La Cassa del Mezzogiorno e il divario mai colmato tra Nord-Sud Italia – AlessioPorcu.it

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La nostra storia industriale. L’undicesima puntata. L’istituzione del Casmez per ridurre la distanza economico-sociale tra il settentrione ed il meridione. Ma il problema è rimasto vivo malgrado anche i tanti interventi legislativi che si sono succeduti negli anni

Eliminare il divario tra Nord e Sud Italia: è stato questo l’obiettivo che si è posto la classe politica a partire dal secondo Dopoguerra. Proprio per questo motivo è nata la Cassa del Mezzogiorno con misure straordinarie finalizzate proprio a ridurre quel divario economico e sociale esistente.

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Tuttavia il divario tra il Settentrione e il Meridione d’Italia è sempre stato al centro delle discussioni della classe politica che ha cercato di intervenire continuamente per risolvere questa distanza che si era creata. Già prima della Cassa del Mezzogiorno è possibile individuare iniziative simili: era il 27 giugno 1903 e l’allora presidente del Consiglio del Regno d’Italia Giuseppe Zanardelli presentò la prima legge speciale in materia di economia a favore del sud dell’Italia; una nazione unita appena 42 anni prima e che già presentava un forte divario economico e di sviluppo. 

Legge speciale per la Basilicata

Giuseppe Zanardelli

La legge che fu emanata in quell’occasione era stata creata per la Basilicata con l’obiettivo di incoraggiare la modernizzazione  del comparto agricolo dell’epoca attraverso speciali agevolazioni. L’obiettivo, secondo il presidente Zanardelli, era quello di favorire il credito agrario e, al tempo stesso, mettere in atto azioni per poter bonificare boschi e terreni. La legge fu approvata qualche anno dopo da Giovanni Giolitti che entrò in carica dopo la morte di Zanardelli.

È interessante vedere come, proprio nel dibattito che si sviluppò in quegli anni, Giustino Fortunato, politico e storico italiano fra i più importanti rappresentanti del meridionalismo, intervenendo sulla vicenda evidenziò che il “problema del Mezzogiorno è, e sarà per lunga ora, il problema capitale, il problema fondamentale di tutta quanta la politica dello Stato italiano”.

L’istituzione della Cassa e le norme ad hoc

Il vero cambiamento però ci fu dopo gli anni Cinquanta, a seguito dell’istituzione della Cassa del Mezzogiorno. Da quel momento il legislatore è intervenuto più volte con norme create ad hoc per aiutare il sud del Paese. Molti gli interventi messi in atto per modificare e ampliare il raggio d’azione nelle aree del sud Italia.

Dopo il 1950, anno di costituzione della Cassa del Mezzogiorno, si registrano diversi dispositivi normativi per il meridione.

Le norme possono essere suddivise in due filoni, il primo riguarda gli interventi di rifinanziamento, proroga della durata e campo d’azione legato direttamente all’attività della Cassa del Mezzogiorno. Una serie di interventi che consentiranno nel corso dei decenni successivi al 1950 di poter dare ulteriori risposte al territorio attraverso un lasso di tempo maggiore per programmare i progetti.

Il secondo filone può essere definito come “ulteriori interventi”, vale a dire le leggi che dispongono nuove agevolazioni per il Sud Italia. Attività, quest’ultima, che si è registrata più in epoca recente, dopo la soppressione della Cassa del Mezzogiorno.

Tutti i provvedimenti

Tra le misure normative che sono diretta conseguenza dell’istituzione della Cassa del Mezzogiorno è possibile annoverare:

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Legge n. 949/1952 che porta la durata della Cassa a dodici anni e il fondo di dotazione viene aumentato arrivando a quota 1.280 miliardi di lire. Inoltre si stabiliscono anche le ripartizioni di questo fondo suddivise tra bonifiche e sistemazioni montane (37,3%), riforma fondiaria (21,9%), viabilità e ferrovie (14,9%), acquedotti e fognature (13,8%), miglioramento fondiario (10,2%) e turismo (1,9%);

