. Questo dato è influenzato dal fatto che, negli ultimi anni, l’uso di tecnologie come i lettori di schermo e i software di sintesi vocale ha ridotto la necessità di imparare il Braille, soprattutto per gli studenti che hanno una vista residua o che preferiscono utilizzare dispositivi elettronici per accedere ai contenuti.Â
L’accesso delle persone non vedenti ai servizi sanitari
Un altro ambito fondamentale in cui il Braille svolge un ruolo essenziale è quello della sanità . L’accesso alle informazioni mediche è un diritto di tutti, ma per le persone non vedenti, questo diritto è spesso negato se le informazioni non sono disponibili in formato accessibile. L’alfabeto Braille gioca un ruolo cruciale nell’assicurare che le persone cieche possano accedere a informazioni vitali, come le etichette dei farmaci, i fogli illustrativi, le informazioni sui dosaggi, e le istruzioni per l’uso. Grazie all’alfabeto Braille, le persone cieche possono comprendere meglio le diagnosi, le indicazioni terapeutiche e le prescrizioni mediche, elementi che sono cruciali per una corretta gestione della propria salute.
Le etichette in Braille sui farmaci, per esempio, sono fondamentali per garantire che le persone non vedenti possano prendere i farmaci correttamente e in sicurezza. Senza questa informazione, rischierebbero di commettere errori pericolosi. La mancanza di accesso alle informazioni mediche può compromettere gravemente la salute di una persona non vedente, per cui è essenziale che tutte le strutture sanitarie, ospedali e farmacie, forniscano le informazioni necessarie in un formato che possa essere facilmente letto da chi non vede.
Quanto è diffuso l’alfabeto Braille negli ospedali italiani
Un altro aspetto importante riguarda l’inclusione delle persone non vedenti negli ospedali. Le strutture sanitarie devono essere progettate in modo da favorire l’accesso e l’autonomia delle persone con disabilità visive. Ad esempio, i segnali tattili, le indicazioni in Braille e i percorsi accessibili sono indispensabili per garantire che una persona non vedente possa orientarsi autonomamente all’interno di una struttura sanitaria. La presenza di questi strumenti non solo migliora l’esperienza del paziente, ma ne facilita anche il trattamento, riducendo l’ansia e aumentando la fiducia.
Persone non vedenti e sanità . Difficoltà e sfide
Nonostante i progressi compiuti, le persone non vedenti devono ancora affrontare numerose difficoltà nel settore sanitario. Una delle principali barriere è la mancanza di materiali in Braille nelle strutture sanitarie. Molte volte, le informazioni mediche, come le etichette dei farmaci, i fogli illustrativi, o le istruzioni per i trattamenti, non sono disponibili in Braille.
Le difficoltà si amplificano quando si tratta di comunicare diagnosi complesse o terapie a persone non vedenti. In molti casi, i medici e gli operatori sanitari non sono preparati ad affrontare una comunicazione inclusiva e a utilizzare formati alternativi, come il Braille, per spiegare trattamenti o diagnosi. Questo può generare frustrazione e ansia nei pazienti non vedenti, che spesso dipendono da un accompagnatore per comprendere le informazioni fornite. La mancanza di personale formato o la carenza di risorse nei servizi sanitari sono fattori che contribuiscono a queste difficoltà .
Inoltre, non tutte le tecnologie assistive moderne, come gli schermi Braille o le applicazioni di lettura digitale, sono accessibili a tutti a causa dei costi elevati. Molte persone non vedenti non hanno accesso alle tecnologie più avanzate, e questo crea una divisione tra coloro che possono permettersi l’accesso a tecnologie di supporto e coloro che non possono. Questo divario crea ulteriori disuguaglianze nell’accesso alle cure e alle informazioni sanitarie.
Le ultime innovazioni tecnologiche per i non vedenti
Negli ultimi anni, le innovazioni tecnologiche hanno trasformato radicalmente la vita delle persone non vedenti, migliorando l’accessibilità e l’autonomia in vari ambiti.
Ad esempio, un robot creato dai ricercatori dell’Università di Cambridge è in grado di leggere il Braille a una velocità di 315 parole al minuto, un risultato che supera di gran lunga la velocità media di lettura umana. Questo traguardo apre nuove possibilità nel campo della robotica e delle protesi, dimostrando ancora una volta il vasto potenziale dell’intelligenza artificiale applicata alla vita quotidiana.
Tra le tecnologie più significative degli ultimi anni troviamo:
- Dispositivi di lettura Braille elettronici, come schermi Braille digitali che permettono di leggere contenuti digitali in tempo reale, con una trascrizione tattile immediata. Questi dispositivi sono più compatti, leggeri e convenienti rispetto ai tradizionali libri in Braille stampati;
- Applicazioni per smartphone, come le app di lettura vocale e quelle che trasformano il testo in Braille su display tattili, stanno rendendo più facile l’accesso alle informazioni quotidiane, dai messaggi di testo alle notizie online;
- Occhiali intelligenti (smart glasses) dotati di intelligenza artificiale, in grado di riconoscere e descrivere oggetti e ambienti circostanti;
- L’intelligenza artificiale, inoltre, sta aprendo nuove possibilità con traduttori automatici che convertono testi scritti in Braille in tempo reale, e assistenti vocali sempre più sofisticati, che permettono alle persone non vedenti di interagire con il mondo digitale in modo fluido e autonomo. Queste innovazioni non solo migliorano l’accesso alle informazioni, ma ampliano anche le opportunità professionali e sociali, contribuendo a una maggiore inclusione delle persone non vedenti nella società .
Tuttavia, è essenziale che gli sforzi per garantire l’inclusività non si fermino qui. È necessario continuare a promuovere l’alfabeto Braille come componente fondamentale nell’educazione e nella vita quotidiana delle persone non vedenti. Solo così sarà possibile costruire una società che non solo accetta la diversità , ma la valorizza, assicurando pari opportunità per tutti.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Domande e risposte
Che cos’è l’alfabeto Braille?
L’alfabeto Braille è un sistema di scrittura tattile che utilizza combinazioni di sei punti in rilievo per rappresentare le lettere e i numeri. È utilizzato principalmente da persone cieche o ipovedenti per leggere e scrivere.
Perché il Braille è importante nel settore sanitario?
Il Braille è fondamentale per garantire che le persone non vedenti possano accedere alle informazioni mediche essenziali, come le etichette dei farmaci, i fogli illustrativi e le istruzioni terapeutiche, permettendo loro di gestire correttamente la propria salute.
Come si possono rendere le strutture sanitarie più accessibili?
Le strutture sanitarie possono essere rese più accessibili attraverso l’installazione di segnali tattili in Braille, la formazione del personale sull’uso del Braille, e la fornitura di informazioni sanitarie in formati accessibili, come fogli illustrativi in Braille.
Quali sono le principali tecnologie che supportano il Braille?
Tra le principali tecnologie che supportano il Braille ci sono gli schermi Braille digitali, i dispositivi di lettura elettronica e le applicazioni per smartphone che consentono la lettura e la scrittura in Braille.
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