Guerra Israele – Hamas e Siria, le ultime notizie di oggi 6 gennaio. DIRETTA

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Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha accusato l’esercito israeliano di aver aperto il fuoco, ieri, su uno dei suoi convogli nel territorio palestinese, denunciando un nuovo \”fatto inaccettabile\”. Il convoglio di tre veicoli \”chiaramente\” identificati \”è stato preso di mira nonostante avesse ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie dalle autorità israeliane\”, ha osservato il Wfp in una nota, specificando che le otto persone a bordo non sono rimaste ferite durante questa \”terrificante\” esperienza. \n

Israele ha detto che Hamas finora non ha rivelato quali siano le condizioni dei 34 ostaggi israeliani che si dichiara pronta a liberare nella prima fase di un eventuale accordo di cessate il fuoco a Gaza. 

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I servizi di emergenza del Magen David Adom israeliano riferiscono che tre persone sono state uccise e sette ferite in un attacco a fuoco vicino all’insediamento cisgiordano di Kedumim. L’unità portavoce dell’Idf ha informato che due palestinesi hanno aperto il fuoco contro un autobus e delle auto e sono fuggiti dalla scena.

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Israele accusa Hezbollah di non rispettare i termini del cessate il fuoco e avverte che agirà \”con la forza\”. A Doha oggi il direttore del Mossad per discutere l’accordo con Hamas su una tregua e sul rilascio degli ostaggi.

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L’inviato degli Stati Uniti in visita Amos Hochstein ha affermato che le forze israeliane hanno iniziato a ritirarsi dalla città di confine del Libano meridionale di Naqura. \”L’esercito israeliano ha iniziato il suo ritiro da Naqura. Questi ritiri continueranno finchè tutte le forze israeliane non saranno completamente fuori dal Libano e mentre l’esercito libanese continua a schierarsi a sud e fino alla Linea Blu\”, ha detto Hochstein ai giornalisti, riferendosi al confine demarcato dall’Onu tra i due paesi.

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Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha promesso che uno stato palestinese nascerà sicuramente e chiesto alla comunità internazionale di incrementare la pressione su Israele. \”Mi auguro che il 2025 porti la pace per i fratelli palestinesi vittime di un massacro che va avanti da 15 mesi. Abbiamo intensificato i nostri sforzi diplomatici per chiedere alla comunità internazionale di aumentare la pressione su Israele. Come la Siria si è liberata da 61 anni di violenze del regime Baath anche la Palestina troverà la sua libertà: uno stato palestinese nascerà sicuramente\”, ha detto il presidente turco al termine del Consiglio dei ministri. 

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“,”postId”:”8882e54a-73c6-4413-9e98-e7e53da6a795″},{“timestamp”:”2025-01-06T17:02:44.288Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-06T18:02:44+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Gaza, l’Onu accusa Israele di aver sparato su un suo convoglio”,”content”:”

L’Onu ha accusato l’esercito israeliano di avere sparato contro un suo convoglio nella Striscia di Gaza. Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha accusato l’esercito israeliano di aver aperto il fuoco, ieri, su uno dei suoi convogli nel territorio palestinese, denunciando un nuovo \”fatto inaccettabile\”. Il convoglio di tre veicoli \”chiaramente\” identificati \”è stato preso di mira nonostante avesse ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie dalle autorità israeliane\”, ha osservato il Wfp in una nota, specificando che le otto persone a bordo non sono rimaste ferite durante questa \”terrificante\” esperienza.

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\”Non permetteremo la disintegrazione della Siria o la distruzione della sua struttura unitaria. Se vedremo un rischio in questo senso, prenderemo rapidamente le misure necessarie\”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, con un riferimento implicito alle rivendicazioni autonomiste delle zone nel nord della Siria sul confine turco, dominate dalle forze curde, ritenute da Ankara terroriste. \”Così come abbiamo seppellito nelle trincee da loro scavate quelli che hanno perseguito l’autonomia, se coloro che hanno le stesse intenzioni emergeranno oggi pagheranno un caro prezzo\”, ha aggiunto Erdogan, riferisce Anadolu. \”L’unica sorte che attende coloro che scelgono il terrore e la violenza è quella di essere sepolti con le loro armi. Lo dico apertamente, nessun potere può impedirlo\”, ha aggiunto il leader turco, durante un discorso ad Ankara, dopo avere presieduto una riunione di gabinetto. 

