tra percorsi non lineari e segnaletica distrutta, c’è chi le usa come parcheggio

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Migliorare la mobilità sostenibile, in una città in cui la strada da molti è ancora concepita come un luogo dedicato quasi esclusivamente alle auto, unendo la rete ciclabile già esistente e aggiungendo nuovi percorsi. Quello delle piste ciclabili è uno degli argomenti più dibattuti a Catania da qualche mese a questa parte. Colpa della ciclopedonale, inaugurata ieri, che unisce il centro storico con il lungomare della Playa (ma non dal lato mare e non é chiaro il motivo) nella parte sud del capoluogo etneo. La nuova infrastruttura non segue un percorso lineare ma imporrà ai ciclisti continui spostamenti da un lato all’altro della strada oltre a diversi attraversamenti. Ci sono poi i problemi legati al cattivo drenaggio dell’acqua – con più punti che già si sono allagati ma per i quali sono stati promessi interventi di miglioramento – e alla resina colorata che è stata applicata su un asfalto che in più punti è danneggiato. I lavori dovevano essere completati entro l’estate ma i tempi si sono dilungati. Il completamento di questa infrastruttura può essere utile per fare il punto sullo stato delle altre piste ciclabili già esistenti in città. Spoiler: la situazione non è per niente buona. In particolare di quelle su corsie riservate ai ciclisti, senza tenere conto quindi di quelle in promiscuo sulle corsie riservate ai mezzi pubblici o quelle nelle zone 30 o nelle aree a traffico limitato.

La pista ciclabile più frequentata è sicuramente quella del lungomare di Ognina, che da piazza Leonardo Sciascia arriva fino a piazza Mancini Battaglia per poi raggiungere l’istituto comprensivo Parini e il confine con il Comune di Aci Castello. Nei mesi scorsi è stata riqualificata – era stata inaugurata nel 2016 durante la sindacatura di Enzo Bianco – e il suo percorso allungato fino a raggiungere i 3,7 chilometri. Alcuni problemi di sicurezza, tuttavia, non sono stati risolti nonostante incidenti, anche gravi, e segnalazioni. Il riferimento è al pericoloso attraversamento di via Marittima, ossia l’arteria che conduce al porticciolo di Ognina e che immette su viale Artale Alagona. Lo slargo, alla fine della salitella, continua a essere utilizzato come un parcheggio. E così le auto in sosta, limitando la visuale per gli automobilisti, contribuiscono a causare numerosi incidenti sia per chi percorre la ciclabile ma anche con i podisti che, attraversano la strada, intendono continuare in direzione di piazza Mancini Battaglia. Altro punto particolarmente pericoloso è quello, in salita, che da piazza Mancini Battaglia conduce all’angolo con via De Cristoforo, sopra la baia di Ognina. La ringhiera di protezione è rimasta danneggiata dopo un incidente stradale che ha coinvolto una macchina. Non è la prima volta che succede che le auto provenienti dal viale Ulisse finiscano sopra la ciclabile e solo la casualità ha voluto che nessun ciclista o pedone sia stato investito. L’11 settembre 2024 una macchina ha addirittura sfondato la ringhiera finendo nella spiaggia sottostante. Già diversi i segnali distrutti, vandalizzati o trasformati in pattumiere.

Altra percorso ciclabile etneo è quello che dalla stazione centrale conduce in piazza Giovanni Falcone, via Giovanni di Prima, piazza Turi Ferro e, nell’ultima parte, fino a piazza Stesicoro. La ciclabile, in particolare durante il fine settimana, è utilizzata come parcheggio e lungo il tracciato non mancano le discariche abusive di spazzatura. I segnali sono quasi del tutto inesistenti e gli attraversamenti, in particolare quello di via monsignor Ventimiglia, sono utilizzati come parcheggi auto. La lunghezza complessiva di questo tracciato è di 1,4 chilometri.

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Ancora da ultimare, invece, è la ciclabile che dalla stazione della metropolitana Cibali collegherà via Bergamo con via Santa Sofia. Lunga 500 metri, e con un cambio di direzione da destra a sinistra su via Varese. Un capitolo a parte merita la pista ciclabile realizzata nel quartiere Librino, prima infrastruttura di questo genere all’interno della zona periferica nella parte sud di Catania. Un tratto, che ha fatto molto discutere, che è costato due milioni di euro provenienti da fondi europei Pon-Metro ed è lungo appena un chilometro, utile per collegare viale Grimaldi e la scuola Vitaliano Brancati, passando dietro il campo San Teodoro. Questo pezzo è stato il primo reso fruibile dal 2020 e necessita – ma la situazione era uguale già pochi mesi dopo il taglio del nastro – di urgenti interventi di manutenzione. Negli ultimi anni si sono susseguiti gli atti di vandalismo e i gesti di inciviltà. Nel complesso la ciclabile a Librino è la più lunga della città e raggiunge quasi 8 chilometri.





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