I nomadi digitali migrano verso i borghi toscani: Montalcino e Pienza in testa alle preferenze

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Lavorare in smart working significa anche scegliere dove vivere, senza vincoli, ed è quello che fanno i nomadi digitali: tra le mete preferite c’è senza dubbio la Toscana, ma non solo quella delle grandi città, anche quella diffusa, dei borghi pieni di arte e natura. Montalcino e Pienza sono le più ambite in regione, come si evince da uno studio Irpet, l’istituto per la programmazione economica della Toscana.

Ad attrarre i lavoratori, secondo gli indici sintetici costruiti dall’istituto, sono soprattutto l’accessibilità digitale, il costo della vita più contenuto, le attività culturali, trasporti, strutture ricettive e la qualità dell’ambiente circostante. A vincere non sono solo i grandi centri – come Pisa e Firenze – ma anche le aree interne che diventano attrattive non solo peri turisti, come la Valdorcia e Volterra.

Chi sono i nomadi digitali

I lavoratori “nomadi” – qui lo studio elabora dati Nomads.com – sono soprattutto giovani, tra i 30 e i 40 anni,  senza carichi familiari, con un elevato titolo di studio (il 53 per cento è laureato) e reddito superiore alla media, impiegato soprattutto in ambito informatico.

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Guardando alla provenienza geografica, si evince una marcata presenza di persone di origine statunitense, invece è poco o nulla la propensione degli italini a trasferirsi. Interessante anche l’analisi dei tempi di permanenza dei nomadi digitali in Italia: il 57% dei soggiorni supera la settimana e arriva fino a un mese.

Nelle scelte incide molto anche il costo della vita che per i “nomadi” si colloca sempre intorno ai 4mila euro al mese. Nella classifica delle 8 città recensite, dopo Roma (4.860 euro), Venezia e Milano, si trova Firenze con 4.348 euro, segue un’altra città toscana, Lucca con 4.231 euro, poi (dopo Napoli) troviamo Siena con 3.634 euro al mese e Pisa con 3.381 euro. Da qui la considerazione, come si legge nel rapporto, “come il nomadismo digitale potrebbe aprire nuove opportunità per territori meno noti, in particolare per alcuni piccoli borghi con caratteristiche di pregio (in primis la qualità ambientale) e che desiderano rilanciarsi”. Un costo della vita più basso e una qualità dell’abitare maggiore, quindi,  ovviamente con adeguati servizi e infrastrutture.

I borghi toscani nelle preferenze dei nomadi digitali

Analizzando gli indicatori si disegna la mappa delle areee interne della Toscana preferite dai nomadi digitali. Oltre ai principali centri urbani, come Firenze e Pisa, “noti per la ricca offerta culturale, l’elevato livello di digitalizzazione e le buone infrastrutture di trasporto”, la scelta cade sulle zone costiere della regione, la Valdorcia e alcune aree della provincia di Grosseto. Si conferma quindi “l’importanza congiunta di servizi, connessione, infrastrutture e offerta culturale”.

In particolare, la Valdorcia si distingue per digitalizzazione e qualità naturale, mentre aree come Lunigiana, Amiata e Garfagnana risultano più favorevoli per la dimensione dell’accessibilità economica.

Colline di Pienza

I borghi più attrattivi sono Montalcino e Pienza, già noti per il patrimonio storico, culturale e paesaggistico, ma che sono anche in grado di soddisfare le esigenze di chi lavora da remoto, grazie a una buona connettività digitale e offerta ricettiva. A sefguire ci sono i borghi tra Volterra e Cecina, in particolare Montescudaio, Riparbella e Lajatico che, “sebbene privi della dimensione urbana più tradizionale, spiccano perché offrono una combinazione equilibrata di tranquillità, paesaggio, buona qualità della connettività e vicinanza al mare, delineando un profilo di attrattività adatto a chi cerca una dimensione di vita e lavoro più sostenibile e meno convenzionale”.

La spinta del bando regionale

Nel giugno del 2024 la Regione Toscana ha pubblicato un bando mettendo a disposizione 2,8 milioni di euro per incentivare il trasferimento mei piccoli comuni montani.

Sono pervenute agli uffici regionali 843 domande, di cui 831 ritenute ammissibili. Di queste, poco meno del 60% è stato presentato da residenti in Toscana e il rimanente 40% da residenti in altre regioni italiane, le più rappresentate sono Lazio e Lombardia, con circa il 10% ciascuna. Nel caso dei residenti toscani circa la metà (49%) ha chiesto spostamenti di residenza nell’ambito della stessa provincia di appartenenza.

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Il 44,5% delle domande proviene da persone con 46 anni e più, dato questo che si è in parte modificato in fase di selezione delle domande finanziabili perché il criterio della premialità ai nuclei con figli minori ha fatto emergere i richiedenti più giovani, come  la fascia di età 36-45 che tra le domande ammesse pesa per il 27% e tra quelle finanziate pesa per il 45%. Nelle province di Massa Carra e Pistoia si registra il maggior numero di domande finanziabili.

 

 

 

 

 

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