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Il World Food Programme (Wfp) condanna fermamente il grave incidente di ieri, quando un suo convoglio, che recava chiari segni identificativi, è stato colpito dalle forze israeliane vicino al checkpoint di Wadi Gaza, mettendo in grave pericolo la vita del nostro personale e fermando i veicoli.

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Il convoglio, composto da tre veicoli con a bordo otto membri del personale, è stato colpito nonostante avesse ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie dalle autorità israeliane. Almeno 16 proiettili hanno colpito i veicoli, denuncia l’agenzia dell’Onu in una nota.

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\”Fortunatamente, nessun membro del personale è rimasto ferito in questa terrificante circostanza. Questo evento inaccettabile è solo l’ultimo esempio del complesso e pericoloso scenario in cui si trova a lavorare oggi il personale del Wfp e di altre agenzie. Le condizioni di sicurezza a Gaza devono urgentemente migliorare affinché l’assistenza umanitaria salvavita possa continuare. Il Wfp esorta tutte le parti a rispettare il diritto umanitario internazionale, a proteggere le vite dei civili e a consentire un passaggio sicuro per gli aiuti umanitari\”, conclude la nota.

“,”postId”:”f8c16e79-d88e-4f75-a065-b8e90c186285″},{“timestamp”:”2025-01-06T16:06:00.636Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-06T17:06:00+0100″,”image”:{“imgSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/5779029b9695d29d5bc431219770417e10dcf3d9/skytg24/it/mondo/2023/12/17/guerra-israele-hamas-piano-netanyahu/ansa-gaza-israele-hamas-esercito.jpg”,”imgAlt”:”Soldati Israele”,”imgCredits”:”©Ansa”,”imgCaption”:null},”altBackground”:true,”title”:”Israele, primi 50 ultraortodossi arruolati in nuova brigata Idf”,”content”:”

I primi 50 soldati ultra-ortodossi sono stati arruolati per il servizio regolare nella nuova brigata Haredi delle Forze di Difesa Israeliane, chiamata Brigata Asmonea. Lo ha annunciato l’esercito israeliano, scrive Times of Israel, precisando che la nuova unità è stata creata per far fronte alla carenza di personale causata dalla guerra in corso. Per le truppe ‘haredi’, questo il nome del ramo più conservatore dell’ebraismo, potrebbe essere costruito un centro di reclutamento separato, con l’obiettivo di rifornire l’esercito di almeno 10.000 truppe aggiuntive all’anno. Ma l’arruolamento degli uomini vestiti di nero, camicia bianca e due boccoli davanti alle orecchie rischia di approfondire le divergenze all’interno della comunità, che ritiene perlopiù che chi studia la Torah non debba far parte dell’esercito. La questione è stata per decenni al centro di dispute politiche e giudiziarie, ma non è mai stata trovata una soluzione condivisa. Ieri, comunque, 50 giovani haredi sono stati arruolati nella prima compagnia regolare della Brigata Asmonea, e altri 100 uomini più anziani sono entrati afar parte della prima compagnia di riserva della brigata. Sono stati subito avviati all’addestramento, ognuno secondo il proprio ruolo e si prevede che altri soldati saranno arruolati il mese prossimo. L’Idf, in una nota ufficiale, ha affermato che il reclutamento dei 150 soldati è stato un \”importante traguardo\” nella creazione della Brigata Asmonea e \”nel processo di espansione del numero di membri della comunità ultra-ortodossa al servizio dell’Idf, soprattutto alla luce delle esigenze operative derivanti dalle esigenze della guerra\”. 

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La Turchia e la Giordania sono determinate a impedire una rinascita dell’Isis in Siria, Allo stesso tempo il governo turco ribadisce la volontà di sradicare completamente i separatisti curdi di Pkk-Ypg.  Questo il messaggio lanciato al termine di un vertice che ha avuto luogo nella capitale turca Ankara. Il ministro degli Esteri Hakan Fidan ha ospitato il collega giordano Aymad Sayfadi,  agli incontri hanno preso parte anche esponenti dell’intelligence dei due Paesi.

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\”L’Isis è un veleno per tutta la societa’ musulmana, usa la nostra religione per giustificare una violenza brutale e portare il caos. E’ prioritario evitare una rinascita di questo gruppo e con la Giordania agiremo in questo senso\”, ha detto Fidan, che però ha ribadito la volontà di eliminare i separatisti curdi di Pkk-Ypg. \”Le condizioni in Siria sono cambiate. Abbiamo fiducia nel nuovo governo siriano, l’eliminazione di questo gruppo è solo questione di tempo. I cittadini curdi saranno liberati da questo regime di violenza instaurato da Pkk-Ypg\”, ha detto Fidan.

