Jensen Huang inaugura il Ces 2025: «Siamo nell’era degli agenti di intelligenza artificiale. Poi i robot»

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Il ceo di Nvidia protagonista dell’evento più importante al Consumer Electronic Show di Las Vegas. Presentate le nuove Gpu RTX Blackwell serie 50

Entrare a una conferenza di Jensen Huang è peggio che fare la fila per il concerto rock più atteso dell’anno. La coda è chilometrica, per raggiungere il metal detector e, finalmente, l’ingresso alla Michelob Ultra Arena ci vogliono quasi due ore. I 12mila posti disponibili del palazzetto incastonato all’interno del Mandalay Bay, uno dei principali casinò nella Strip di Las Vegas, sono tutti pieni. Di solito gli spettatori sono tifosi delle Aces, la squadra di basket professionistico femminile. Oggi sono giornalisti, analisti e investitori. Del resto lui, il ceo di Nvidia, è la rock star del mondo tech. Le note degli Imagine Dragons si spengono, le luci anche, e gli applausi – da veri fan in attesa del loro beniamino – lo accolgono. Si presenta sul palco e urla alla folla: «Vi piace la mia giacca?». Non ha il suo ormai iconico chiodo: è nera, di pelle, ma stavolta ci sono anche i brillantini. Il numero uno della società che fornisce i «muscoli» che permettono all’intelligenza artificiale di allenarsi e funzionare è stata in effetti la migliore scelta per inaugurare questa edizione del Ces, la fiera più importante al mondo dedicata all’elettronica di consumo. Del resto è questa, l’intelligenza artificiale, la tecnologia che in modo trasversale riempirà ogni stand, padiglione e sale conferenza per la quattro giorni della fiera di Las Vegas, in programma dal 7 al 10 gennaio. E di AI – ovviamente – è qui a parlare Jensen Huang. Anzi, dell’evoluzione dell’AI. Le parole chiave sono due: agenti e omniverse.

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Tra battute ironiche con il suo assistente e improbabili messe in posa a favore delle fotocamere, Jensen Huang presenta gli ultimi frutti della sua azienda. Per utenti e aziende. Poi è il momento delle tre leggi della scalabilità che, spiega, il ceo di Nvidia, sostengono che «più dati si hanno, più grande è il modello. E più calcoli si applicano, più il modello diventa efficace». La terza legge è quella che ci sta permettendo di entrare nell’epoca della cosiddetta Agentic Ai, ovvero quella che non solo risponde alle domande ma decide come farlo in modo autonomo e quali risorse utilizzare. Nel linguaggio di Nvidia, gli agenti funzioneranno grazie a un «layer», un supporto software, chiamato NeMo. Qualche esempio (e tutti hanno le fattezze a mo’ di emoji di Huang, con divise diverse): assistenza alla ricerca e sviluppo, alla sicurezza del software, alle vendite o all’analisi finanziaria. Idealmente questa Agentic Ai permette a noi, esseri umani, di delegare interi compiti e operazioni al nostro agente che poi deciderà come portarlo a termine.




















































Dopo l’Agentic AI c’è la Physical AI. La novità qui è Cosmos, un modello  fondativo – ovvero in grado di avere una comprensione del contesto dunque adattabile a diversi compiti – pensato per simulare il mondo fisico e le sue leggi all’interno della piattaforma di grafica tridimensionale Omniverse. Lo scopo è quello di generare uno spazio dentro il quale è possibile sperimentare situazioni, operazioni o condurre test che nel mondo reale richiederebbero il dispendio di energie, risorse, tempo. Uno strumento fondamentale, sostiene Huang, per la robotica e il suo sviluppo, ma anche per la manifattura del futuro.

Emerge in modo piuttosto chiaro la volontà di Nvidia di essere presente, in modo trasversale, su ogni fronte aperto dell’intelligenza artificiale. C’è la robotica, ovviamente – qui il modello si chiama Groot – ma anche la guida autonoma per cui la società ha creato un computer – Thor – e un software dedicato, DriveOS. La prima azienda autonomobilistica che ci ha creduto è Toyota, con cui Nvidia ha stretto un accordo. E per testarne l’efficacia, senza pericoli, si può tornare al punto precedente. Creando una simulazione delle possibili situazioni in cui l’auto si potrebbe trovare, per esempio in un contesto urbano. Fila tutto nella retorica di Huang: sul finale c’è persino il lancio di super AI Pc, Project Digits, in grado di sfruttare tutti i modelli di Nvidia. Sospendiamo il giudizio in attesa di capire meglio. 
Per tornare al concreto, ci sono le nuove Gpu RTX Blackwell Serie 50. A Las Vegas hanno scatenato l’entusiasmo dei gamer perché promettono una grafica sempre più simile al mondo reale (generata in tempo reale), ma diventeranno un mattone fondamentale anche per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, permettendo agli sviluppatori di farla evolvere a velocità mai viste finora. 

7 gennaio 2025 ( modifica il 7 gennaio 2025 | 09:16)

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