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Le attività umane e l‘inquinamento che abbiamo generato negli ultimi decenni hanno messo in serio pericolo gli habitat naturali, minando alla stabilità della biodiversità, cioè alla varietà delle specie animali e vegetali che popolano il nostro preziosissimo pianeta Terra. Per fortuna di recente la comunità internazionale ha iniziato a rendersi conto quanto sia importante proteggere le nostre naturali, a ogni costo. Proprio a partire da questi principi come questo abbiamo iniziato a costruire i cosiddetti corridoi ecologici nelle nostre aree urbane, delle zone importantissime tanto per la flora quanto per la fauna locale. Vediamo insieme che cosa sono esattamente e perché il loro ruolo è imprescindibile nel mondo attuale.
Indice contenuti
Cos’è un corridoio ecologico
Immaginiamo lo scenario in cui si riveli necessario costruire un’infrasttruttura come un’autostrada o una ferrovia nel bel mezzo di un territorio particolarmente ricco da un punto di vista naturalistico: in una situazione del genere, c’è il rischio che un’area venga divisa in due e che l’incolumità degli animali che avevano accesso ad una o l’altra porzione di territorio venga messa in pericolo. I corridoi ecologici sono dunque degli appositi passaggi che si possono costruire per permettere alle specie di spostarsi senza problemi.
Anche conosciuti con il nome di corridoi habitat, tali corridoi sono dunque sono aree naturali progettate per proteggere le specie animali locali e migratorie dall’espansione della popolazione umana in regioni dove le interazioni tra uomo e fauna selvatica sono sfortunatamente inevitabili.
I corridoi faunistici supportano di conseguenza i processi naturali come la migrazione, che si possono così svolgere in un ambiente sano, inclusi i movimenti delle specie per trovare risorse come cibo e acqua.
Perché i corridoi ecologici sono importanti
Un corridoio faunistico è considerato come una soluzione efficace in zone dove la distruzione degli habitat naturali ha seriamente danneggiato le popolazioni di specie locali. Non dimentichiamoci, inoltre, che in certi casi alcune calamità naturali come incendi e alluvioni costringono gli animali a scegliere tra la fuga o la morte.
In contesti simili, i corridoi faunistici assumono ovviamente un ruolo cruciale, fornendo un tragitto sicuro agli animali e collegandoli a territori protetti dove possono trovare rifugio e sopravvivere.
Oltre ai percorsi naturali che molte specie utilizzano per spostarsi liberamente nella natura selvaggia, in tempi non sospetti sono stati sviluppati anche numerosi corridoi artificiali per garantire passaggi sicuri attraverso strade, autostrade o aree urbanizzate.
I benefici per l’uomo
Sarebbe un errore pensare che questo tipo di soluzione sia utile soltanto agli animali. I corridoi ecologici non solo proteggono la natura, ma portano anche indubbi benefici alle persone: essi possono infatti essere utilizzati come percorsi per comunità nomadi, possono offrire spazi ricreativi o proteggere fiumi, ruscelli e zone umide. Inoltre, forniscono habitat per impollinatori e risorse per la rigenerazione delle foreste.
Le sfide da affrontare
Scienziati, cittadini e governi preoccupati stanno lanciando da ormai diverso tempo l’allarme sulla perdita di habitat e biodiversità su tutti i problemi ad essi connessi Tuttavia, le soluzioni proposte fino ad oggi, tra cui la designazione e la creazione di aree protette, non sono riuscite ad affrontare efficacemente il problema: la loro collocazione disorganizzata e la mancanza di una leadership forte sono solo alcune tra le cause principali di questa problematica.
I membri del Gruppo di specialisti della IUCN per la conservazione della natura hanno pubblicato nuove linee guida per conservare la connettività tra queste aree a rischio proprio attraverso reti ecologiche e corridoi. Queste raccomandazioni, le prime del loro genere, hanno messo in luce una carenza importante nella conservazione fino ad oggi: la mancanza di considerazione per la connettività tra le aree protette.
Sebbene il concetto di corridoio ecologico sia dopo tutto facile da comprendere, gli sforzi finora compiuti per conservare i corridoi tra le aree protette non sono stati sufficienti: questo è in parte dovuto al fatto che il concetto di per sé è relativamente nuovo e gli strumenti di conservazione che abbiamo non sono stati sviluppati tenendo in considerazione la conservazione della connettività.
Esempi di corridoi ecologici
Le tipologie di corridoi sono essenzialmente due: da un lato troviamo i corridoi faunistici naturali, dall’altro quelli artificiali. Mentre i secondi sono costruiti appositamente dall’uomo, come i sovrappassi o sottopassi che consentono alla fauna di spostarsi in sicurezza senza dover attraversare la carreggiata, i primi possono essere rappresentati per esempio dalle fasce di vegetazione lungo i corsi d’acqua.
I rischi
Per completezza di informazione, vale comunque la pena ricordare anche che, sebbene progettati per connettere, preservare e garantire una migrazione sicura delle specie, i corridoi migratori possono anche avere effetti negativi.
In alcuni casi, i corridoi faunistici potrebbero favorire la dispersione di specie indesiderate. Questi passaggi possono facilitare anche la diffusione di specie invasive, che sono ottime colonizzatrici e hanno caratteristiche intrinseche che permettono loro di espandersi rapidamente e soppiantare le specie autoctone.
Anche i tassi di predazione potrebbero aumentare, poiché i predatori potrebbero cacciare più facilmente le prede che si spostano attraverso i corridoi. Inoltre, malattie e parassiti potrebbero sfruttare i corridoi per diffondersi e trasmettersi più rapidamente.
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