Il primo giorno dell’anno ha segnato l’introduzione di un nuovo sistema digitale per la gestione di atti e documenti giudiziari, ma le aspettative si sono scontrate immediatamente con una realtà problematica. I tribunali e le procure, da Roma a Torino, Milano e Napoli, hanno deciso di sospendere l’uso dell’applicazione in attesa di soluzioni. L’adozione di questo sistema, previsto dal decreto del 27 dicembre, è stata ostacolata da numerosi problemi tecnici che hanno messo a rischio l’efficienza degli uffici giudiziari, i quali ora si trovano in una situazione di difficoltà.
Problemi tecnici e sospensione dell’applicazione
Fin dal suo avvio, il nuovo sistema per il processo telematico ha mostrato diverse problematiche tecniche. I presidenti dei Tribunali, da Roma a Napoli, hanno reagito bloccando temporaneamente l’utilizzo dell’app, consapevoli delle ripercussioni che questo avrebbe avuto sull’attività giudiziaria. La Procura della Capitale ha deciso di vietare l’uso dell’app fino al 31 gennaio, ordinando ai pubblici ministeri di procedere con la redazione di atti in formato cartaceo anziché digitale. Il procuratore capo Francesco Lo Voi, in una circolare, ha evidenziato che la mancanza di modelli adeguati nell’app stava rendendo impossibile l’utilizzo del nuovo sistema.
Secondo le autorità giudiziarie, la difficoltà nel lavorare con il sistema informatico richiede pure che si stabiliscano intese tecnico-organizzative con altre strutture della giustizia. Queste intese, per motivi di tempistica, non sono state valutate e risolte in tempo per l’entrata in vigore del sistema, portando così a un blocco che ha creato ritardi potenzialmente allarmanti.
Rischi per l’ordinaria attività processuale
La situazione non è solo limitata alla capitale. Diversi capi degli uffici giudiziari, incluso il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, hanno descritto la possibilità concreta di rallentamenti nell’ordinaria attività processuale. A Napoli, un incontro tra i dirigenti ha confermato la sospensione dell’utilizzo dell’app fino a fine marzo. Allo stesso modo, anche a Genova e Aosta è stata annunciata una gestione diversificata delle pratiche giudiziarie, in cui si continuerà a utilizzare modalità analogiche fino al ripristino dell’efficienza dell’app.
Le problematiche tecniche si protrarranno per tutto il mese di gennaio e, se non trovano soluzioni rapide, potrebbero tradursi in una vera e propria paralisi delle attività giudiziarie in molte città italiane. In alcune realtà, come a Bologna, nonostante alcune criticità, non si è scelta la sospensione del servizio, suggerendo una gestione situazionale del sistema.
Difese e critiche al nuovo sistema
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha cercato di giustificare i disagi, parlando di un’evoluzione tecnologica necessaria che affronterà le criticità. Ha affermato che la situazione non è così negativa come si crede e ha chiesto comprensione per l’implementazione del sistema. Tuttavia, le parole di Nordio hanno avuto poco riscontro tra i professionisti del settore.
Al contrario, l’Associazione Nazionale Magistrati ha parlato di “disastroso” il primo giorno di operatività dell’app. La vicepresidente dell’ANM, Alessandra Maddalena, ha dichiarato che i disagi e i rinvii stanno ricadendo pesantemente sui cittadini e in particolar modo sull’accesso alla giustizia. Questo scenario si delinea in un contesto in cui, a fronte di riforme istituzionali procedurali, i problemi pratici dell’ufficio giudiziario appaiono trascurati.
Anche i penalisti hanno puntato il dito contro le inefficienze del nuovo sistema, sostenendo che non solo non semplifica il processo, ma lo complica ulteriormente, con un aumento dei tempi di attesa che possono portare a ulteriori tensioni nei confronti del sistema giudiziario italiano, già afflitto da una cronica lentezza.
Questi eventi non solo mettono in luce i problemi del nuovo sistema digitale, ma sollevano interrogativi cruciali sul futuro della giustizia in Italia e sulla capacità del sistema stesso di affrontare le sfide moderne. La situazione resta da monitorare attentamente nelle prossime settimane.
Ultimo aggiornamento il 8 Gennaio 2025 da Sofia Greco
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