Calabria Film Commission, la cassaforte di Occhiuto: la grande truffa dei “marcatori identitari”



LA CALABRIA FILM COMMISSION CASSAFORTE DEL POTERE DI ROBERTO OCCHIUTO

PRIMA PUNTATA (https://www.iacchite.blog/calabria-film-commission-la-cassaforte-del-potere-di-occhiuto-e-gli-studios-saranno-un-cappio-al-collo-per-i-calabresi/)

SECONDA PUNTATA (https://www.iacchite.blog/il-capodanno-rai-a-reggio-ci-costera-quasi-3-milioni-garantisce-la-cassaforte-di-occhiuto-ovvero-la-calabria-film-commission/)

TERZA PUNTATA (https://www.iacchite.blog/la-calabria-film-commission-come-il-fluido-mostruoso-di-blob-e-robertino-e-il-grande-fratello/)

QUARTA PUNTATA

Il Capodanno Rai di Reggio Calabria si intreccia fortemente con la Calabria Film Commission che è il soggetto attuatore dell’accordo tra la Regione e la Rai com stessa. In pratica abbiamo visto nelle tre puntate precedenti come i maggiori eventi regionali ormai passano, in una specie di gioco delle tre carte, dalla Regione alla Calabria Film Commission e poi al soggetto interessato, in questo caso la Rai com. Abbiamo scritto nella prima puntata come la Regione Calabria abbia trasferito alla Fondazione Calabria Film Commission oltre tre milioni e mezzo per la promozione dell’immagine della Calabria in base al progetto Calabria Straordinaria.

Abbiamo chiesto al presidente Occhiuto se da qui arrivavano i fondi per pagare il Capodanno Rai a Reggio Calabria e i 50 passaggi televisivi in trasmissioni come “Ballando con le stelle” e altre. Il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita ha dichiarato che il Capodanno Rai è costato alla Regione Calabria oltre 3 milioni, nessuno ha smentito noi e nessuno ha smentito il sindaco di Catanzaro, per cui per la legge del silenzio assenso abbiamo avuto la conferma del costo dell’operazione “Capodanno Rai del c….”. Un trionfo.

In questi giorni sono piovute critiche feroci sui cinque spot trasmessi durante il Capodanno Rai, uno per provincia della durata di due minuti circa. In pratica abbiamo avuto una promozione della Calabria della durata di 10 minuti al costo di 3 milioni di euro. Verrebbe da dire: un “affarone”. Ci sono arrivati molti commenti critici sui temi, i luoghi, l’approccio, il formato di questi filmanti. Gli spot sono stati realizzati dalla Calabria Film Commission. La stessa Calabria Film Commission che tra tutte le deleghe ricevute dalla regione Calabria ha ricevuto anche quella per la realizzazione dei MARCATORI IDENTITARI DISTINTIVI. I mitici MID di invenzione dell’allora assessore al Turismo Orsomarso/Orsomarcio, quello del palaghiaccio alla Stazione ferroviaria di Milano, e poi fatti propri dal presidente Occhiuto nonché successore di Orsomarso/Orsomarcio al Turismo.


Già il nome in se – marcatori identitari – è un obbrobrio: più che un attrattore di turisti, sembra un respingitore, un pesticida, un diserbante di turisti nazionali ed esteri. Se poi ci aggiungiamo l’insipienza di chi dovrebbe realizzare questo progetto. la frittata è fatta. Il risultato sono i cinque spot trasmessi ripetitivi, monotoni, incolori e insapori. Non trasmettono nessuna emozione, sono pensati e realizzati come una qualunque pubblicità televisiva. Ci hanno bombardato e frantumato quegli attributi collocati in zona Angelo dei Ricchi e Poveri e poi i risultati sono questi.

Il primo ad esultare per i MID fu Orsomarso che dichiarò: “La Calabria ha qualcosa che altrove nel mondo non c’è, in nessuna forma: un patrimonio diffuso di tanti marcatori identitari distintivi che la rendono, di fatto, un’esperienza unica e irripetibile, fruibile ed emozionante in tutti i mesi dell’anno”. E giù tanta schiuma dalla bocca nell’esaltare la nuova mission della Calabria, una piccola rivoluzione copernicana (minchia verrebbe da dire) venne definita una riscrittura dello storytelling emozionale di questa terra e della sua reputazione nazionale ed internazionale.

