«Nessun accordo con Space X». Musk però si dice pronto

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Meloni e Musk a settembre 2024 – Ansa

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Non si spegne la polemica scoppiata sull’ipotesi di un possibile contratto di cinque anni tra Italia e SpaceX – l’azienda di Elon Musk – per la fornitura al nostro governo di servizi di telecomunicazione attraverso i satelliti Starlink. Secondo le indiscrezioni pubblicate da Bloomberg si tratterebbe di un’operazione del valore di 1,5 miliardi di euro. E questo scatena sull’asse esecutivo-opposizioni una bufera che tira in ballo anche la sicurezza nazionale. Il progetto prevederebbe un sistema criptato di massimo livello per le reti telefoniche e i servizi internet del governo italiano, le comunicazioni militari e i servizi satellitari per le emergenze. Per l’agenzia di stampa statunitense, inoltre, il piano avrebbe subito un’accelerazione dopo l’ultimo incontro tra la premier Giorgia Meloni e Donald Trump a Mar-a-Lago. Dal governo italiano arriva una secca smentita.

«La presidenza del Consiglio smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink», ha replicato palazzo Chigi. Le interlocuzioni con SpaceX, prosegue la nota, rientrerebbero nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società del settore e la stessa presidenza del Consiglio «smentisce ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola, la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l’incontro con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump».

La risposta non soddisfa però le opposizioni che chiedono al governo maggiore chiarezza. «Crediamo che la smentita sia assolutamente insufficiente e ribadiamo la richiesta di un chiarimento da parte del governo in Parlamento», hanno commentato i presidenti dei gruppi parlamentari del Pd Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti. «Se 1,5 miliardi di soldi degli italiani per portare i satelliti del miliardario americano nel nostro Paese è il prezzo che dobbiamo pagare per la sua amicizia (di Meloni con Musk, ndr) noi non ci stiamo, l’Italia non si svende», specifica la segretaria del Pd Elly Schlein.

L’ipotesi che la sicurezza nazionale dipenda dall’azienda di Musk è inquietante anche per Nicola Fratoianni di Avs: «Affidare la sicurezza militare del nostro Paese a un’azienda privata di uno degli uomini più potenti e ricchi del mondo può essere un clamoroso errore». Questo affidamento a Musk – prosegue Fratoianni – sarebbe inoltre il definitivo salto nella privatizzazione dell’Italia, in materia di infrastrutture di reti e di comunicazione dopo la vendita della rete Telecom al fondo americano Kkr. Dal M5s, Giuseppe Conte, chiede invece se «i “patrioti” al governo stanno mettendo la nostra sicurezza nazionale nelle mani di Musk», ribadendo la necessità di maggiore trasparenza sulla vicenda. Sulla stessa linea il leader di Azione, Carlo Calenda, che definisce «estremamente pericoloso siglare contratti con Starlink mettendo pezzi della nostra sicurezza in mano ad un pazzo sempre più fuori controllo, che si intromette puntualmente e violentemente nelle questioni europee di politica interna».

Di tutt’altra opinione è invece il vicepremier alla guida della Lega, Matteo Salvini, per il quale «Musk è un protagonista dell’innovazione a livello mondiale». Secondo Salvini, dunque, un eventuale accordo con lui per garantire connessione e modernità in tutta Italia non sarebbe un pericolo, ma un’opportunità: «Confido che il governo acceleri in questa direzione, perché offrire servizi migliori ai cittadini è un dovere».

Lo stesso proprietario di Starlink non ha smentito l’accordo e ha invece buttato benzina sul fuoco con un post sul suo social X. «Pronti a fornire all’Italia la connettività più sicura e avanzata!», scrive in risposta alle rassicurazioni sulla sicurezza e le garanzie di sovranità del suo sistema di telecomunicazioni, pubblicate sul social dal suo referente in Italia, Andrea Stroppa. Il portavoce nelle ore precedenti aveva accolto positivamente l’articolo di Bloomberg, commentando: «Finalmente i media raccontano che Starlink è la tecnologia migliore e più sicura al mondo. Risparmi per l’Italia di oltre 8 miliardi di euro e fornitura del servizio in pochi mesi, rispetto agli 8-10 anni dei concorrenti che ancora non hanno il servizio». Secondo l’agenzia statunitense, infatti, l’Italia in passato avrebbe preso in considerazione alternative, come la stipula di un accordo con Iris, la società satellitare europea, o la realizzazione di una propria costellazione satellitare. Secondo gli esperti entrambe le soluzioni sarebbero però venute a costare oltre 10 miliardi di euro.

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