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Si sono concluse dopo quasi due ore e mezza le comunicazioni al Copasir di Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, sulla detenzione in Iran della giornalista Cecilia Sala.

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Secondo due fonti citate dal sito di notizie Axios, il ministro di Israele per gli Affari strategici Ron Dermer avrebbe concluso l’incontro di novembre con il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump pensando che quest’ultimo avrebbe appoggiato un attacco israeliano contro gli impianti nucleari iraniani o addirittura ordinato un attacco da parte degli Stati Uniti, lo scrive il Times of Israel. Si dice che le fonti abbiano parlato con Dermer, uno stretto collaboratore del primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo il suo incontro con Trump. Secondo Axios, mentre alcuni consiglieri senior del presidente degli Stati Uniti Joe Biden lo hanno incoraggiato privatamente a colpire gli impianti nucleari iraniani prima di lasciare l’incarico, tali conversazioni sono ormai fuori discussione. Il rapporto arriva in un momento in cui cresce la preoccupazione che l’Iran possa avvicinarsi al conseguimento di un’arma nucleare, mentre è sempre più messo all’angolo da una serie di colpi devastanti, insieme all’imminente insediamento di Trump, che ha mantenuto una posizione aggressiva nei confronti di Teheran durante il suo ultimo mandato. Si è anche ipotizzato che Israele possa colpire l’Iran in risposta ai ricorrenti attacchi missilistici balistici lanciati contro Israele dai ribelli Houthi dello Yemen, che ricevono armi e altri aiuti dalla Repubblica islamica. La scorsa settimana, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato che l’Iran era pronto a qualsiasi futuro attacco israeliano e ha avvertito che un’azione del genere avrebbe potuto innescare una conflagrazione più ampia. 

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L’amministrazione Biden prevede di annunciare oggi l’allentamento delle restrizioni sugli aiuti umanitari per la Siria, una mossa per accelerare la consegna di forniture di base senza revocare le sanzioni che bloccano altra assistenza al nuovo governo di Damasco. Lo riporta il Wall Street Journal in esclusiva citando fonti informate. La decisione sottolinea la cautela della Casa Bianca nel rimuovere tutte le misure fino a quando la direzione presa dai suoi nuovi leader, guidati da un gruppo che gli Stati Uniti etichettano come organizzazione terroristica, non diventerà più chiara. La deroga per aiutare gruppi e aziende che offrono servizi essenziali, come acqua, elettricità e altre forniture umanitarie è inizialmente prevista per sei mesi, ma prevede condizioni per garantire che la Siria non utilizzi in modo improprio le forniture, hanno sottolineato le fonti. 

“,”postId”:”0e316f5d-1af2-4dcd-8c95-9d1a97682a18″},{“timestamp”:”2025-01-06T14:59:00.547Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-06T15:59:00+0100″,”image”:{“imgSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/db6d2f573080fc7764ceb37ae8bd80412e833626/skytg24/it/mondo/2021/01/22/joe-biden-amministrazione-usa-2021/blinken%20ansa.jpg”,”imgAlt”:”Blinken”,”imgCredits”:”©Ansa”,”imgCaption”:null},”altBackground”:true,”title”:”Blinken chiede l’ultimo sforzo su ostaggi e cessate il fuoco”,”content”:”

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken chiede un ultimo sforzo per un accordo di cessate il fuoco per la presa degli ostaggi a Gaza prima che il presidente Joe Biden lasci l’incarico, dopo che un esponente di Hamas ha dichiarato a Reuters che il gruppo terroristico ha stilato una lista di 34 ostaggi, i primi ad essere liberati dalla prigionia a Gaza nell’ambito di una tregua, lo scrive il Times of Israel. \”Vogliamo davvero concludere tutto entro le prossime due settimane, il tempo che ci resta\”, ha detto Blinken in una conferenza stampa in Corea del Sud, quando gli e’ stato chiesto se un accordo fosse vicino. Israele ha inviato una squadra di funzionari di medio livello in Qatar per colloqui mediati da mediatori qatarioti ed egiziani. Alcuni resoconti dei media arabi hanno affermato che il capo del Mossad David Barnea, che ha guidato i negoziati, avrebbe dovuto unirsi a loro. L’ufficio del Primo Ministro non ha rilasciato dichiarazioni. 

