Termovalorizzatore, Paccher attacca Robol: «Non è più tempo di no e di scaricabarile»

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Anno nuovo ma scaricabarile vecchio. Questa almeno la filosofia del sindaco di Rovereto, Giulia Robol, che continua ad affidarsi al conferimento dei rifiuti fuori provincia che non pare di certo una strategia né responsabile né lungimirante. Ma, anzi.

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A denunciare questa situazione di stallo totale sull’argomento «inceneritore» è il consigliere provinciale della Lega Roberto Paccher che dichiara anche che «la riproposizione moderna del nascondere il pattume sotto al tappeto, il ritorno di quel “fuori dal mio giardino” (Not in my backyard) che ha fatto per anni da bandiera ad un ecologismo da operetta non paga ormai più».

Ma il 2025 per la sinistra si conferma essere l’ennesima stagione dei no: «no alla Valdastico, nessuna uscita proposta va bene. No a tutto – attacca ancora Paccher –  sempre e comunque, quello che viene proposto dalla nostra maggioranza che, per rimanere a questi ultimi due temi, si trova ora a dover recuperare decenni di immobilismo legati ai governi dell’eterno rinvio di sinistra».

È chiaro che la gestione dei rifiuti è una delle sfide più pressanti per le comunità moderne, e il Trentino non fa eccezione.

Con l’impianto di Bolzano già al limite della sua capacità operativa, concetto espresso e ribadito in tutte le sedi dal presidente altoatesino Kompatscher, la nostra provincia si trova di fronte a una scelta cruciale: quella di non continuare a esportare i rifiuti ed adottare invece una soluzione locale, più responsabile, in grado di offrire soluzioni energetiche interessanti.

Secondo il consigliere leghista «La proposta di Robol, di affidarsi al conferimento dei rifiuti fuori provincia non appare una strategia ampiamente fuori tempo massimo e, se rivolta a Bolzano, non informata. È tempo invece di accelerare, come ha fatto la giunta provinciale, per dare vita ad un impianto come scelta razionale, in grado di garantire una gestione dei rifiuti moderna ed efficace».

E ancora: «A 2025 appena iniziato vale la pena ribadire che non ci si può porre di fronte al tema dei rifiuti come se fossimo all’anno zero: la giunta, grazie al lavoro dell’assessore Giulia Zanotelli, ha raggiunto nelle scorse settimane un’ importante intesa con il Consiglio delle Autonomie Locali per la costituzione della nuova autorità d’ambito EGATO Trentino, (qui ampio articolo) che garantirà una gestione più efficiente e uniforme del ciclo dei rifiuti.

Questo passaggio è fondamentale per rispettare gli obiettivi di sostenibilità e chiudere il ciclo dei rifiuti in maniera efficace. La nostra volontà è di concludere il percorso il più rapidamente possibile, rispettando le scadenze stabilite e lavorando in stretta collaborazione con gli enti locali.
Come si sa l’impianto di Bolzano, considerato un esempio virtuoso di termovalorizzazione, è ormai prossimo alla saturazione e non può accogliere ulteriori rifiuti dal Trentino. Questa realtà impone una riflessione approfondita sul futuro della gestione dei rifiuti provinciali. Proseguire nel trasferimento dei rifiuti in altre regioni o all’estero non è più sostenibile: i costi economici e ambientali continuano a crescere, mentre il trasporto genera un ulteriore impatto sull’ambiente».

Per Roberto Paccher però l’urgenza non riguarderebbe solo la capacità degli impianti, ma anche la necessità di adottare una visione strategica che consenta al Trentino di gestire i propri rifiuti in loco, evitando di gravare su altre regioni.

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Un sistema basato sull’esportazione non risponde più alle esigenze di una provincia che ambisce a essere un modello di eccellenza nella gestione ambientale.

«Senza un impianto per il trattamento dei residui non riciclabili – conclude Paccher – il sistema di gestione dei rifiuti resterà comunque incompleto. La proposta del sindaco Robol di continuare a esportare i rifiuti, equivale a delegare ad altri territori una responsabilità che dovrebbe essere propria. Questo approccio contrasta con il principio di autosufficienza, un pilastro di ogni politica ambientale moderna».

Il messaggio di Paccher e della maggioranza del governo Trentino è quindi chiaro: investire in un termovalorizzatore per compiere una scelta coraggiosa ma necessaria, per dotare il Trentino di un sistema di gestione dei rifiuti che sia autonomo, efficace e sostenibile.

Una decisione che richiede il coinvolgimento delle istituzioni e il supporto della cittadinanza, da informare adeguatamente sui benefici ambientali ed economici che questa soluzione può offrire. «Il futuro della gestione dei rifiuti in Trentino non può più essere affidato a soluzioni temporanee o alla disponibilità di altre regioni. Un termovalorizzatore rappresenta un’opportunità concreta per superare le difficoltà attuali e trasformarle in un vantaggio».



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