no al sorteggio dei membri laici

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


No al sorteggio per i membri laici del Consiglio superiore della magistratura. Questo prevede un emendamento di Forza Italia depositato al ddl costituzionale per la separazione delle carriere che domani torna nell’Aula della Camera a partire dalle 12.

Il partito di Antonio Tajani vuole infatti lasciare l’elezione dei laici così com’è ora, cioè da parte del Parlamento in seduta comune. Il sorteggio resterebbe, invece, per i soli componenti togati. Il testo della riforma licenziato invece dalla Commissione Affari costituzionali, che ricalca quello voluto dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, prevede per i laici una sorta di sorteggio temperato: una rosa scelta da deputati e senatori dalla quale pescare a sorte.

L’emendamento, a prima firma del capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia alla Camera, Tommaso Calderone, recita in particolare: «Gli altri componenti per un terzo sono eletti dal Parlamento in seduta comune tra professori ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati dopo quindici anni di esercizio e, per due terzi, sono estratti a sorte, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e i magistrati requirenti, nel numero e secondo le procedure previste dalla legge. Ciascun Consiglio elegge il proprio vicepresidente fra i componenti designati dal Parlamento. I componenti elettivi e quelli designati mediante sorteggio durano in carica quattro anni e, rispettivamente, non sono immediatamente rieleggibili e non possono partecipare alla procedura di sorteggio successiva». Stessa prospettiva anche per l’Alta Corte disciplinare.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Dell’emendamento si è discusso in una riunione che si è tenuta in mattina tra il vice ministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri, il capogruppo alla Camera Paolo Barelli, il capogruppo di Forza Italia in 2a al a Palazzo Madama, Pierantonio Zanettin. Fonti del partito di Tajani spiegano così l’origine di questo emendamento: «Nei due Consigli superiori della magistratura (la riforma prevede lo sdoppiamento dell’attuale Csm in due Consigli diversi, uno per i giudicanti, l’altro per i requirenti, ndr) si è mantenuta la presenza di un terzo di membri laici e due terzi di magistrati. Per far fronte a questa superiorità e differenziazione perché non prevedere un sistema di selezione differente?».

Poi una considerazione di carattere più generale: «Hanno già tagliato il numero di parlamentari, perché dovrebbero privarci anche della possibilità di scegliere i componenti laici del Csm?». Secondo altre indiscrezioni la logica sottesa alla scelta di FI sarebbe quella di evitare un “precedente pericoloso” ossia «prevedere che un organo elettivo e politico come il Parlamento si trovi a dover sorteggiare membri di importanti organismi. La premessa è: noi parlamentari siamo eletti, i magistrati no».

Il tema è delicato: in una riunione di fine ottobre tra il Guardasigilli e la maggioranza, Nordio aveva invitato i partiti a presentare emendamenti condivisi tra tutti gli azionisti di Governo. Tuttavia, da quanto appreso, non sarebbe questo il caso. Infatti fonti autorevoli della Lega si sono dette assolutamente contrarie alla previsione degli azzurri. Al partito di Salvini va bene il testo così come licenziato a dicembre. A conferma di ciò la circostanza per cui il Carroccio non ha presentato proposte emendative. Invece Fratelli d’Italia starebbe facendo ancora valutazioni interne per capire il da farsi. E questo sarebbe in linea col fatto che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che segue il dossier giustizia per la premier, quando gli è stato comunicato l’oggetto dell’emendamento non avrebbe posto veti o ostacoli di nessun tipo.

Non si tratta di un via libera da parte di Palazzo Chigi, semplicemente non lo si considera inopportuno e si lascia la libertà di discuterne nelle sedi parlamentari. Questo slancio in avanti di Forza Italia potrebbe essere letto sotto diversi punti di vista. Primo: una provocazione per risollevare il livello della polemica dopo la pausa delle feste natalizie, che si erano chiuse con un intiepidimento sulla necessità della riforma come conseguenza del proscioglimento di Matteo Renzi e l’assoluzione di Matteo Salvini.

«Se i giudici non si appiattiscono sulla tesi accusatoria, non c’è bisogno di separarli»: questa la tesi diffusa dalle opposizioni e dalla toghe a ridosso delle decisioni. La seconda, più accreditata: gli azzurri vogliono intestarsi a pieno titolo la riforma, anche a costo di spaccare la maggioranza. Partita come riforma Cenerentola, ora è diventata la madre di tutte le riforme, quella che avanza più spedita rispetto alle altre due – autonomia differenziata e premierato – ormai rallentate. Certamente si è consapevoli che si tratta di una proposta che inasprisce ancora di più i rapporti con la magistratura, già contrariata dalla proposta del sorteggio perché svilirebbe l’autorevolezza dell’organo di rilevanza costituzionale.

Tanto è vero che il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia così commenta al Dubbio: «Questo emendamento di Forza Italia aggrava ancora di più la situazione già prevista dal ddl costituzionale. All’interno del governo autonomo della magistratura ci deve essere omogeneità. Così la politica non sorteggiata governerà il Consiglio anche se i membri laici saranno in minoranza dal punto di vista numerico».

Comunque sono circa 170 gli emendamenti presentati dalle opposizioni al ddl costituzionale. In particolare ne sono stati presentati una settantina dal Partito democratico, 56 dal M5S, 36 da Avs e 7 da Iv. Nessun emendamento da Più Europa, né da Azione. Da segnalare che Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs in commissione Affari costituzionali della Camera, si è detto d’accordo con FI: «La parità di genere va garantita nella composizione del Csm: un nostro emendamento va esattamente in questa direzione, ora apprendiamo che anche Forza Italia chiede la nomina in parlamento dei componenti laici, rinunciando al sorteggio. Finalmente».



Source link

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link