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Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato per giovedì 9 gennaio un vertice con gli alleati su Siria, Iran e Medio Oriente, al quale parteciperà anche il segretario di Stato americano Antony Blinken che sarà a Roma nell’ambito della visita del presidente uscente Joe Biden. 

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\”Il fronte della resistenza è oggi all’apice del suo potere ma i nemici si sono trasformati in oggetti di odio, sono apprensivi e questa storia continuerà\”. Lo ha affermato il capo delle Guardie della rivoluzione iraniana, Hossein Salami, facendo riferimento alle milizie filo iraniane che si trovano in vari Paesi del Medio Oriente e che si oppongono a Israele. Secondo quanto riferisce l’agenzia Mehr, il capo dei Pasdaran ha lodato il movimento libanese Hezbollah, parte del cosiddetto \”fronte della resistenza\”, \”per avere imposto la sua volontà su Israele\”, esprimendo apprezzamento per l’ex Segretario generale Hassan Nasrallah, ucciso il 27 settembre in un raid mirato israeliano a Beirut. \”Queste forti infrastrutture che sono state create da quei grandi mujaheddin nel corso dei decenni, oggi servono come colonne portanti che sostengono la vita dei musulmani\”, ha aggiunto Salami.

“,”postId”:”ef0e0315-afae-4ad8-8c70-5c9d2a5918c7″},{“timestamp”:”2025-01-06T13:49:00.453Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-06T14:49:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Saar: \”Tre israeliani uccisi in Cisgiordania, il terrore non vincerà\””,”content”:”

\”Israele è sotto attacco. Costantemente. Un altro feroce attacco terroristico palestinese si è verificato oggi. Tre israeliani sono stati brutalmente assassinati: due donne sulla sessantina e un uomo sulla quarantina. Otto persone sono rimaste ferite. Le famiglie sono state distrutte. Questo è ciò con cui lottiamo ogni giorno. Il terrore non prevarrà. Vinceremo questa battaglia\”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, dopo l’attacco a un bus in Cisgiordania.

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Si tratta di una metanfetamina conosciuta anche come \”droga dei kamikaze\”, spesso mischiata con la caffeina. Non è molto diffusa in occidente, mentre è una sostanza che si trova relativamente in abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati scoperti diversi laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli effetti. L’APPROFONDIMENTO

“,”postId”:”3d67e1ce-8a6e-454a-8bda-615878e00315″},{“timestamp”:”2025-01-06T13:21:11.485Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-06T14:21:11+0100″,”image”:{“imgSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/66391dd4ab54132bdf4990390c963a4a4e8b8e64/skytg24/it/mondo/2024/12/29/iran-diplomazia-ostaggi-cecilia-sala/cecilia_sala_ansa.jpg”,”imgAlt”:”Cecilia Sala”,”imgCredits”:”©Ansa”,”imgCaption”:null},”altBackground”:true,”title”:”Iran, Mantovano al Copasir: al via comunicazioni sul caso Sala”,”content”:”

Nell’aula del VI piano di palazzo San Macuto, il governo sta rendendo,  attraverso il sottosegretario Alfredo Mantovano, autorità delegata per i servizi, comunicazioni al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir). Mantovano si era reso disponibile a riferire sul caso di Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta in Iran.

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I servizi di emergenza del Magen David Adom israeliano riferiscono che tre persone sono state uccise e diverse ferite in un attacco a fuoco vicino all’insediamento cisgiordano di Kedumim. L’unità portavoce dell’Idf ha informato che due palestinesi hanno aperto il fuoco contro un autobus e delle auto, e sono fuggiti dalla scena. Le forze dell’esercito li stanno ancora inseguendo. Lo riporta Haaretz.

