Trieste, undici vittime della strada nel 2024 tra distrazione e alcol

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Nel corso dell’ultimo anno, sulle strade triestine hanno perso la vita 11 persone – 4 in più rispetto al 2023 – a seguito di 10 diversi incidenti con esito mortale. Tragedie che, in pochi attimi, strappano le persone alla vita e all’affetto dei loro cari.

Quella triestina è la provincia più piccola d’Italia, il numero degli incidenti mortali quindi risulta ampiamente più basso che altrove, ma se paragonato con quelli che si registrano ad esempio nell’area più ampia di Udine (27 mortali nel 2023, 39 nel 2022) si evidenzia che il fenomeno è comunque importante.

Basti pensare che negli ultimi cinque anni le vittime della strada a Trieste sono state 39, tenendo conto che il periodo dell’emergenza Covid aveva ridotto drasticamente la circolazione veicolare. Nel 2020 le vittime della strada erano state 5, nel 2021 invece 4 e 12 nel 2022.

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Lo schianto fatale del 28 dicembre ad Aurisina. Foto Lasorte

Ripercorrendo gli incidenti mortali di quest’anno, sei sono stati rilevati dalla Polizia locale, due dai Carabinieri e due alla Polizia stradale. In alcuni casi è stato un malore a causare la perdita del controllo del mezzo e il successivo funesto sinistro, ma in altri hanno pesato la velocità, la distrazione e in alcuni anche l’abuso di sostanze alcoliche.

Gli incidenti del 2024

Ad avere la peggio quest’anno sono stati i motociclisti. Come il 70enne che il 21 ottobre scorso ha perso il controllo della sua moto schiantandosi contro un albero in via Carnaro.

La moto schiantasi il 21 ottobre in via Carnaro. Foto Lasorte

La moto schiantasi il 21 ottobre in via Carnaro. Foto Lasorte

O lo scooterista deceduto il 5 gennaio a Opicina lungo strada per Vienna. Nella notte tra il 6 e il 7 luglio, a perdere la vita è stato un 56enne che si è schiantato contro un furgone parcheggiato in via Caboto.

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La moto della vittima a San Giuseppe. Foto Lasorte

La moto della vittima a San Giuseppe. Foto Lasorte

Un altro centauro è morto il 10 aprile scorso nei pressi di San Giuseppe della Chiusa. Il 26 maggio a piangere sono stati quanti conoscevano il vespista deceduto in piazza Volontari Giuliani.

Lo scooter della vittima in piazza Volontari giuliani del 26 maggio. Foto Lasorte

Lo scooter della vittima in piazza Volontari giuliani del 26 maggio. Foto Lasorte

Tra le vittime anche un pedone, una donna che il 14 novembre è stata travolta da un’auto lungo viale Miramare. Due invece i morti a seguito dell’incidente dell’8 giugno a Sistiana, quando un 70enne, che proveniva da Duino ed era diretto verso Trieste, ha affrontato sbandando la curva dopo il bivio con Sistiana mare e, una volta imboccato il rettilineo, ha invaso la corsia opposta scontrandosi frontalmente con un taxi.

Il fatto che negli anni sia quasi sempre la Polizia locale a effettuare i rilievi, evidenzia che sono le strade del comune di Trieste quelle con un grado di pericolosità più elevato, «considerando – così il comandante della Polizia locale Walter Milocchi – anche che tra gli incidenti mortali ci sono degli investimenti che è più facile avvengano nel centro abitato». Il comandante rileva «disattenzione, tanto da parte degli automobilisti quanto dei pedoni: bisogna evitare comportamenti imprudenti».

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Gianluca Romiti, dirigente della sezione Polizia stradale di Trieste valuta che i dati (un numero ridotto sebbene in questi casi ogni singola vittima ha un peso a livello affettivo) «non consentono di tracciare una statistica di quelle che a Trieste sono le cause più frequenti degli incidenti mortali».

Lo scooter della vittima in piazza Volontari giuliani del 26 maggio. Foto Lasorte

Lo scooter della vittima in piazza Volontari giuliani del 26 maggio. Foto Lasorte

In generale, comunque, «la prima causa degli incidenti mortali è la distrazione – dice Romiti – quindi quando si guida non si deve fare altro: non siamo multitasking». Seguono «la distanza di sicurezza e la velocità – aggiunge – e le conseguenze vengono poi fortemente aggravate dalla guida in stato di ebrezza o sotto effetto di stupefacenti». Da qui, «il forte impegno – spiega Romiti – in attività di contrasto sistematico con i controlli, e di sensibilizzazione rivolta anche ai giovani».

L’appello del questore Pietro Ostuni «oltre che alla prudenza è rivolto anche alla manutenzione dei propri mezzi, che se trascurati possono essere pericolosi per se stessi e per gli altri».

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Guardando in generale agli incidenti, quelli rilevati dalla Polizia locale nel 2024 sono stati 1.999: di questi 1.215 solo con danni materiali, 799 con feriti e 6, appunto, mortali. Dall’entrata in vigore del nuovo Codice della strada, solo la Polizia locale ha provveduto alla sospensione di quindici patenti, ad automobilisti che hanno commesso un’infrazione e che nella patente avevano meno di 20 punti.

La formazione

«Con la Polizia locale – spiega l’assessore alla Sicurezza Caterina de Gavardo – siamo impegnati, anno dopo anno, in tantissime scuole della nostra città e, dall’anno scorso, anche all’Università di Trieste. Da gennaio avremmo occasione anche di introdurre ai ragazzi le innovazioni derivanti dal nuovo Codice della strada».

Ma l’obiettivo dell’assessore è «raggiungere quella fascia di popolazione che ha fatto la patente qualche tempo fa. Grazie allo stand che la Polizia Locale ha allestito in Barcolana, ad esempio, abbiamo avuto l’occasione di incontrare tantissimi adulti per parlare anche con loro di prevenzione».—

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