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Stellantis, Toyota, Ford, Subaru e Mazda hanno deciso di unirsi a Tesla in un «pool» di condivisione delle emissioni di Co2 per evitare multe che potrebbero ammontare a miliardi di euro. A scriverlo è Automotive News Europe spiegando che questa decisione è stata confermata da documenti pubblicati dalla Commissione Europea.
Il pericolo multe per le case auto
Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2 stabiliti dall’Unione Europea per il 2025 prevedono un taglio del 15% rispetto ai livelli del 2021. Per raggiungere questi traguardi, gli esperti stimano che almeno il 20% delle vendite delle case automobilistiche debbano essere costituite da veicoli completamente elettrici (Ev). Tuttavia, il mercato europeo degli Ev è stagnante, con una quota del 14% nel 2023.
Quanti miliardi pesa il rischio multe
Se i produttori non rispettano i limiti, la multa prevista è di 95 euro per ogni grammo di Co2 oltre il limite per veicolo venduto. Secondo l’associazione di settore Acea, le multe totali potrebbero superare i 15 miliardi di euro, anche se l’organizzazione Transport & Environment ha recentemente stimato che la cifra effettiva potrebbe essere inferiore a 1 miliardo di euro.
Tesla leader del «pool». C’è Stellantis
Tesla, che gestirà il «pool», ha già presentato una dichiarazione d’intenti alla Commissione Europea. Questo sistema consente ai produttori di condividere le emissioni di Co2 tra loro, permettendo a chi supera gli obiettivi di compensare con chi li rispetta. Di fatto significa che i produttori che non riusciranno a vendere abbastanza auto elettriche compreranno crediti sulle emissioni dalla casa di Elon Musk. Un portavoce di Stellantis ha dichiarato ad Autonews che la partecipazione al «pool» di Tesla «aiuterà l’azienda a raggiungere gli obiettivi europei del 2025, ottimizzando le risorse». Secondo le cifre Acea riportate da Automotive News Europe, i produttori che partecipano al «pool» rappresentano quasi il 30% delle vendite di auto in Europa nei primi 11 mesi del 2023.
Tutte le 15 case partecipanti
Scorrendo l’elenco delle aderenti al «pool» i nomi presenti nel documento pubblicato dalla Commissione Ue sono una quindicina. C’è Toyota Motor Europe, presente insieme a Toyota Motor Corporation e Toyota Gazoo Racing Europe. È presente Ford Werke insieme a Ford Motor Company e ci sono anche Mazda Motor Europe e Subaru Europe. Poi c’è Stellantis che figura con otto diverse entità: ci sono Stellantis Auto sas, Automobiles Peugeot sa, Automobiles Citroen sas, Stellantis Europe spa, Fca Us llc (rappresentata da Stellantis Europe), Alfa Romeo spa, Opel Automobile e Leapmotor Automobile Co ltd. La casa cinese dei veicoli elettrici di cui Stellantis è partner e socia è però sorprendentemente rappresentata da una srl italiana: GreenKar Innovation srl.
Il precedente del 2021 sulle emissioni
Non è la prima volta che i produttori automobilistici si affidano a questi «pool» per rispettare i limiti di emissioni. Durante il precedente abbassamento degli obiettivi nel 2020-2021, alcune aziende come Volkswagen, Suzuki e Jaguar Land Rover hanno comunque mancato i loro target, pagando multe complessive di oltre 500 milioni di euro.
Anche Vw e Renault nel pool con Tesla?
Per il 2025, il pool gestito da Tesla è il primo ufficialmente annunciato. Secondo il documento pubblicato, il «pool» resterà aperto a nuovi partecipanti fino al 5 febbraio. Volkswagen e Renault hanno già manifestato la possibilità di unirsi a un «pool» per raggiungere i propri obiettivi. Per evitare sanzioni, un quarto delle vendite europee di Vw nel 2024 dovrà essere costituito da auto completamente elettriche.
La complicata transizione all’elettrico
Molti produttori, tra cui Stellantis, hanno annunciato riduzioni nella produzione di veicoli a combustione interna per incentivare le vendite di veicoli elettrici. Gli esperti sottolineano che la vendita di un veicolo completamente elettrico ha lo stesso impatto, in termini di riduzione delle emissioni, di tre o quattro veicoli alimentati a benzina o diesel. Tuttavia, l’industria rimane sotto pressione per accelerare il passaggio all’elettrico e raggiungere i nuovi standard europei. (riproduzione riservata)
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