“,”postId”:”10710fb4-077e-41ff-bc1e-b8b612c8bbae”},{“timestamp”:”2025-01-06T13:02:52.410Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-06T14:02:52+0100″,”video”:{“videoId”:”978165″,”videoPageUrl”:”https://video.sky.it/news/mondo/video/gaza-si-parla-della-governance-a-guerra-finita-978165″},”altBackground”:true,”title”:”Gaza, si parla della governance a guerra finita. VIDEO”,”postId”:”0634c586-8b16-4e65-933e-31c142750319″},{“timestamp”:”2025-01-06T12:51:53.171Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-06T13:51:53+0100″,”altBackground”:false,”title”:”M.O.: militari Israele sotto indagine all’estero, già 12 casi”,”content”:”

Si moltiplicano i casi di denuncia per crimini di guerra nei confronti di soldati israeliani in viaggio fuori dal paese: sono gia’ almeno dodici, riferisce il Times of Israel. L’ultimo e’ quello di un militare finito sotto indagine mentre era in vacanza in Brasile. L’uomo, che era scampato al massacro del Nova Festival il 7 ottobre 2023 e ha poi combattuto a Gaza, è riuscito a lasciare in tutta fretta il Paese con l’aiuto del consolato israeliano, intervenuto su richiesta del ministro degli Esteri Gideon Saar. La denuncia nei suoi confronti era partita dalla fondazione che ha preso il nome da Hind Rajab, una bimba di sei anni uccisa a Gaza lo scorso febbraio, e che si batte per \”mettere fine all’impunità dell’esercito israeliano\”. 

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Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha accusato l’esercito israeliano di aver aperto il fuoco, ieri, su uno dei suoi convogli nel territorio palestinese, denunciando un nuovo “fatto inaccettabile”. Il convoglio di tre veicoli “chiaramente” identificati “è stato preso di mira nonostante avesse ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie dalle autorità israeliane”, ha osservato il Wfp in una nota, specificando che le otto persone a bordo non sono rimaste ferite durante questa “terrificante” esperienza. 

Israele ha detto che Hamas finora non ha rivelato quali siano le condizioni dei 34 ostaggi israeliani che si dichiara pronta a liberare nella prima fase di un eventuale accordo di cessate il fuoco a Gaza. 

I servizi di emergenza del Magen David Adom israeliano riferiscono che tre persone sono state uccise e sette ferite in un attacco a fuoco vicino all’insediamento cisgiordano di Kedumim. L’unità portavoce dell’Idf ha informato che due palestinesi hanno aperto il fuoco contro un autobus e delle auto e sono fuggiti dalla scena.

Israele accusa Hezbollah di non rispettare i termini del cessate il fuoco e avverte che agirà “con la forza”. A Doha oggi il direttore del Mossad per discutere l’accordo con Hamas su una tregua e sul rilascio degli ostaggi.

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Inviato Usa: “Le forze di Israele iniziano il ritiro dal Sud del Libano”

L’inviato degli Stati Uniti in visita Amos Hochstein ha affermato che le forze israeliane hanno iniziato a ritirarsi dalla città di confine del Libano meridionale di Naqura. “L’esercito israeliano ha iniziato il suo ritiro da Naqura. Questi ritiri continueranno finchè tutte le forze israeliane non saranno completamente fuori dal Libano e mentre l’esercito libanese continua a schierarsi a sud e fino alla Linea Blu”, ha detto Hochstein ai giornalisti, riferendosi al confine demarcato dall’Onu tra i due paesi.

Erdogan: “La Palestina come la Siria sarà libera”

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha promesso che uno stato palestinese nascerà sicuramente e chiesto alla comunità internazionale di incrementare la pressione su Israele. “Mi auguro che il 2025 porti la pace per i fratelli palestinesi vittime di un massacro che va avanti da 15 mesi. Abbiamo intensificato i nostri sforzi diplomatici per chiedere alla comunità internazionale di aumentare la pressione su Israele. Come la Siria si è liberata da 61 anni di violenze del regime Baath anche la Palestina troverà la sua libertà: uno stato palestinese nascerà sicuramente”, ha detto il presidente turco al termine del Consiglio dei ministri. 

Gaza, l’Onu accusa Israele di aver sparato su un suo convoglio

L’Onu ha accusato l’esercito israeliano di avere sparato contro un suo convoglio nella Striscia di Gaza. Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha accusato l’esercito israeliano di aver aperto il fuoco, ieri, su uno dei suoi convogli nel territorio palestinese, denunciando un nuovo “fatto inaccettabile”. Il convoglio di tre veicoli “chiaramente” identificati “è stato preso di mira nonostante avesse ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie dalle autorità israeliane”, ha osservato il Wfp in una nota, specificando che le otto persone a bordo non sono rimaste ferite durante questa “terrificante” esperienza.

