18mila euro al giorno dalla tassa di soggiorno

È di 18mila euro incassati al giorno il bilancio parziale delle entrate derivanti da turisti e pernottamenti nel capoluogo. Il dato fa riferimento al periodo compreso tra il fine novembre e metà dicembre. Ammonta infatti a 353.464,74 euro l’incasso della tassa di soggiorno registrato dall’avvio della manifestazione di Luci d’artista e la prima parte del periodo natalizio. Un dato sicuramente indicativo seppur ancora in via di configurazione che emerge dall’analisi dei flussi finanziati del sistema Siope della ragioneria dello Stato.

I numeri

Circa 18mila euro incassati al giorno dal 27 novembre al 15 dicembre. Segno che la stagione turistica natalizia per il capoluogo sia riuscita a dare i suoi frutti. A Salerno le entrate derivanti dalla tassa di soggiorno rappresentano lo specchio di un turismo che diventa economia, lavoro e prospettiva per il futuro. Pochi numeri per fotografare l’andamento della tassa derivante dai pernottamenti e soggiorni di turisti e vacanzieri. A darli è il sistema Siope, da cui emerge un bilancio più che positivo degli ultimi eventi turistici per il capoluogo. Un segnale doppiamente positivo se ci considera il riferimento dell’anno 2023 quando il Comune aveva fatto registrare un incasso della tassa legato ai soggiorni e pernottamenti di vacanzieri e turisti attestabile su 1 milione e 269.512 euro l’incasso dell’imposta «a seguito dell’attività ordinaria di gestione».

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§In 11 mesi del 2024 – con ancora in elaborazione il mese di dicembre che ha segnato un aumento di flussi di arrivi turistici – il Comune di Salerno porta in cassa esattamente 1 milione e 135.835 euro. Quasi raddoppiate le entrate rispetto al 2022, quando furono incassati 833.224,65 euro. Nel 2021 l’incasso – secondo i report del Siope – fu irrisorio, di appena 84.709,16 euro, questo perché si registrò il peso del blocco alla circolazione turistica nazionale ed internazionale a causa della pandemia. Nel 2020 gli incassi della tassa di soggiorno non superarono i 433.037,65 euro. Dal 2019 al 2017, quindi prima della pandemia, gli incassi dell’imposta di soggiorno non hanno mai raggiunto l’ammontare del tesoretto del 2024. Nel 2019 la tassa derivante dai soggiorni dei turisti nel capoluogo ammontò a 812.916,40 euro; nel 2018 l’incasso fu di 1.014.439 euro, quindi in buona risalita, ma sempre inferiore al “bottino”, ancora in aggiornamento del 2024.

L’assessore

Risultati «entusiasmanti» dall’incasso della tassa di soggiorno secondo l’assessore al turismo Alessandro Ferrara. «Abbiamo raddoppiato gli incassi in modo eccezionale – dichiara Ferrara – Fare turismo significa portare economia e lavoro, ci dobbiamo credere sempre di più e dobbiamo tutti insieme fare un lavoro sempre di qualità portando alla nostra città tanto valore aggiunto». Per l’assessore al turismo «durante la stagione di Luci di artista abbiamo avuto un ottimo turismo in entrata tra l’80 e l’85%, l’evento si è confermato vero attrattore». «Per l’anno 2024 – aggiunge Ferrara – abbiamo incassato oltre un milione di tassa di soggiorno con una permanenza di pernottamento minima di 2 o 3 giorni. Abbiamo avuto la presenza di tanti pullman oltre coloro che ci hanno raggiunto attraverso la rete ferroviaria e con mezzi propri. Per quanto riguarda l’aeroporto dall’apertura fino ad oggi abbiamo avuto circa 180 mila passeggeri che hanno scelto la nostra destinazione».

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Le Luci d’artista hanno trainato il turismo autunnale. E si guarda con fiducia a gennaio. Ma anche l’attrattività dei mesi estivi ha contribuito in modo considerevole a far sorridere le casse comunali. «L’evento come sempre ha generato un impatto positivo sull’economia locale, contribuendo al rafforzamento del settore alberghiero, della ristorazione e del commercio, e favorendo la crescita di tutte le attività collegate al turismo – conclude l’assessore – Grazie alle migliaia di presenze, la nostra città ha vissuto un periodo di grande vitalità, con la città che si è trasformata in una galleria a cielo aperto, attirando tanti turisti sia locali, nazionali, internazionali».