EU DECODED: l’accordo per porre fine ai falsi tirocini sarà raggiunto entro il 2025?

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In questa puntata, ci concentriamo su una direttiva sui tirocini non retribuiti che mira a porre fine allo sfruttamento di circa 1,5 milioni di giovani europei.

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Nell’UE ci sono più di tre milioni di tirocinanti che lavorano con contratti temporanei e quasi la metà di questi non è retribuita. Nel marzo 2024 la Commissione europea ha proposto un nuovo tipo di “tirocinio di qualità” che offrirebbe una retribuzione equa, una protezione previdenziale e la parità di accesso per i gruppi vulnerabili.

Tuttavia, a dicembre i 27 governi dell’UE non sono riusciti a raggiungere un consenso sulla proposta, che verrà nuovamente negoziata nel 2025. L’UE non può imporre una legislazione giuridicamente vincolante che vieti i tirocini non retribuiti, in quanto si tratta di un’area dicompetenza nazionale, ma la Commissione europea ha promesso di migliorare il testo attualmente in stallo.

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“Abbiamo un gap non solo nella forza lavoro, ma anche nelle competenze. Abbiamo anche un’enorme disoccupazione giovanile. Quindi, ovviamente, contiamo molto sulla qualità dei tirocini per attirare i giovani nel mercato del lavoro”, ha dichiarato la vicepresidente esecutiva Roxana Mînzatu a Decoded, su Euronews.

“Dobbiamo lavorare con gli Stati membri e sono certa che capiranno che la qualità dei tirocini, gli standard minimi che vogliamo imporre ai tirocini in tutta Europa sono nell’interesse di questi Paesi, delle loro industrie e delle loro economie”, ha aggiunto.

Secondo l’Eurobarometro 2023, in media il 78% dei giovani europei ha svolto almeno un tirocinio. Un quinto di loro sceglie di svolgere il tirocinio in un altro Stato membro dell’UE. In Germania, Francia e Paesi Bassi, fino al 90% dei giovani svolge un tirocinio. A Malta, in Repubblica Ceca e in Svezia sono in percentuale minore.

“Paesi come la Spagna e la Germania, ad esempio, ritengono che questa proposta non vada bene per com’è formulata attualmente, che potrebbe portare a una corsa al ribasso perché stiamo dando priorità ai prezzi bassi rispetto alla necessità di promuovere l’istruzione. Ma altri, come i Paesi baltici o i Paesi nordici, sostengono il contrario, che il testo va bene così com’è”, ha dichiarato Paola Soler, che si occupa della questione per Euronews.

Quanti tirocinanti saranno effettivamente tutelati?

Il Forum europeo della gioventù, i sindacati e alcuni membri del Parlamento europeo hanno sottolineato che circa tre quarti dei tirocinanti potrebbero non rientrare in questa direttiva, poiché l’attuale bozza prevede che quest’ultima si applichi solo alle posizioni sul mercato aperto.

Ciò significa che l’equa retribuzione e la tutela previdenziale non si applicherebbero ai tirocinanti assunti per un’esperienza lavorativa legata a un percorso formativo (ad esempio, per completare una laurea), né alle politiche attive del mercato del lavoro attuate dai governi o legate alla formazione professionale. 

“Un quarto sarebbe davvero inaccettabile per i giovani che hanno chiesto questa protezione legislativa, l’hanno chiesta durante la Conferenza europea e l’ha chiesta anche il Parlamento europeo. Quindi, dobbiamo pensare che se facciamo una normativa la facciamo per offrire davvero alle giovani generazioni una protezione e una giusta retribuzione per il loro lavoro”, ha aggiunto il commissario Minzatu.

La disoccupazione giovanile media nell’UE è del 14,9%, più del doppio rispetto alla popolazione generale. Tuttavia, quando i giovani ottengono il loro primo lavoro come tirocinanti, possono rimanere intrappolati in quel ruolo per anni.

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“Penso ci debba essere una regolamentazione e non solo per quanto riguarda la questione monetaria, ma anche che ci sia un quadro, una terza parte, che vigili per assicurarsi che sia davvero un buon tirocinio. Inoltre, ci sono molti casi anche nelle istituzioni europee. Mia sorella, per esempio, fa stage su stage e alla fine non trova lavoro, nonostante abbia esperienza”, ha dichiarato a Decoded uno studente della Libera Università di Bruxelles.

La presidenza polacca del Consiglio dell’UE cercherà, nella prima metà dell’anno, di far avanzare la discussione, in modo da poter riprendere i negoziati con il Parlamento europeo e la Commissione europea per raggiungere un accordo su un testo finale. L’UE riuscirà nel suo tentativo di stabilire standard minimi per i tirocinanti nel 2025? La giuria non ha ancora deciso!

Guardate il video qui!

Giornalista: Isabel Marques da Silva

Produzione: Pilar Montero López

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Produzione video: Zacharia Vigneron

Grafica: Loredana Dumitru

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Coordinamento editoriale: Ana Lázaro Bosch e Jeremy Fleming-Jones



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