Erdogan: “Interverremo se sarà minata l’unità della Siria”

“Non permetteremo la disintegrazione della Siria o la distruzione della sua struttura unitaria. Se vedremo un rischio in questo senso, prenderemo rapidamente le misure necessarie”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, con un riferimento implicito alle rivendicazioni autonomiste delle zone nel nord della Siria sul confine turco, dominate dalle forze curde, ritenute da Ankara terroriste. “Così come abbiamo seppellito nelle trincee da loro scavate quelli che hanno perseguito l’autonomia, se coloro che hanno le stesse intenzioni emergeranno oggi pagheranno un caro prezzo”, ha aggiunto Erdogan, riferisce Anadolu. “L’unica sorte che attende coloro che scelgono il terrore e la violenza è quella di essere sepolti con le loro armi. Lo dico apertamente, nessun potere può impedirlo”, ha aggiunto il leader turco, durante un discorso ad Ankara, dopo avere presieduto una riunione di gabinetto. 

Wfp: “Nostro convoglio a Gaza colpito da forze israeliane, inaccettabile”

Il World Food Programme (Wfp) condanna fermamente il grave incidente di ieri, quando un suo convoglio, che recava chiari segni identificativi, è stato colpito dalle forze israeliane vicino al checkpoint di Wadi Gaza, mettendo in grave pericolo la vita del nostro personale e fermando i veicoli.

Il convoglio, composto da tre veicoli con a bordo otto membri del personale, è stato colpito nonostante avesse ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie dalle autorità israeliane. Almeno 16 proiettili hanno colpito i veicoli, denuncia l’agenzia dell’Onu in una nota.

“Fortunatamente, nessun membro del personale è rimasto ferito in questa terrificante circostanza. Questo evento inaccettabile è solo l’ultimo esempio del complesso e pericoloso scenario in cui si trova a lavorare oggi il personale del Wfp e di altre agenzie. Le condizioni di sicurezza a Gaza devono urgentemente migliorare affinché l’assistenza umanitaria salvavita possa continuare. Il Wfp esorta tutte le parti a rispettare il diritto umanitario internazionale, a proteggere le vite dei civili e a consentire un passaggio sicuro per gli aiuti umanitari”, conclude la nota.

Israele, primi 50 ultraortodossi arruolati in nuova brigata Idf

I primi 50 soldati ultra-ortodossi sono stati arruolati per il servizio regolare nella nuova brigata Haredi delle Forze di Difesa Israeliane, chiamata Brigata Asmonea. Lo ha annunciato l’esercito israeliano, scrive Times of Israel, precisando che la nuova unità è stata creata per far fronte alla carenza di personale causata dalla guerra in corso. Per le truppe ‘haredi’, questo il nome del ramo più conservatore dell’ebraismo, potrebbe essere costruito un centro di reclutamento separato, con l’obiettivo di rifornire l’esercito di almeno 10.000 truppe aggiuntive all’anno. Ma l’arruolamento degli uomini vestiti di nero, camicia bianca e due boccoli davanti alle orecchie rischia di approfondire le divergenze all’interno della comunità, che ritiene perlopiù che chi studia la Torah non debba far parte dell’esercito. La questione è stata per decenni al centro di dispute politiche e giudiziarie, ma non è mai stata trovata una soluzione condivisa. Ieri, comunque, 50 giovani haredi sono stati arruolati nella prima compagnia regolare della Brigata Asmonea, e altri 100 uomini più anziani sono entrati afar parte della prima compagnia di riserva della brigata. Sono stati subito avviati all’addestramento, ognuno secondo il proprio ruolo e si prevede che altri soldati saranno arruolati il mese prossimo. L’Idf, in una nota ufficiale, ha affermato che il reclutamento dei 150 soldati è stato un “importante traguardo” nella creazione della Brigata Asmonea e “nel processo di espansione del numero di membri della comunità ultra-ortodossa al servizio dell’Idf, soprattutto alla luce delle esigenze operative derivanti dalle esigenze della guerra”. 

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Siria, Turchia e Giordania unite: “Eliminare Isis e Pkk”

La Turchia e la Giordania sono determinate a impedire una rinascita dell’Isis in Siria, Allo stesso tempo il governo turco ribadisce la volontà di sradicare completamente i separatisti curdi di Pkk-Ypg.  Questo il messaggio lanciato al termine di un vertice che ha avuto luogo nella capitale turca Ankara. Il ministro degli Esteri Hakan Fidan ha ospitato il collega giordano Aymad Sayfadi,  agli incontri hanno preso parte anche esponenti dell’intelligence dei due Paesi.