E come no, poi arriva l’occasione buona e i risultati sono le ciofeche viste al Capodanno Rai e per pietà non parliamo degli spot prodotti in precedenza a colpi di milioni di euro. Perfino il presidente della Repubblica di Albania, nella sua ultima visita in Calabria, ha parlato della leva e del valore dei marcatori identitari rappresentati dall’Arbëria. Poi arriva il Capodanno in Tv e delle comunità arbereshe, grecaniche, valdesi, non si ha nessuna valorizzazione e nessuna promozione.

Ed ecco a voi La Carta dei 100 MID in cui ci sono i luoghi più belli, affascinanti, storici, archeologici, culturali, gastronomici, della Calabria. C’è persino il “tesoro di Talarico” per il quale Orsopanza è stato sbertucciato in tutto il globo terracqueo…

La gran parte dimenticati e ripudiati nei cinque spot del Capodanno dove si dà spazio invece alle esibizioni delle cosiddette professoresse tra una sfilata, una corsa, un ballo, e agli sketch simpatici dell’altro presentatore catanzarese in quota… GianMelo Casadonte. Oppure al kitesurf che non sapevamo fosse incluso nei cento marcatori identitari. Ma gli spot sono inclusi nel pacco… pardon pacchetto convenzione Rai.

Poi c’è una misura ad hoc solo per i MID. Non vi annoieremo con i vari passaggi, la convenzione, i decreti e le delibere. Arriviamo direttamente a dicembre 2024 e andiamo all’ultimo decreto dirigenziale, il numero 18763 del 17/12/2024 che stabilisce il trasferimento di euro 544.200,00. Così poco direte? Ma non preoccupatevi, si tratta solo dell’acconto del 30%, il primo Sal (Stato Avanzamento Lavori…), dell’importo finanziato per l’attuazione delle attività inerenti al progetto “Carta dei Marcatori Identirari Distintivi (MID) della Calabria” in favore della Fondazione Calabria Film Commission. L’acconto viene saldato perché la Fondazione un mese prima, il 28/11/2024, aveva inviato il report delle attività già svolte. Per cui per i Marcatori Identitari Distintivi la Fondazione Calabria Film Commission si buscherà oltre 1 milione 500 mila euro visto che l’acconto è del solo 30%.

Il nostro viaggio nella Fondazione Calabria Film Commission finisce qui. Ci torneremo con altri episodi, accordi, collaborazione. L’opposizione, si fa per dire, e il mondo culturale non hanno capito che attraverso la Fondazione Calabria Commission Roberto Occhiuto sta consolidando il suo potere. Per questo abbiamo parlato di cassaforte.

La Calabria dello Spettacolo è l’architrave su cui Occhiuto pensa di poter acquistare consensi e devozioni. Ormai lui non è più un presidente, è una specie di faraone. Tutto quello che tocca è oro, tutti lo devono venerare e lui dall’alto della sua magnanimità sarà clemente con tutti. La cosa “simpatica” della Calabria Film Commission, ingrossata come un’oca francese nell’era di Roberto Occhiuto, che allunga i suoi tentacoli in quasi tutte le principali attività culturali della Calabria, dalla Magna Grecia Festival al Vinitaly di Sibari, è che invece di avere una sede sfarzosa, grande, funzionale per far lavorare tutti i suoi collaboratori, si trova relegata al nono piano della Cittadella di Germaneto in tre misere e piccole stanze pagando alla Regione un affitto di favore di poco più di 12 mila euro in cui sono comprese le bollette di luce, acqua, riscaldamento e telefono. Manca solo stiratura e cucitura… Chissà, forse si è preferito al nono piano per essere a diretto contatto con il suo direttore generale Luciano Vigna, braccio destro e anche sinistro del presidente Roberto Occhiuto nonché suo capo gabinetto e… commercialista di fiducia.

Infine, visto che il Capodanno Rai è finito sarebbe utile se si arrivasse a pubblicare tutte le delibere, i decreti, gli affidamenti fatti nel 2024. Sarebbe un bel modo di iniziare il 2025 dimostrando che non c’è nulla da nascondere all’opinione pubblica. Attendiamo fiduciosi: campa cavallo che l’erba cresce…

(4 – Fine)



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