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PALERMO – La delibera sulla ricapitalizzazione della Rap è all’ordine del giorno e la prossima settimana inizierà il suo iter a Sala Martorana. Un atto fondamentale per salvare la partecipata del comune di Palermo, corredato dei pareri positivi di tecnici e uffici che però lasciano spazio a più di un dubbio.
Perché se da un lato nessuno dice che la ricapitalizzazione non si possa fare, dall’altro i rilievi mossi sono pesanti e consistenti, fino a scrivere in una relazione ispettiva che la Rap è “una società profondamente disorganizzata e fuori controllo, ben lontana dai canoni di azienda industriale”.
Il risultato è che la palla adesso passa al consiglio comunale, cui toccherà confermare la volontà dell’amministrazione attiva di procedere alla ricapitalizzazione che, si legge nella delibera, “richiede l’esercizio della discrezionalità amministrativa del consiglio comunale”, assumendosene ovviamente la responsabilità.
La relazione ispettiva
Ma andiamo con ordine. Lo scorso dicembre è arrivata la relazione ispettiva stilata dai tecnici del comune di Palermo, incaricati dal sindaco Roberto Lagalla di passare ai raggi X i documenti della partecipata in vista della ricapitalizzazione.
Quasi 30 pagine in cui, dopo aver passato in rassegna il piano di risanamento della Rap, i bilanci e i mancati pareri di sindaci e revisori, si parla senza mezzi termini di perdite strutturali, mancato controllo dei costi, “notevoli sacche di inefficienza”, correttivi applicati in ritardo e una tariffa, la Tari, che potrebbe aumentare in futuro.
I rilievi
“Le perdite della Rap sembrerebbero avere una certa tendenza strutturale e fortemente legata al mancato controllo dei costi operativi – si legge nel documento -. Emerge una gestione societaria nel tempo caratterizzata da notevole sacche di inefficienza”.
E dire che il piano di riequilibrio del Comune in teoria neanche prevedrebbe l’eventualità di una ricapitalizzazione. Il punto è che, secondo i tecnici, le perdite del 2024 non sono ancora definitive e potrebbero esserci anche nel 2025, con un prospetto che viene continuamente rivisto e rischia di rendere insufficiente la ricapitalizzazione da quasi 10 milioni.
Il piano di risanamento è cambiato più volte, cosa che spinge gli ispettori a ipotizzare “difficoltà da parte della società a formulare previsioni attendibili”, con un piano ancora non definitivo e caratterizzato “da oneri sottostimati”. A conti fatti, “il piano di risanamento non è puntualmente valutabile e di conseguenza l’operazione di ricapitalizzazione non rilascia completa certezza di riuscita”.
Forello: “Serve una valutazione chiara”
La commissione Bilancio la prossima settimana incontrerà tutti le parti in causa e inizierà a discutere della delibera che altro non è che un debito fuori bilancio: le perdite del 2023 ammontano a quasi 10 milioni, di cui poco più di tre saranno pagati in contanti e il resto con il trasferimento di immobili (la sede e quattro Centri di raccolta).
“Prima di procedere alla ricapitalizzazione, è necessario che la commissione e il consiglio ricevano un’espressa valutazione positiva e di congruità del ‘nuovo’ piano di risanamento della Rap – dice Ugo Forello di Oso -. È opportuno inoltre verificare che la continuità aziendale e l’utile di impresa siano garantiti nei prossimi anni e accompagnati da una urgente e improrogabile ristrutturazione aziendale. Dobbiamo tutelare gli interessi dei cittadini, evitando situazioni di potenziale danno erariale e garantendo la qualità del servizi pubblici di raccolta dei rifiuti, preservando così anche gli interessi dei lavoratori che hanno diritto di agire in un contesto di adeguata progettualità e stabilità”.
Di Gangi: “Basta rinvii”
“La relazione sul controllo analogo non contiene sufficienti rassicurazioni sulla salute di Rap, anzi conferma che delle cose ancora non vanno e altre vanno aggiustate subito – spiega Mariangela Di Gangi del Pd -. Se vogliamo davvero salvare Rap, preservarne la natura pubblica, garantire un servizio efficiente per la città e tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, ora è il momento di decisioni risolutive e azioni verificabili”.
“Non basta più dire che vogliamo metterla in sicurezza – continua -. Dobbiamo decidere davvero come farlo, a partire da una evidente necessaria riorganizzazione anche gestionale per assicurare che la ricapitalizzazione rappresenti una opportunità di risanamento vera. Una discussione ampia e puntuale sul tema non è più rinviabile”.
La giunta tira dritto
“Vogliamo proseguire sul percorso della ricapitalizzazione – commenta l’assessore Pietro Alongi – facendo un lavoro certosino nel rispetto del budget. Ci sono tutte le condizioni per farlo nelle prossime settimane, da Rap arrivano risposte positive e poi potremo affrontare il rinnovo del contratto di servizio. L’azienda era un malato in terapia intensiva, oggi dopo mesi di lavoro siamo di fronte a una influenza che stiamo curando”.
Ottimismo arriva anche dal presidente di Rap, Giuseppe Todaro: “Stiamo facendo quello che ci è stato chiesto, i nostri bilanci sono in linea con il piano di risanamento e presto presenteremo il piano industriale. Non conosciamo gli esiti della relazione ispettiva ma la delibera è all’ordine del giorno del consiglio con tutti i pareri positivi”.
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