Marea umana in Centro per il primo giorno di saldi «Troppi sconti anticipati»

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LO SCENARIO

Domina come sempre l’abbigliamento (scarpe e calzature in testa), ma crescono anche intimo, articoli sportivi e casalinghi. Archiviate o quasi le feste natalizie, parte la stagione dei saldi, che a Roma finirà il 15 febbraio. Lunghe file in molti centri commerciali e dalle parti di via del Corso o Cola di Rienzo, dove folle di turisti e romani hanno approfittato degli sconti per un giro in Centro (e magari ci è scappato anche l’acquisto inatteso). Altrove invece il primo giorno non sembra essere andato altrettanto bene.

IL COMMENTO
«Mi sembra ci sia poca gente in giro, non è una giornata “da saldi” – dichiara ad esempio Massimo Bertoni, presidente di Federmoda Roma – forse anche per l’influenza che gira». Ma Bertoni, titolare del negozio “Socrate” di via Nazionale, se la prende anche con gli sconti lanciati «senza controlli dei vigili» prima del tempo e con il fatto che «ormai la metà delle persone fa gli acquisti on line». Critiche anche per la scelta del Comune di «inasprire la Ztl, dalle 18 alle 20, il sabato e la domenica. Non ce n’è bisogno, anche perché la città non è piena». In attesa che il 15 febbraio si facciano i conti, i sondaggi di ConfCommercio Roma dicono però che i romani intenzionati a fare acquisti sono più dell’anno scorso, ossia il 69,2% (contro il 67,9% del 2024) con una spesa media che si attesterà sui 178 euro a testa, anche se c’è già chi pensa di arrivare a 300 euro (il 4,1% contro l’1,6% dell’anno scorso). E ancora, sette consumatori su dieci setacceranno sia i negozi fisici che quelli online. Una piccola fetta (il 5,5%) si muoverà invece solo sui siti internet, mentre gli irriducibili dell’acquisto in negozio sono il 25,1%. Chi farà compere solo nei luoghi fisici andrà soprattutto nei grandi centri commerciali della Capitale (il 58,2%), con il resto che opterà invece per i negozi di quartiere.

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IL PERIODO
Un mese e mezzo di offerte, dunque, sul quale a dire il vero ogni anno arriva qualche dubbio: ma anche nell’epoca del tutto e subito con un click, del black friday che dura settimane e delle promozioni tutto l’anno – nonostante, insomma, non si aspetti più gennaio o luglio per gli acquisti a prezzo scontato – i numeri dicono però che il rito dei saldi sembra per ora tenere botta. Moderatamente ottimista, ad esempio, è il direttore di ConfCommercio Roma, Romolo Guasco, secondo cui «i saldi, nonostante ci sia il Black Friday e un’irregolare vendita promozionale nei giorni precedenti, anche sotto Natale, che le regole la vieterebbero, alla fine hanno un impatto sull’immaginario del consumatore e quindi è ancora importante mantenere questi due appuntamenti annuali». Metà dei romani (il 52,3%, +5,7% rispetto all’anno scorso) approfitterà di questa finestra temporale per comprare qualcosa attesa da tempo. Rimane però l’altra faccia della medaglia, ossia quel terzo di popolazione nella Capitale che non si regalerà nulla. Parliamo infatti del 30,8% dei romani: dietro c’è soprattutto la necessità di risparmiare (per il 41,7%) oppure un peggioramento delle proprie condizioni economiche (per il 32,5%).

LE PRATICHE PROIBITE
Vietate ovviamente le pratiche ingannevoli: a cominciare da quella più comune, il “ritocchino” in alto del prezzo sul cartellino che poi viene abbassato, dando l’illusione ottica dello sconto. Ma i consumatori – lo sottolinea il Codacons in una guida ad hoc – mantengono anche nella finestra dei saldi il diritto di sostituire l’articolo difettoso (anche se il venditore sostiene il contrario) mentre qualora il cambio non sia possibile si ha diritto a riavere indietro i soldi e non invece a essere liquidati con un buono equivalente. Anche sui prodotti in saldo, poi, rimane la garanzia di due anni. E ancora, in caso di errore del commerciante (per esempio, un cartellino con un maxi-sconto errato), il venditore rimane vincolato alla cifre indicate e alla cassa non può applicare un prezzo diverso. Infine, i saldo in senso stretto riguardano solo i prodotti di fine stagione, non invece fondi di magazzino, che devono essere invece proposti (anche in sconto) separatamente, così come la merce non in offerta. Poche regole, chiare, per non cadere in errore e regalarsi quel capo o quel prodotto che magari si sperava di ricevere a Natale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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