Rimini e Riccione prorogano concessioni balneari al 2027

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I Comuni di Rimini e Riccione hanno prorogato la validità delle concessioni balneari fino al 30 settembre 2027, avvalendosi della possibilità disposta dal “decreto Infrazioni” del governo Meloni, approvato lo scorso novembre. L’amministrazione di Riccione ha comunicato che farà comunque partire i bandi entro quest’anno, mentre a Rimini non sono state ancora fornite tempistiche. La precedente scadenza era fissata dal legge sulla concorrenza del governo Draghi al 30 dicembre 2023, con una proroga tecnica al 31 dicembre 2024, termine entro il quale avrebbero dovuto essere avviati i bandi per le concessioni, in linea con la direttiva europea Bolkestein. Ma l’esecutivo Meloni, in accordo con la Commissione Ue, ha deciso di dare altri tre anni di tempo.

Riccione: bandi entro il 2025

Nei giorni scorsi la giunta comunale di Riccione ha approvato gli indirizzi per avviare i bandi per le concessioni balneari per lotti a partire dal 2025, recependo la modifica legislativa introdotta dal consiglio dei ministri con il decreto legge del 16 settembre 2024 (il cosiddetto “decreto Infrazioni”, convertito in legge il 14 novembre scorso), che dà la possibilità di estendere la validità delle attuali concessioni demaniali marittime fino al 30 settembre 2027, per dare modo ai Comuni di avviare e concludere le procedure di gara. «La proroga è stata stabilita per garantire una programmazione ordinata delle procedure di affidamento e il loro svolgimento in conformità con il diritto dell’Unione europea», sottolinea una nota dell’amministrazione comunale.

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L’amministrazione comunale riccionese ha annunciato di voler aggiornare anche le linee guida sulla gestione del demanio marittimo per predisporre gli adempimenti per la gestione dei procedimenti e dei criteri di aggiudicazione. «In particolare le linee guida prevedono di integrare il tavolo tecnico interdisciplinare predisposto per espletare tutte le procedure a evidenza pubblica, avvalendosi anche di figure professionali e potenziando gli uffici comunali preposti», informa il Comune. «Saranno inoltre formulate proposte per la composizione dei lotti di gara, per la gestione dei procedimenti e dei criteri di gara che tengano conto delle diverse caratteristiche delle concessioni e dell’attuale organizzazione delle attività di spiaggia anche in vista dell’adeguamento al futuro Piano dell’arenile. Occorre comunque attendere la data del 31 marzo 2025, termine entro il quale sarà pubblicato il decreto ministeriale che dovrebbe fornire indicazioni specifiche riguardo alle evidenze pubbliche, in particolare sui criteri di assegnazione e sugli indennizzi per i concessionari».

Rimini non annuncia le tempistiche dei bandi

Analoga la scelta del Comune di Rimini, che però non si è ancora espresso sulle tempistiche dei bandi. Nella seduta del 30 dicembre scorso, la giunta del capoluogo balneare romagnolo ha approvato la delibera con la quale si prende atto della modifica legislativa introdotta dal consiglio dei ministri attraverso il decreto del 16 settembre 2024. Con tale provvedimento l’amministrazione comunale ha recepito l’ulteriore periodo transitorio di occupazione del demanio stabilito dal legislatore fino al 30 settembre 2027, andando ad aggiornare l’atto di indirizzo approvato dalla giunta un anno fa, il 22 dicembre 2023, con il quale sono state definite le linee generali per l’esperimento delle procedure per l’aggiudicazione delle concessioni riguardanti le aree dell’arenile di propria competenza.

«L’atto di indirizzo, così armonizzato alle ultime normative nazionali, dà dunque seguito al differimento della scadenza della validità delle concessioni per il periodo necessario a definire i contenuti dei bandi di gara, già oggetto di un corposo e approfondito lavoro tecnico condotto nei mesi scorsi e tuttora portato avanti dagli uffici comunali affiancati da esperti della materia in coerenza con le esigenze e i principi esplicitati nel nuovo Piano dell’arenile del Comune di Rimini, in procinto di essere approvato nel suo assetto definitivo», rende noto l’amministrazione, che «si riserva di intervenire più dettagliatamente sull’atto di indirizzo, se necessario, dopo l’adozione del previsto decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che, secondo le disposizioni di legge, dovrà essere assunto dall’esecutivo nazionale entro il 31 marzo 2025 e che dovrebbe contenere indicazioni specifiche rispetto alle evidenze pubbliche, in particolare su criteri di assegnazione e indennizzi».

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