Rinnovabili in Toscana, sulle aree idonee gli ambientalisti chiamano la politica in assemblea pubblica

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La legge sulle aree idonee agli impianti rinnovabili, presentata dalla Giunta regionale a dicembre e attesa dall’approvazione definitiva nel mese in corso, è la prima grande prova del 2025 per la transizione ecologica della Toscana.

La Giunta considera l’obiettivo individuato dal Governo (+4,2 GW al 2030) il minimo sindacale da traguardare, ma preoccupa che la maggior parte del territorio regionale non rientri tra le aree idonee e ordinarie (che si fermano al 30%), oltre ai paletti per eolico, agrivoltaico e anche fotovoltaico sui tetti.

Per questo un folto gruppo di associazioni ambientaliste – in totale sono 18, da Legambiente a Greenpeace, dal Wwf ai Cittadini per l’Italia rinnovabile – ha promosso un’assemblea pubblica di alto livello, in agenda sabato 11 gennaio alle 15.30 al circolo Arci Isolotto. Sono gli stessi ambientalisti che la scorsa estate hanno rivolto una lettera aperta all’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni, la quale ha poi aperto al confronto con tutte le associazioni – favorevoli e contrarie alla massiccia diffusione degli impianti rinnovabile, necessaria alla transizione energetica – prima di arrivare a formalizzare la proposta di legge.

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In vista dell’appuntamento di sabato, le associazioni ringraziano adesso «l’assessora per la disponibilità al dialogo e i tecnici e i dirigenti della Giunta per il difficile lavoro svolto», riconoscendo «le difficoltà del contemperare diverse sensibilità e pressioni provenienti dalle direzioni più disparate», in un clima politico-culturale tutt’altro che semplice. Ma se questa è la premessa, la valutazione di merito è che «se il testo restasse quello licenziato dalla Giunta regionale, non potremmo che considerare il risultato una grande occasione perduta per la Regione Toscana. Un testo che, oltretutto, risulterebbe troppo restrittivo sia in base alla direttiva europea Red III, sia rispetto al Testo unico sulle rinnovabili licenziato dal Governo a fine anno e che, anche alla luce dell’atteso giudizio di merito del Consiglio di Stato sulla legge nazionale aree idonee, espone la Regione Toscana al rischio di vedersi bocciare le proprie normative. La Legge regionale può e deve essere migliorata, e noi continueremo a chiederlo fino all’ultimo minuto utile».

Sono tre in particolare i punti portati all’attenzione dagli ambientalisti, che riportiamo di seguito:

1. È inaccettabile non definire aree idonee per l’energia eolica. L’energia eolica, (offshore e onshore), è un pilastro imprescindibile della transizione e soffre di un gravissimo ritardo sia in Toscana che a livello nazionale. Attualmente, gli iter degli impianti sono patologicamente lunghi (8-10 anni), ed anche far rientrare tali impianti nelle aree idonee, li renderebbe soltanto un po’ meno contorti, ma certamente non comunque eccessivamente rapidi, rispetto all’iter standard europeo di diciotto mesi.

Nelle nostre proposte di dettaglio mostriamo come si possano mettere questi impianti al servizio dei territori, ad esempio prevedendo che il programma di compensazioni territoriali di cui all’articolo 8, comma4, del dlgs 190/2024 debba essere destinato dai Comuni alla realizzazione di comunità energetiche, prioritariamente partecipando direttamente ad una parte dei parchi di cui si chiede l’autorizzazione.

2. L’agrivoltaico non può che nascere dalla collaborazione armoniosa tra agricoltore e azienda energetica, e non deve quindi essere ingessato in forme societarie rigide, che renderebbero sostanzialmente impraticabile il rischio finanziario per la stragrande maggioranza degli agricoltori nella nostra regione.

3. Occorre liberalizzare l’installazione del fotovoltaico sui tetti, rendendolo peraltro obbligatorio per le coperture dei parcheggi, delle scuole e degli edifici pubblici. La Regione deve stimolare i comuni a rivedere i propri regolamenti edilizi, per molti versi anacronistici con il contesto storico che stiamo vivendo. In questo senso, la Regione deve rivedere il PIT e stimolare i Comuni a rivedere i propri Regolamenti Edilizi, che spesso negano di fatto la possibilità di installazione di rinnovabili, creando da subito un ‘Osservatorio’ che analizzi e valuti tali Regolamenti.

Richieste e proposte che saranno al centro dell’assemblea pubblica di sabato, per chiedere al Consiglio regionale di fare i necessari passi avanti. All’appuntamento già si preannuncia un’ampia e qualificata partecipazione del mondo ecologista e scientifico, delle organizzazioni di settore, delle forze politiche, sindacali, professionali, produttive.

Saranno presenti: 

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Assessora all’Ambiente Monia Monni, Vicesindaca Firenze Paola Galgani, Capo Gruppo Pd in Regione Vincenzo Ceccarelli, Rossano Rossi Cgil Toscana, Massimo Cerbai Cna piana fiorentina, Stefano Corsi Ordine Ingegneri Firenze, Attilio Piattelli Presidente Nazionale Coordinamento Free (coordinamento imprese energie rinnovabili e risparmio energetico), Simone Togni (Presidente Nazionale Anev, imprenditori eolici), Francesco Romizi Isde Medici per l’Ambiente, Stefano Ciafani (Presidente Nazionale Legambiente), Gianni Silvestrini (Direttore scientifico Kyoto club), Fausto Ferruzza (Presidente Regionale Legambiente), Mariagrazia Midulla e Guido Scoccianti (WWF Italia), Fabio Roggiolani (Ecofuturo), Mauro Romanelli e Gaia Pedrolli (Ecolobby), Piero Mazzinghi (Laboratorio ambientale Mugello), Maurizio Lunghi (Pro Cer), Ugo Bardi (Energiaperlitalia), Grazia Galli (Progetto Firenze), Pietro Cambi (Aspo Italia), Lorenzo Ci (Transistor), Stephanie Brancaforte (Rinascimento Green), Tiziano Carducci (Fiab Firenze Ciclabile), Gianni Girotto Responsabile Nazionale Transizione Ecologica M5S, Dario Danti Segretario Regionale Sinistra Italiana, Elisa Meloni (Volt), Un esponente di Più Europa

Associazioni promotrici dell’evento:

ASPO Italia, Associazione Progetto Firenze, Cittadini per l’Italia Rinnovabile, Ecofuturo, Ecolobby, Energia per l’Italia, Extinction Rebellion, FIAB Firenze Ciclabile, Fridays for Future Firenze, Greenpeace, ISDE Toscana, Kyoto Club, Laboratorio Ambientale Mugello, Legambiente, Pro CER, Rinascimento Green, Transistor e WWF Toscana



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