Legge n. 298/1953 con cui la Cassa entra nel capitale della fondazione Isveimer (Istituto per lo Sviluppo Economico dell’Italia Meridionale) dando vita a tre istituti di credito a medio termine per il Mezzogiorno d’Italia;

La Legge n. 634/1957 che stabilisce che il piano della Cassa del Mezzogiorno diventa quindicinale e viene prorogato fino al 1965 con un innalzamento della dote finanziaria che arriva a 2.069 miliardi di lire. Inoltre si stabilisce il vincolo per le imprese a partecipazione statale nel riservare al Sud il 60% dei nuovi impianti e minimo il 40% degli investimenti totali;

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Legge n. 717/1965 che proroga ulteriormente la durata della Cassa del Mezzogiorno di ulteriori quindici anni, fino al 1980. Tuttavia l’attività dell’Ente viene rifinanziato solo per altri quattro anni, fino al 1969. Con questa norma viene anche istituito il Comitato dei ministri per il Sud;

Legge n. 853/1971 con cui l’intervento straordinario viene finanziato per un nuovo quinquennio dal 1971 al 1975. Inoltre la competenza dei Consorzi Asi passa alla Regione, mentre alla Cassa viene attribuito il compito di coordinamento delle opere da completare;

La Legge n. 183/1976 stabilisce che per il quinquennio dal 1976 al 1980 un Comitato delle Regioni affiancherà la Cassa. Contestualmente si stanzia un fondo pari a 2.000 miliardi di lire;

Legge n. 651/1983 con cui vengono introdotti i programmi triennali che devono essere elaborati dalla Cassa in accordo con il ministro delegato e le regioni;

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Decreto del Presidente della Repubblica del 06 agosto 1984 con cui viene soppressa e posta in liquidazione la Cassa del Mezzogiorno.

Un testo unico per riordinare la materia

Nel corso del periodo di attività della Cassa sono stati emanati diversi provvedimenti, due dei quali in particolare emanati tutti negli anni Settanta, che cercano di dare un ulteriore, forte, impulso all’economia nazionale e, in particolare, a quella del Meridione. Con il Decreto del Presidente della Repubblica del 1976 venne istituito un fondo nazionale per il credito agevolato che dava la possibilità ai soggetti beneficiari di avere speciali sovvenzioni per la costruzione di nuovi stabilimenti industriali. Una forma di aiuto che viene rimarcata l’anno successivo, nel 1977, con la Legge n. 675 che finanzia investimento per la riconversione dell’industria su tutto il territorio italiano.

Dall’istituzione della Cassa del Mezzogiorno sono stati molti i provvedimenti assunti, tante le disposizioni che sono state approvate. A causa di questa moltitudine di interventi si era creata quella che comunemente può essere definitiva una giungla legislativa fatta di rimandi, proroghe, nuovi finanziamenti. Per questo motivo, nel 1978, si decise di intervenire con un Decreto del Presidente della Repubblica che consentì, per la prima volta, di mettere ordine e creare un Testo Unico su tutta la legislazione esistente.

Le puntate precedenti

1^ Puntata. La visione industriale che ci è mancata: fin dall’Unità d’Italia

2^ Puntata. La lungimiranza perduta che fece nascere la Cassa del Mezzogiorno

3^ Puntata. Il battesimo ufficiale della Cassa del Mezzogiorno ed i 4 anni di Rocco

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4^ Puntata. Le cinque fasi ed il primo decennio della Casmez: decennio insufficiente

5^ Puntata. Le prime boccate di ossigeno per il Meridione: l’era di Pescatore

6^ Puntata. La magia nel Frusinate: da territorio agricolo a spot industriale virtuoso

7^ Puntata. 1957, l’anno del cambiamento reale: quando arrivano i Consorzi industriali

8^ Puntata. I “Segni” dell’industrializzazione: con la nascita del Consorzio Asi di Frosinone

9^ Puntata. Dal Casmez alla Regioni: l’importanza strategica dei Consorzi industriali

10^ Puntata. Il gioco di squadra Casmez-Consorzi decisivo per lo sbarco della Fiat

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