“L’Isis è un veleno per tutta la societa’ musulmana, usa la nostra religione per giustificare una violenza brutale e portare il caos. E’ prioritario evitare una rinascita di questo gruppo e con la Giordania agiremo in questo senso”, ha detto Fidan, che però ha ribadito la volontà di eliminare i separatisti curdi di Pkk-Ypg. “Le condizioni in Siria sono cambiate. Abbiamo fiducia nel nuovo governo siriano, l’eliminazione di questo gruppo è solo questione di tempo. I cittadini curdi saranno liberati da questo regime di violenza instaurato da Pkk-Ypg”, ha detto Fidan.

Cecilia Sala, Mantovano al Copasir: oltre 2 ore di audizione

Si sono concluse dopo quasi due ore e mezza le comunicazioni al Copasir di Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, sulla detenzione in Iran della giornalista Cecilia Sala.

Media: “Trump appoggerebbe un attacco dell’Idf a siti nucleari dell’Iran”

Secondo due fonti citate dal sito di notizie Axios, il ministro di Israele per gli Affari strategici Ron Dermer avrebbe concluso l’incontro di novembre con il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump pensando che quest’ultimo avrebbe appoggiato un attacco israeliano contro gli impianti nucleari iraniani o addirittura ordinato un attacco da parte degli Stati Uniti, lo scrive il Times of Israel. Si dice che le fonti abbiano parlato con Dermer, uno stretto collaboratore del primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo il suo incontro con Trump. Secondo Axios, mentre alcuni consiglieri senior del presidente degli Stati Uniti Joe Biden lo hanno incoraggiato privatamente a colpire gli impianti nucleari iraniani prima di lasciare l’incarico, tali conversazioni sono ormai fuori discussione. Il rapporto arriva in un momento in cui cresce la preoccupazione che l’Iran possa avvicinarsi al conseguimento di un’arma nucleare, mentre è sempre più messo all’angolo da una serie di colpi devastanti, insieme all’imminente insediamento di Trump, che ha mantenuto una posizione aggressiva nei confronti di Teheran durante il suo ultimo mandato. Si è anche ipotizzato che Israele possa colpire l’Iran in risposta ai ricorrenti attacchi missilistici balistici lanciati contro Israele dai ribelli Houthi dello Yemen, che ricevono armi e altri aiuti dalla Repubblica islamica. La scorsa settimana, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato che l’Iran era pronto a qualsiasi futuro attacco israeliano e ha avvertito che un’azione del genere avrebbe potuto innescare una conflagrazione più ampia. 

Cisgiordania, tre israeliani uccisi in una sparatoria. VIDEO

Gli Usa allenteranno sanzioni per gli aiuti umanitari alla Siria

L’amministrazione Biden prevede di annunciare oggi l’allentamento delle restrizioni sugli aiuti umanitari per la Siria, una mossa per accelerare la consegna di forniture di base senza revocare le sanzioni che bloccano altra assistenza al nuovo governo di Damasco. Lo riporta il Wall Street Journal in esclusiva citando fonti informate. La decisione sottolinea la cautela della Casa Bianca nel rimuovere tutte le misure fino a quando la direzione presa dai suoi nuovi leader, guidati da un gruppo che gli Stati Uniti etichettano come organizzazione terroristica, non diventerà più chiara. La deroga per aiutare gruppi e aziende che offrono servizi essenziali, come acqua, elettricità e altre forniture umanitarie è inizialmente prevista per sei mesi, ma prevede condizioni per garantire che la Siria non utilizzi in modo improprio le forniture, hanno sottolineato le fonti. 

Blinken chiede l’ultimo sforzo su ostaggi e cessate il fuoco

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken chiede un ultimo sforzo per un accordo di cessate il fuoco per la presa degli ostaggi a Gaza prima che il presidente Joe Biden lasci l’incarico, dopo che un esponente di Hamas ha dichiarato a Reuters che il gruppo terroristico ha stilato una lista di 34 ostaggi, i primi ad essere liberati dalla prigionia a Gaza nell’ambito di una tregua, lo scrive il Times of Israel. “Vogliamo davvero concludere tutto entro le prossime due settimane, il tempo che ci resta”, ha detto Blinken in una conferenza stampa in Corea del Sud, quando gli e’ stato chiesto se un accordo fosse vicino. Israele ha inviato una squadra di funzionari di medio livello in Qatar per colloqui mediati da mediatori qatarioti ed egiziani. Alcuni resoconti dei media arabi hanno affermato che il capo del Mossad David Barnea, che ha guidato i negoziati, avrebbe dovuto unirsi a loro. L’ufficio del Primo Ministro non ha rilasciato dichiarazioni. 

