Nel cuore dei Campi Flegrei, terra di vulcani e miti antichi, c’è un isolotto che sta facendo parlare di sé. Punta Pennata, a Bacoli, è uno dei frammenti rimasti dell’antico cratere del Porto di Miseno ed è ufficialmente in vendita. Una notizia che non passa inosservata, soprattutto per l’eccezionalità del luogo: acquistare un’isola non è cosa di tutti i giorni, tanto meno quando si tratta di un pezzo di territorio carico di storia e suggestione.
L’isola, separata dalla costa flegrea da una mareggiata nel 1966, conserva un fascino selvaggio e antico. Al centro della vegetazione mediterranea che la ricopre si trova una villa da ristrutturare, di circa 200 metri quadrati, con dépendance e una discesa privata al mare. La vendita della proprietà, gestita da Sotheby’s International Realty Italia, è riservata a pochi: il prezzo è trattato su richiesta e non mancano le incognite legate agli obblighi demaniali e alla possibilità di prelazione da parte dello Stato.
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Il comune
Sul caso della vendita di Punta Pennata interviene e invita alla prudenza, il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, che annuncia l’interesse del Comune ad acquisire l’isolotto per trasformarlo in una riserva naturale accessibile ai cittadini. «Come Comune – chiarisce il sindaco – siamo molto interessati all’acquisto di Punta Pennata perché rappresenta un pezzo importante della nostra città. Non solo per il suo valore paesaggistico, ma anche storico: lì sorgeva un cimitero, parte del quale è stato trasferito nel nostro camposanto comunale. Inoltre, Punta Pennata è uno dei luoghi più belli e suggestivi di Bacoli, un simbolo del nostro territorio che vogliamo preservare e valorizzare».
Della Ragione sottolinea che, dopo anni di difficoltà finanziarie e il superamento del dissesto economico, il Comune è nelle condizioni di avviare procedure di acquisto di beni di interesse pubblico. «L’intento è chiaro: fare dell’isola una riserva naturale fruibile dai cittadini e da chiunque ami il nostro territorio, con il dovuto rispetto per l’ambiente. Ci ispiriamo ad altre esperienze virtuose, come quelle dell’isola di Vivara. Vogliamo che Punta Pennata resti un luogo incontaminato, un faro per la tutela dell’ecosistema e del paesaggio flegreo».
Il sindaco fa sapere che l’amministrazione avvierà a breve contatti con i proprietari e con le strutture incaricate della vendita. «Ci impegneremo – dice Della Ragione – a riportare Punta Pennata nelle mani della comunità bacolese. Questo è un atto dovuto: restituire ai cittadini un pezzo di storia, di natura e di paesaggio unico, affinché possa essere vissuto come patrimonio collettivo». L’obiettivo del Comune di Bacoli, dunque, è preciso: impedire che Punta Pennata diventi un bene esclusivo riservato a pochi.
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Il cratere
Ma cosa rende Punta Pennata così speciale? L’isola è una delle tre sezioni superstiti del cratere vulcanico che diede vita al Porto di Miseno, un tempo base della flotta romana. Le sue coste si affacciano su uno dei punti più suggestivi del Golfo di Pozzuoli, tra il promontorio del Monte di Procida e la spiaggia dello Schiacchetiello. Il panorama che si gode da qui abbraccia secoli di storia: sotto le acque si trovano resti sommersi di ville romane, mentre sulla terraferma sono visibili testimonianze archeologiche di enorme importanza. A poca distanza sorgono il Sacello degli Augustali e il teatro romano di Miseno. L’acquirente di Punta Pennata non entrerà in possesso di un’isola qualunque, ma di un vero e proprio patrimonio naturale e culturale.
L’isola non è interamente privata: alcune porzioni, infatti, restano sotto la gestione del Demanio marittimo. Tuttavia, la parte disponibile alla vendita comprende la villa, le aree verdi circostanti e l’accesso al mare. Punta Pennata è un simbolo dei Campi Flegrei. Chi avrà la fortuna e le risorse di acquistarla, si troverà tra le mani un luogo unico al mondo che custodisce, nel silenzio delle sue rocce, il racconto di secoli di vita.
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