Un bizzarro countdown social ha fatto infuriare più di qualche tifoso della Lazio. Questa mattina Mizuno, Official Technical Partner del club biancoceleste, ha rilasciato sulle piattaforme Facebook, Instagram e “X” un video emozionale per lanciare la collezione dedicata all’ormai prossimo compleanno della società, che giovedì 9 gennaio spegnerà 125 candeline. Il filmato ritrae un bambino che chiede al padre delucidazioni sul coro che fa da sottofondo alle suggestive immagini della Capitale romana. “È la nostra storia, la nostra memoria che si tramanda di generazione in generazione”. Peccato che l’azienda giapponese abbia scelto un coro che – sulle note della Marsigliese – “apre” da anni le partite della Roma in Curva Sud. Il testo del motivo in questione, adottato dal settore più caldo del tifo giallorosso dal lontano 1977, recita: “Quando l’inno si alzerà, tutto il mondo tremerà! Canteremo fino alla morte, innalzando i nostri color, ché ci vien dal profondo del cuor”, e termina con il boato “Alé, alè, alé Roma alé!”. La svista è clamorosa, al punto che in due ore il video – condiviso dai social network della Lazio – è stato bersagliato di commenti di alcuni tifosi giallorossi, che ironizzavano sulla discutibile scelta, e anche di sostenitori biancocelesti, pronti a tacciare la società di aver superficialmente condiviso un video recante il coro meno indicato da abbinare alla Lazio. “Levate quel coro!”, “Ma siete impazziti?! Veramente avete scelto questo coro?”, “Il coro dei romanisti?” e “Ma non se ne poteva scegliere un altro?” sono i commenti più gettonati. Il video è stato prodotto e pubblicato da Mizuno, benché dall’ufficio stampa della club biancoceleste avessero storto il naso per una scelta quantomeno singolare. Il noto brand di abbigliamento sportivo ha tentato di minimizzare, motivando la decisione con la constatazione che il coro in questione fosse in realtà negli anni ‘80 il cavallo di battaglia di svariate tifoserie, tra cui quella biancoceleste. Viste le plurime reazioni aggressive o disorientate del popolo del web, dopo due ore il video è stato rimosso.
ERRATA CORRIGE
In serata – e precisamente venti minuti dopo le otto – Mizuno e Lazio hanno condiviso un nuovo video della durata di circa 30 secondi, che ha sostituito l’oggetto della discordia. Questa volta il video è intitolato “Immenso amore”, contiene una sola voce e fa un riferimento anche al recente k.o. nel derby. “Perché per noi le sconfitte sono solo l’inizio di un nuovo successo”, è la frase che accompagna le immagini più iconiche della storia della Lazio: dal gol di Fiorini alla rete di Di Canio nel derby dell’Epifania del 2005, fino ai festeggiamenti per il secondo scudetto. Il coro contestato è stato sapientemente estromesso, al suo posto un coro solo ed esclusivamente laziale: “Forza, forza grande Lazio, non ti lasceremo mai! Eccoci, siamo in Curva Nord ad aspettar una vittoria che col cuore arriverà, la nostra fede sempre quella resterà: non ti lasceremo mai!”.
Non si placano i commenti ironici al nuovo post: “Questo è quello giusto?”, “Stavolta è corretto?!” sono le prime reazioni, mentre molti tifosi laziali invitano i romanisti che hanno prontamente commentato a tornare sulle pagine social giallorosse: “Qualcuno dica ai romanisti che hanno sbagliato pagina”. Non mancano i disinteressati alla questione, che già si proiettano sulla sfida di venerdì sera al Como o chiedono per iscritto alla società biancoceleste di regalare al tecnico Baroni una nuova pedina a centrocampo nella sessione invernale di calciomercato. Infine, c’è chi sentenzia con una risata: “Maledetti social media manager!”.
ABBAGLI FREQUENTI
Quella odierna non è certamente la prima topica “da derby” sui social network della stagione in corso. In estate la Roma presentò una tuta di allenamento con una netta predominanza del colore celeste, che abbinata ad una banda orizzontale vicina al bianco rimandava inevitabilmente ai colori dei rivali cittadini. Una scelta stilistica che aveva mandato su tutte le furie i tifosi giallorossi, con i Friedkin costretti a ritirarla dal mercato e sospendere il Chief Commercial and Brand Officer, Michael Wendell. Il capo, ad ogni modo, finì su alcuni portali online, diventando in fretta oggetto di collezione, raggiungendo un valore di oltre 2500 euro. Anche nel weekend un volto noto della Roma era caduto in un errore marchiano. Il centrocampista argentino Leandro Paredes, infatti, aveva scambiato il Colosseo con l’Arena di Verona, pubblicando una storia su Instagram – anch’essa rimossa dopo due ore – con l’icona della città veneta di Romeo e Giulietta. “Mamma me lo diceva: studia!”, “Non riesco a vedere la Cupola di San Pietro”, “Da Verona a VeRoma” i commenti beffardi più in voga. Insomma, basta un clic per una brutta figura, e altro che diritto all’oblio: sui social network la memoria è tutt’altro che corta.
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