Non solo bonus mobili per il 2025. Tra le poche soluzioni
fiscali rimaste a partire dal 1° gennaio 2025, la Legge 30 dicembre 2024,
n. 207 (Legge di Bilancio 2025) ha inserito un nuovo contributo
che servirà per l’acquisto di un solo elettrodomestico.
In questo approfondimento proveremo a definire le condizioni
previste per accedere alle due possibilità, ricordando che:
Bonus mobili 2025
Sul bonus mobili, la nuova Legge di Bilancio non ha fatto altro
che prorogare i termini previsti e concedere alle stesse condizioni
del 2024 questa detrazione per tutto il 2025.
Come anticipato, questa “detrazione fiscale” è stata prevista
dal comma 2, art. 16, del D.L. n. 63/2013 per l’acquisto di:
- mobili nuovi come ad per esempio: letti, armadi, cassettiere,
librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone,
credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. È escluso
l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet),
tende e tendaggi, altri complementi di arredo; - elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla
classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le
lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi
e i congelatori, come rilevabile dall’etichetta energetica.
L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di
etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora
previsto l’obbligo. Rientrano nei grandi elettrodomestici, per
esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e
asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe
elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche,
apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici,
ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Nel 2025 l’importo di questo bonus è pari al 50% delle spese
sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, calcolato
su un ammontare massimo delle spese sostenute pari a 5.000 euro. La
detrazione massima è, quindi pari a 2.500 euro, da ripartire in 10
quote annuali di pari importo. Cosa significa? Ipotizzando il
massimo della detrazione, ogni anno per 10 anni il contribuente
avrà a disposizione 250 euro per ridurre le tasse da pagare.
La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella
dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone
fisiche) e spetta unicamente al contribuente che usufruisce della
detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio
edilizio. Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile
sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per
l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed
elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.
Per avere il bonus mobili è necessario aver realizzato un
intervento che accede al bonus casa di cui all’art. 16, comma 1,
del D.L. n. 63/2013. Questo intervento, inoltre, deve essere
iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello
dell’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.
Nel dettaglio, nel caso di singola unità immobiliare, gli
interventi che hanno possibilità di accedere al bonus casa, e
quindi al bonus mobili, sono:
- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento
conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I
lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per
esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di
pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci
interni) non danno diritto al bonus; - ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi
calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza; - restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia,
riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o
ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18
mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile; - manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni
di edifici residenziali.
Per accedere al bonus mobili è necessario che i pagamenti sia
effettuati con bonifico o carta di debito o credito. Non è
consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri
mezzi di pagamento. Se il pagamento è disposto con bonifico, non è
necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente
predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di
ristrutturazione edilizia. La detrazione è ammessa anche se i beni
sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la
società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le
stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia
della ricevuta del pagamento. In questo caso, l’anno di
sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del pagamento
da parte della finanziaria. Stesse modalità devono essere osservate
per il pagamento delle spese di trasporto e montaggio dei beni.
Da ricordare che occorre conservare la seguente
documentazione:
- ricevuta del bonifico;
- ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di
credito o di debito); - documentazione di addebito sul conto corrente;
- fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità
e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.
Altro aspetto da ricordare riguarda la comunicazione ad Enea
(come per ecobonus e bonus casa) relativa all’acquisto di alcuni
elettrodomestici (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura
elettrici, lavasciuga, lavatrici). La mancata o tardiva
trasmissione non implica, tuttavia, la perdita del diritto alle
detrazioni.
Bonus elettrodomestici 2025
Per quanto riguarda il nuovo bonus elettrodomestici, la nuova
Legge di Bilancio ha stanziato un fondo di 50 milioni di euro per
l’anno 2025. Tale importo costituisce il limite massimo di
spesa.
Ciò significa che il Decreto attuativo (un Decreto del Ministero
delle Imprese e del Made in Italy) dovrà definire criteri, modalità
e termini per l’erogazione di questo contributo che non potrà
essere distribuito a pioggia e che probabilmente sconterà:
- dei criteri di accesso stringenti;
- un click day.
Ciò che si conosce, invece, è l’importo di questo contributo
che, come anticipato, può essere utilizzato per l’acquisto di un
solo elettrodomestico ad elevata efficienza energetica non
inferiore alla nuova classe energetica B, prodotto nel territorio
dell’Unione europea, con contestuale smaltimento
dell’elettrodomestico sostituito.
Si tratta, dunque, di un contributo che potrà essere utilizzato
per la sostituzione di un vecchio elettrodomestico. Il contributo è
del 30% dell’importo dell’elettrodomestico acquistato ma fino ad un
importo massimo di 100 euro.
Ciò significa che, nel caso di acquisto di un elettrodomestico
di costo pari a 500 euro, il contributo non sarà di 150 euro (30%
di 500 euro) ma di 100 euro (che rimane l’importo massimo
concedibile).
Tale importo è incrementato a 200 euro solo se il nucleo
familiare dell’acquirente ha un ISEE inferiore a 25.000 euro.
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