Verso Cdm giovedì. Attesa per il sostituto di Belloni – Notizie

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Giorgia Meloni si appresta a nominare il nuovo direttore del Dis dopo le dimissioni presentate da Elisabetta Belloni. Il nodo potrebbe essere sciolto nelle prossime ore, probabilmente giovedì, quando la premier alle 11 è attesa dalla conferenza stampa di fine anno, diventata ormai di inizio anno, e dal primo Consiglio dei ministri del 2025.

Probabilmente prima si riunirà il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, l’organo sentito il quale il presidente del Consiglio dispone la nomina.

Sono diversi scenari possibili. Anche se al momento nell’esecutivo sembra prevalere l’intenzione di non toccare l’assetto attuale di vertice di Aisi e Aise, le agenzie di informazioni e sicurezza interna ed esterna, perché il momento è delicato: non solo sul fronte esterno per il caso di Cecilia Sala, i conflitti e la situazione geopolitica, ma anche su quello interno, con il Giubileo appena iniziato.

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Così la scelta (che ha bisogno dell’avallo del Quirinale e di cui vengono informate le opposizioni) potrebbe cadere su Mario Cinque, che da fine novembre è vicecomandante generale dell’Arma dei Carabinieri, o su uno degli attuali vice di Belloni, Giuseppe Del Deo e Alessandra Guidi. Se invece si preferisse una scelta meno conservativa, andrebbe aperto un risiko di poltrone. Sono considerate in calo le quotazioni di Bruno Valensise, da aprile alla guida dell’Aisi, il cui posto in quel caso potrebbe essere preso da Cinque.

Nella maggioranza si fa anche il nome del generale Francesco Paolo Figliuolo, che ha appena concluso il mandato da commissario per l’alluvione (il Cdm avvierà l’iter di nomina del suo successore, l’ex capo della Protezione civile Fabrizio Curcio) ed è stato scelto da Meloni prima di Natale come vicedirettore dell’Aise. E anche il prefetto Vittorio Rizzi (da agosto numero 2 dell’Aisi) è considerato fra i possibili sostituti di Belloni, che di fatto ha anticipato di cinque mesi il proprio addio dopo tre anni e mezzo a capo del Dipartimento incaricato di coordinare le due Agenzie operative dell’Intelligence italiana.

Un passo indietro che ha creato non poche fibrillazioni nel governo. Anche se, a sentire più voci di maggioranza, oltre alle frizioni con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, negli ultimi mesi si era incrinato il rapporto di fiducia fra l’ambasciatrice (che è stata sherpa del G7 italiano) e Meloni, anche sulla scia dell’inchiesta di Milano sui dossieraggi. D’altro canto, a spingere Belloni a presentare il 22 dicembre la lettera di dimissioni, ci sarebbe stata la gestione non condivisa, si dalle prime fasi, del caso di Cecilia Sala, la giornalista detenuta in Iran dal 19 dicembre. Pur riconoscendo che non è la sua “migliore amica” e che in passato hanno avuto “qualche duro scontro”, Matteo Renzi si è detto preoccupato per l’addio della diplomatica.

“È una signora professionista a cui si deve il ritorno a casa dei Marò – ha detto il leader di Iv -. Io ero premier allora e la persona che ha sbloccato la querelle è stata Belloni. Il fatto che se ne vada con il caso di Cecilia Sala aperto è un segnale pessimo per il Paese. Non so perché alle riunioni di palazzo Chigi dal momento del rapimento di Cecilia Sala, Belloni non sia stata chiamata ai tavoli che contavano”. Prosegue nel massimo riserbo il lavoro politico e diplomatico sull’asse Roma-Teheran-Washington per liberare al più presto Sala, la cui vicenda è intrecciata a quello Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere iraniano fermato lo scorso 16 dicembre a Malpensa su mandato di cattura degli Usa. Un dossier che Meloni ha preso in mano in prima persona giovedì scorso con il vertice d’urgenza a Palazzo Chigi e la missione lampo, due giorni più tardi, in Florida, nella residenza di Donald Trump.

“Gli altri leader hanno mostrato grande rispetto per il nostro Paese. La premier italiana Meloni è volata fin qui per poche ore solo per vedermi”, ha notato il presidente eletto degli Stati Uniti. Sabato invece sarà a Roma il suo predecessore. Joe Biden incontrerà a mezzogiorno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale e poi sarà ricevuto da Meloni nel primo pomeriggio a Villa Doria Pamphilj. 

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