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Migliorare il trattamento delle leucemie acute, linfoidi e mieloidi attraverso un approccio che punta sulla medicina personalizzata. Questo l’obiettivo del progetto 3D-Leuko-TAD (Topologically Associating Domain boundary disruption and 3D genome alterations as targets in acute leukemia therapies) coordinato da Anna Ferrari, ricercatrice della Translational Hematology Unit Laboratorio di Bioscienze di Irst “Dino Amadori” Irccs. Lo studio è risultato vincitore di un bando EP PerMed 2024 (European Partnership for Personalised Medicine), supportato dall’Unione Europea e dal programma Horizon Europe e sarà finanziato per tre anni per un totale di 400.000 euro.

Sono 7 i centri europei coinvolti in 3D-Leuko-TAD, per uno studio che punta a comprendere meglio come le alterazioni nelle strutture tridimensionali (3D) del genoma umano possano influenzare la malattia e come i pazienti possano ricevere terapie su misura per migliorarne la cura. “Le leucemie acute – spiega Anna Ferrari – sono malattie gravi e spesso difficili da curare, soprattutto nei casi di recidiva. Il progetto si concentrerà su un’analisi approfondita delle interazioni tra i geni e le loro strutture tridimensionali, per capire come certi oncogeni, tra cui FLT3, vengano attivati in modo anomalo“.

Grazie al supporto di tecnologie all’avanguardia, saranno caratterizzati per analizzare il loro profilo genetico pazienti sia adulti sia pediatrici e verranno identificati dei biomarcatori che potranno aiutare a prevedere la loro risposta alle terapie. “In particolare – prosegue la dottoressa Ferrari – sarà analizzata l’efficacia di farmaci specifici, come gli inibitori di FLT3, per puntare ad offrire trattamenti sempre migliori alle persone con leucemia acuta. Collaboreremo con associazioni di pazienti per garantire che le nostre scoperte siano comunicate al meglio alle persone malate oltre ad esser utilizzate nella pratica clinica“.

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La realizzazione del progetto è possibile grazie ad un team multidisciplinare di professionisti IRST che coinvolge, oltre alla Translational Hematology Unit (insieme alla dottoressa Ferrari, i colleghi Federico Lo Schiavo, Chiara Salvesi e la responsabile della Unit, Giorgia Simonetti), l’Unità di Biostatistica e Sperimentazioni Cliniche (con la biostatistica Irene Azzali e il bioinformatico Eugenio Fonzi), la Struttura di Ematologia e trapianti (Irene Zaccheo e, il responsabile dell’equipe, Gerardo Musuraca) e Ufficio Ricerca (Antonella Nicolò e Paolo Mariotti).

Lo studio è svolto in collaborazione con Giovanni Cazzaniga della Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori di Monza, per gli studi genomici e funzionali in ambito pediatrico; di Jordi Ribera Fundacio Institut de recerca contra la leucèmia Josep Carreras, Barcellona, Spagna per la caratterizzazione genomica e clinica dei pazienti adulti; di Anna Poetsch Technical University Dresden, Dresda Germania per l’integrazione di dati omici, 3D e i modelli di machine learning; di Claudia Gebhard Leibniz Institute for Immunotherapy; Regensburg, Germania per gli studi di genomica 3D e di modelli preclinici; di Domas Vaitiekus Lithuanian University of Health Sciences Hospital Kauno Klinikos, Kaunas, Lituania per trasferire ed integrare i risultati del progetto nella clinica delle leucemie acute; di Carina Dantas CEO di SHINE 2Europe Lda Cimbra, Portugal per promuovere i risultati ai i cittadini, pazienti ed investitori europei.

Questo progetto – riprende la dottoressa Ferrari – affronta una lacuna significativa nella comprensione delle leucemie acute e mira a creare un percorso di cura più personalizzato. L’obiettivo è migliorare i risultati per i pazienti, aumentando i tassi di successo dei trattamenti e, in definitiva, la loro qualità di vita. Con un team multidisciplinare di esperti, siamo fiduciosi che i risultati di questo lavoro possano avere un importante impatto nella lotta contro le leucemie acute“.

L’affermarsi di Irst Dino Amadori Irccs quale coordinatore di progetti che vedono impegnati prestigiosi consorzi internazionali, dimostra la crescente leadership scientifica e clinica del nostro istituto a livello globale. Questo riconoscimento conferma il ruolo centrale dell’Irst nel guidare innovazioni che possano migliorare concretamente la qualità di vita dei pazienti e la precisione delle cure, posizionandoci come punto di riferimento nella comunità oncologica internazionale.” aggiunge Nicola Normanno direttore scientifico.

Il nostro Istituto mette un altro importante tassello nel panorama della ricerca traslazionale, nella quale, anche grazie a questo riconoscimento europeo, testimonia ancora una volta di essere una eccellenza nazionale e non solo” commenta il direttore generale Lorenzo Maffioli. “La dottoressa Ferrari e il team multidisciplinare che coordina questo progetto sono testimonianza del valore e del talento dei professionisti che quotidianamente lavorano in Irst per garantire una ricerca di sempre più elevata qualità, che punti in maniera costante alla personalizzazione e al miglioramento dell’efficacia delle cure per i nostri pazienti“.



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