Blinken

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Tajani riunisce alleati e Blinken su Siria, Iran e Medio Oriente

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato per giovedì 9 gennaio un vertice con gli alleati su Siria, Iran e Medio Oriente, al quale parteciperà anche il segretario di Stato americano Antony Blinken che sarà a Roma nell’ambito della visita del presidente uscente Joe Biden. 

Iran: “Il fronte della resistenza è all’apice della sua forza”

“Il fronte della resistenza è oggi all’apice del suo potere ma i nemici si sono trasformati in oggetti di odio, sono apprensivi e questa storia continuerà”. Lo ha affermato il capo delle Guardie della rivoluzione iraniana, Hossein Salami, facendo riferimento alle milizie filo iraniane che si trovano in vari Paesi del Medio Oriente e che si oppongono a Israele. Secondo quanto riferisce l’agenzia Mehr, il capo dei Pasdaran ha lodato il movimento libanese Hezbollah, parte del cosiddetto “fronte della resistenza”, “per avere imposto la sua volontà su Israele”, esprimendo apprezzamento per l’ex Segretario generale Hassan Nasrallah, ucciso il 27 settembre in un raid mirato israeliano a Beirut. “Queste forti infrastrutture che sono state create da quei grandi mujaheddin nel corso dei decenni, oggi servono come colonne portanti che sostengono la vita dei musulmani”, ha aggiunto Salami.

Saar: “Tre israeliani uccisi in Cisgiordania, il terrore non vincerà”

“Israele è sotto attacco. Costantemente. Un altro feroce attacco terroristico palestinese si è verificato oggi. Tre israeliani sono stati brutalmente assassinati: due donne sulla sessantina e un uomo sulla quarantina. Otto persone sono rimaste ferite. Le famiglie sono state distrutte. Questo è ciò con cui lottiamo ogni giorno. Il terrore non prevarrà. Vinceremo questa battaglia”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, dopo l’attacco a un bus in Cisgiordania.

Che cos’è il Captagon, la “droga della Jihad” trovata in Siria e che effetti produce

Si tratta di una metanfetamina conosciuta anche come “droga dei kamikaze”, spesso mischiata con la caffeina. Non è molto diffusa in occidente, mentre è una sostanza che si trova relativamente in abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati scoperti diversi laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli effetti. L’APPROFONDIMENTO

Iran, Mantovano al Copasir: al via comunicazioni sul caso Sala

Nell’aula del VI piano di palazzo San Macuto, il governo sta rendendo,  attraverso il sottosegretario Alfredo Mantovano, autorità delegata per i servizi, comunicazioni al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir). Mantovano si era reso disponibile a riferire sul caso di Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta in Iran.

Cecilia Sala

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Tre morti e diversi feriti vicino all’insediamento cisgiordano di Kedumim

I servizi di emergenza del Magen David Adom israeliano riferiscono che tre persone sono state uccise e diverse ferite in un attacco a fuoco vicino all’insediamento cisgiordano di Kedumim. L’unità portavoce dell’Idf ha informato che due palestinesi hanno aperto il fuoco contro un autobus e delle auto, e sono fuggiti dalla scena. Le forze dell’esercito li stanno ancora inseguendo. Lo riporta Haaretz.

Gaza, si parla della governance a guerra finita. VIDEO

M.O.: militari Israele sotto indagine all’estero, già 12 casi

Si moltiplicano i casi di denuncia per crimini di guerra nei confronti di soldati israeliani in viaggio fuori dal paese: sono gia’ almeno dodici, riferisce il Times of Israel. L’ultimo e’ quello di un militare finito sotto indagine mentre era in vacanza in Brasile. L’uomo, che era scampato al massacro del Nova Festival il 7 ottobre 2023 e ha poi combattuto a Gaza, è riuscito a lasciare in tutta fretta il Paese con l’aiuto del consolato israeliano, intervenuto su richiesta del ministro degli Esteri Gideon Saar. La denuncia nei suoi confronti era partita dalla fondazione che ha preso il nome da Hind Rajab, una bimba di sei anni uccisa a Gaza lo scorso febbraio, e che si batte per “mettere fine all’impunità dell’esercito israeliano”. 



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