La distorsione infiammativa dei TG sulla manifestazione contro il primo ministro Robert Fico in Slovacchia (A.T.)

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Il 3 gennaio 2025, un’inquietante notizia ha preso piede sui canali italiani, in particolare su TG1 e RaiNews, riguardo a una manifestazione di protesta contro il primo ministro slovacco Robert Fico. Secondo quanto riportato da RaiNews e TG1 migliaia di persone si sarebbero radunate davanti all’ufficio governativo di Bratislava, protestando contro le politiche di Fico, accusato di mettere a rischio la sovranità della Slovacchia e la sua alleanza con l’Unione Europea a causa della sua visita a Mosca e dell’incontro con il presidente russo Vladimir Putin.

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Una ricerca più approfondita presso i media slovacchi rivela una realtà ben diversa da quella dipinta dai media italiani. I media slovacchi riferiscono che la manifestazione ha visto la partecipazione di circa 4.000 persone, ma la maggior parte di esse era composta da immigrati ucraini e non da cittadini slovacchi. Questo elemento cruciale è stato omesso nelle ricostruzioni trasmesse da RaiNews e TG1, creando l’impressione che la protesta fosse un ampio movimento popolare slovacco contro il governo di Fico.

In realtà, la manifestazione è stata organizzata dall’associazione civile Zuzana Izsáková, rappresentante dell’associazione ucraina in Slovacchia OZ Mier Ucraina e da Lucia Štasalová, cofondatrice di Peace Ukraine. Štasalová é una nota attivista pro UE che sostiene l’Ucraina dal golpe del 2014 con palesi simpatie al regime di Zelensky e alla fazione neonazista ucraina. É considerata dalla maggioranza dei slovacchi una estremista e lunga mano della propaganda NATO. É profondamente russofoba, contraria alla Pace in Ucraina e predica la vittoria finale contro la Russia fino alla sua distruzione come Paese. La protesta, dunque, non è stata un atto di disapprovazione popolare slovacca contro il suo governo, ma un evento promosso da immigrati ucraini con un preciso orientamento geopolitico.

L’articolo di Hospodárske Noviny, tra i principali quotidiano slovacchi, datato 3 gennaio 2025, fornisce un quadro molto più sobrio e accurato degli eventi. La manifestazione ha avuto luogo per esprimere dissenso contro la politica estera di Fico, in particolare il suo incontro con Putin. Tuttavia, il tema centrale non era tanto la “sovranità slovacca” o la presunta minaccia alla “sovranità nazionale” come riportato da RaiNews, ma piuttosto la preoccupazione per l’orientamento politico di Fico verso la Russia, una posizione che viene vista da queste attiviste come un avvicinamento alla “Russia imperiale”.

È importante sottolineare che le manifestazioni erano principalmente guidate da ucraini, i cui legami con le attiviste pro-Ucraina sono noti e documentati. Questo dettaglio non è stato esplicitato nei resoconti italiani, alimentando così una narrativa che potrebbe indurre il pubblico italiano a credere che una parte significativa della popolazione slovacca stia protestando contro il proprio governo.

A supporto di questa tesi, si può osservare come i media slovacchi abbiano scelto di non dare rilievo alla manifestazione. Ad esclusione di Hospodárske Noviny nessun quotidiano di grande tiratura, come SME, Denník N o Hospodárske Noviny, ha trattato l’evento come un episodio significativo di disappunto popolare. SME, noto per la sua posizione critica nei confronti di Fico e la sua linea editoriale pro-europea, non ha dedicato alcuno spazio alla manifestazione, ritenendo che fosse troppo marginale e priva di supporto popolare. Allo stesso modo, Denník N, quotidiano di orientamento liberale e critico verso Fico, non ha trattato l’evento per le stesse considerazioni fatte dal SME, concentrandosi su altre problematiche politiche in Slovacchia.

Dei canali televisivi e online solo il noviny.sk, un portale di notizie online associato a TV JOJ, ha dato ampio risalto alla protesta, ma con una narrazione che, pur mettendo in evidenza l’incontro di Fico con Putin, ha scelto di enfatizzare il rischio di un avvicinamento alla “Russia imperiale”. In questo caso, si riscontra una forte somiglianza con il racconto di RaiNews, che ha trasmesso la notizia in un contesto molto più ampio, incentrato sul pericolo di una “minaccia alla sovranità” slovacca. Minaccia nemmeno accennata da noviny.sk. Questo tipo di manipolazione mediatica serve a spostare l’attenzione dal cuore del problema — la guerra in Ucraina e la politica di Pace del premier Fico — verso una narrativa più ampia sulla posizione geopolitica della Slovacchia in Europa. Tale approccio non solo è inaccurato, ma rischia di alterare la percezione del pubblico, creando una realtà distorta degli eventi.

La vera natura della manifestazione è stata volutamente distorta da RaiNews e TG1 per sostenere una posizione politica atlantista. La manifestazione, pur essendo un evento limitato e con un chiaro orientamento pro-Ucraina, è stata presentata da RaiNews e TG1 come un segnale di opposizione popolare slovacca al governo di Fico, accusato di tradire i “veri alleati” europei. Tuttavia, questo “tradimento” non è mai stato menzionato dai media slovacchi riguardante la manifestazione, snobbata dai principali quotidiani di opposizione contro il governo Fico.

Questa manipolazione mediatica ha conseguenze pericolose sulla credibilità del giornalismo. Presentare eventi in modo distorto contribuisce non solo alla polarizzazione politica e sociale, ma indebolisce la fiducia che il pubblico ripone nei media. Le manipolazioni come queste alimentano la disinformazione, specialmente in un contesto geopolitico delicato come quello legato al conflitto in Ucraina. Inoltre, l’adozione di queste pratiche da parte di media pubblici come RaiNews e TG1 solleva serie preoccupazioni sul rispetto dei principi fondamentali del giornalismo, tra cui oggettività, trasparenza e veridicità.

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In conclusione, è fondamentale che il pubblico riconosca la differenza tra le notizie accuratamente riportate e quelle manipolate per adattarsi a una specifica agenda politica. La distorsione della realtà, come quella evidente nei resoconti di RaiNews e TG1, rischia di compromettere non solo l’integrità del giornalismo, ma anche la capacità della società di prendere decisioni informate e di costruire un dialogo basato su fatti concreti e non su falsità. La verità, come sempre, è un bene prezioso che deve essere tutelato contro le distorsioni della realtà. Questi media sembrano inesorabilmente orientati verso l’odio e la Guerra mentre il popolo italiano vuole la Pace in Ucraina perché ha a cuore la vita dei giovani ucraini che stanno morendo a decine di migliaia.

Aurelio Tarquini



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